Il dissequestro ha lo scopo di permettere l’esecuzione di alcuni interventi “proposti da Eni nell’ambito dell’istanza di dissequestro presentata dalla società lo scorso 20 maggio e accolta dalla procura”. I lavori dovrebbero concludersi “entro un termine massimo di tre mesi. Una volta verificata la correttezza di attuazione della modifica – ha aggiunto la compagnia petrolifera – la procura procederà al dissequestro definitivo”. L’Eni ha ribadito di voler “continuare a fornire la massima collaborazione alla magistratura nell’interesse che possa essere fatta quanto prima chiarezza sulla vicenda, in attesa del giudizio da parte delle autorità giudiziarie che Eni confida potrà chiarire la correttezza del proprio operato”.
Nel marzo scorso l’inchiesta della Dda ha portato agli arresti domiciliari cinque funzionari e dipendenti del centro oli Eni a Viggiano e l’ex sindaco Pd di Corleto Perticara. Per gli inquirenti sono responsabili a vario titolo di “attività organizzate per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti”. In un altro filone dell’inchiesta è coinvolto anche l’imprenditore Gianluca Gemelli, titolare di due società di ingegneria e compagno dell’ex ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi: per lui, invece, l’accusa è di traffico di influenze. Il coinvolgimento di Gemelli nelle indagini ha portato alle dimissioni della Guidi. di F. Q. | 1 giugno 2016 http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/06/01/inchiesta-petrolio-in-basilicata-dissequestrato-temporaneamente-il-centro-eni/2786850/
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