martedì 26 gennaio 2016

Relitti navi e barche abbandonate, ddl ad hoc sicurezza mare Nuove procedure smantellamento.In Italia 150 carcasse inabissate

Ogni anno 20 navi di grandi dimensioni (cosidette 'maggiori', quelle per la navigazione d'altura) vengono abbandonate nei porti italiani. A queste si aggiungono 150 relitti e 31 mila imbarcazioni da diporto abbandonate, per un fiume di 42 mila tonnellate di vetroresina. E' per risolvere questa situazione, anche da un punto di vista della sicurezza ambientale e sanitaria oltre che economica, che è stato messo a punto un disegno di legge ad hoc ('Disposizioni in materia di rimozione e riciclaggio dei relitti navali e delle navi abbandonate nei porti nazionali') a prima firma del presidente della commissione Ambiente al Senato Giuseppe Marinello, che lo ha presentato a Palazzo Madama.

Il ddl è costituito da 10 articoli. Obiettivo principale è prevedere una specifica procedura di smantellamento dei relitti salvaguardando l'ambiente e la sicurezza della navigazione.

''Sono centinaia i relitti di navi affondate e imbarcazioni che generano una situazione di degrado e pericolo - osserva Marinello - in particolare viene data una definizione di relitto e di nave abbandonata; viene fatta una mappatura, si istituisce un osservatorio sui relitti ed è prevista l'istituzione di un Consorzio ad hoc per la rimozione finanziato con un contributo all'attracco. Poi è prevista la modifica dell'articolo 73 del codice della navigazione e l'introduzione del 73-bis''.

''Un aspetto molto importante è quello legato all'economia circolare - rileva il senatore del Pd Massimo Caleo - perché da un lato si procede con il disinquinamento dei mari e la sicurezza ambientale dall'altro si può creare buona ed intelligente occupazione''.
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