venerdì 29 gennaio 2016

Traffico illecito di rifiuti, da Ancona a Roma: cinque misure cautelari

http://roma.repubblica.it/cronaca/2016/01/29/news/traffico_illecito_di_rifiuti-132271560/?ref=HREC1-12 Gli indagati gestivano illegalmente ingenti quantitivi di scarti speciali e avrebbero accomulato profitti pari ad 1,2 milioni di euro. Sequestrato impianto di trattamento gestito da una società di Guidonia Montecelio
Blitz dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Roma contro il traffico illecito di rifiuti. I militari, coadiuvati dalle articolazioni di Ancona, Campobasso, Firenze, Grosseto, Perugia e Pescara e dal comando provinciale dei carabinieri capitolino, hanno eseguito cinque ordinanze di applicazione della misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali o professionali per 12 mesi.

Sono accusati di aver organizzato attività per il traffico illecito dei rifiuti e truffa, consentendo agli indagati di accumulare profitti pari ad euro 1.200.000. E' stato anche eseguito il sequestro preventivo dell'impianto industriale di trattamento dei rifiuti gestito da una società di Guidonia Montecelio ovvero della somma ritenuta profitto dei reati contestati pari ad euro 1.200.000.

L'indagine, avviata nel 2009 dal Nucleo operativo ecologico e coordinata dalla procura distrettuale romana, ha permesso di accertare come gli indagati, a vario titolo dal 2008 al 2014, avessero gestito illegalmente ingenti quantitativi di rifiuti speciali. In particolare, l'attività investigativa ha consentito di documentare come 7.500 tonnellate, costituite da fanghi da depurazione prodotti dall'impianto, fossero stati declassati da pericolosi a non pericolosi mediante falsi certificati di analisi, così da assicurarsi ingenti profitti illeciti derivanti dal minor costo di smaltimento. E' emerso inoltre che ad ulteriori 9.600 tonnellate di scarti, derivanti da grassi prodotti da mense industriali e trattati dalla società, è stato attribuito un diverso codice del Catalogo europeo dei rifiuti, tale da figurare tra quelli elencati nell'autorizzazione integrata ambientale rilasciata alla stessa azienda.

Dall'inchiesta è emerso anche che gli indagati, in concorso tra loro, "si sono aggiudicati una gara a procedura negoziata, bandita nel 2009 da Acea Ato 2 Spa per il 'servizio di noleggio mezzi d'opera specializzati da adibire all'esercizio degli impianti di depurazione, adduttrici e sollevamenti fognari nonché alla disostruzione dei fognoli delle fontanelle pubbliche - lotto 1, 2 e 3', dell'importo di circa tre milioni di euro annui per il periodo 2010/2013, concordando preventivamente le offerte da presentare - così da costituire un 'cartello' e peraltro aggiudicandosi due dei tre lotti previsti dal bando, del valore rispettivamente di euro 1.287.000 e 819.000". "La turbativa d'asta, assorbita per prescrizione, - osservano i carabinieri - ha concretizzato una truffa contrattuale in ragione dei minori ribassi presentati per l'aggiudicazione della predetta gara".

Verranno inoltre eseguite 15 perquisizioni nei domicili degli indagati e nelle sedi operative delle aziende coinvolte, una delle quali sarà affidata a due amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Roma al fine di mantenerne la produzione, nel rispetto della normativa ambientale.

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