giovedì 2 novembre 2023

Il Fatto di domani. Scherzo del “Catonga”, per la destra la figuraccia è “fine diplomazia”. Manovra, dalla stretta sulle pensioni dei medici solo 7 milioni. E salta la tregua sugli emendamenti

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-2-novembre-2023/

La giornata in cinque minuti

 Ascolta il podcast del Fatto di domani

AL TELEFONO CON I RUSSI: A DESTRA LO SCHERZO DIVENTA RAFFINATA DIPLOMAZIA. IL PIANO MATTEI CHE NON C’È. “Il presidente del Consiglio l’ha capito subito” che si trattava di un fake. Questo dice oggi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, intercettato dal Fatto fuori da Palazzo Chigi, con singolare spregio della realtà. La stessa lettura è data oggi dai giornali di destra, che tendono a sottolineare, della performance della premier, la presunta coerenza delle posizioni (come abbiamo visto sul Fatto di oggi è l’opposto, soprattutto sull’Ucraina), che di fatto vanifica l’impatto politico dello scherzo dei russi. In realtà la trovata del duo comico russo Vovan e Lexus ha fatto il giro del mondo, e la lettura è stata unanime: una gaffe. L’alleato-rivale leghista Matteo Salvini non perde l’occasione per fare uno sgambetto, e intervistato alla radio dice di non credere al complotto “scherzare sulla guerra non mi sembra il massimo della vita”. Oggi la leader di FdI è volata a Londra, dove ha avuto un bilaterale con il premier Rishi Sunak (questo sì era vero) e ha partecipato ai lavori del summit sui rischi dell’intelligenza artificiale organizzato a Bletchley Park, centro di decrittazione a nord della City, con altri leader internazionali e i rappresentanti dei colossi di internet. Per lasciarsi tutto alle spalle, la premier ha fatto circolare la bozza del famoso “Piano Mattei” per l’Africa. C’è un problema, però: un piano vero e proprio non c’è. Il testo assomiglia alla tradizionale cooperazione internazionale, con un coordinamento centralizzato a palazzo Chigi, e non stanzia fondi. Oltretutto, la scadenza per presentarlo è stata rimandata a gennaio (doveva essere novembre). Sul Fatto di domani approfondiremo.


EMENDAMENTI VIETATI? DURIGON ROMPE LA TREGUA. DALLA STRETTA SULLE PENSIONI DEI MEDICI SOLO 7 MLN. BOLLETTE, UN FINE ANNO DA BRIVIDO. L’invito di Giorgia Meloni ai suoi di non presentare emendamenti per non cambiare l’impianto della manovra è durato assai poco: “La norma nella legge di bilancio spinge i medici (già pronti allo sciopero, ndr) ad andare in pensione subito. C’è la possibilità di correggerla, non ci saranno emendamenti, ma come governo possiamo, a saldi invariati, cercare di gestire questa situazione. Se c’è la necessità per correggere alcune cose faremo un maxi-emendamento. Come sempre accade, abbiamo fatto tante finanziarie e sappiamo che questo può avvenire”, ha detto Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e politiche sociali. Misura che, lo dice la relazione tecnica, porterà nel 2024 solo 7 milioni di risparmi. Una goccia nel mare. Altra norma contestata è quella che preveder il calo degli investimenti nella pubblica amministrazione, mentre crescono quelli alle imprese. Ma sul Fatto di domani ci occuperemo anche di un’altra norma, l’obbligo per le aziende di sottoscrivere un’assicurazione che copra da terremoti e altre calamità. In questo modo lo Stato vorrebbe sgravarsi da risarcimenti futuri in caso dei sempre più frequenti eventi cimatici estremi e dai terremoti. Ma – come vedremo – è difficile parlare di obbligo quando non sono previste sanzioni. La sensazione è che sia una delle tante norme spot, volutamente colabrodo, come le tasse sui profitti delle banche, rivelatasi un flop. Vedremo anche quanto vale la misura e che impatto avrà sulle società. Ma ci occuperemo anche di un altro tema che interessa le tasche degli italiani: leggerete un ampio reportage sulla fine del mercato energetico tutelato, prevista a dicembre se non ci saranno proroghe. Una questione che inciderà parecchio sulle bollette.


MEDIO ORIENTE, L’ESERCITO ISRAELIANO: “GAZA CITY È CIRCONDATA, OK ALL’INGRESSO DEL CARBURANTE PER GLI OSPEDALI”. MA NETANYAHU DICE “NO”. La battaglia a Gaza prosegue: l’esercito di Tel Aviv – che aggiorna le sue perdite a 18 caduti – vuole distruggere i tunnel di Hamas e cerca i covi dove i fondamentalisti nascondono gli ostaggi catturati durante il raid del 7 ottobre, che ha causato la morte di 1.400 israeliani, la maggior parte dei quali civili. A proposito degli ostaggi, sono 242 quelli in mano ad Hamas e ad altre fazioni palestinesi. Resta d’attualità il tema del salvataggio di chi si trova tra due fuochi: anche oggi il valico di Rafah è aperto e si calcola che oltre 400 persone con doppia nazionalità potranno uscire; 100 sono già passate, lo ha confermato Wael Abou Mohssen, portavoce della parte palestinese del terminal; tra loro, anche 60 feriti. Sempre da Rafah, potrebbe entrare il carburante; l’Idf ha tolto il veto ma, dopo qualche ora, il premier Netanyahu ha negato questa possibilità, smentendo il capo delle forze israeliane, Hervi Halevi. Sul piano diplomatico, l’Onu invita a far presto perchè – sostiene – c’è il pericolo di un “genocidio” nei confronti dei palestinesi, e il segretario di Stato Usa, Blinken, conferma che farà pressioni su Tel Aviv affinchè si arrivi ad una pausa nei combattimenti per aiutare i civili e favorire il rilascio degli ostaggi. Restano caldi, oltre a Gaza, gli altri due fronti; quello della Cisgiordania, dove i militari hanno ucciso un palestinese, e quello del Libano. Lo Stato ebraico accusa una milizia iraniana, la “Imam Hussein” di affiancare Hezbollah nei combattimenti. Hezbollah oggi ha rivendicato di aver attaccato Israele da 19 posizioni lungo il confine libanese. Sul Fatto di domani leggerete le ultime novità nello scontro tra Israele e Hezbollah, e le previsioni sul futuro politico del premier Netanyahu, che sarebbe stato scaricato in modo definitivo dagli Stati Uniti. Ci sarà anche una intervista a Yossi Mekelberg della Chatam House, che elenca tutti gli errori del primo ministro, additato dalla maggior parte degli israeliani come il responsabile del disastro del 7 ottobre.


SGARBI E L’ANTITRUST, PASSIGLI SPIEGA PERCHÉ IL SOTTOSEGRETARIO HA SBAGLIATO. DOMANI NUOVE RIVELAZIONI. “Un buon avvocato direbbe che Sgarbi vuole così bene al suo capo segreteria e alla sua compagna da aver fatto un atto di liberalità nei loro confronti. Se però si accertasse che i proventi tornano a lui, anche in parte, allora sarebbe ancora grave”. Ci ha detto così, sul giornale di oggi, Stefano Passigli, l’esperto di antitrust e soprattutto amico, che Sgarbi sta sentendo spesso in questi giorni. “Non sapevo che Vittorio avesse omesso di informare l’Agcm delle società costituite per organizzare e fatturare le sue attività. Non l’aveva detto neanche a me”. Ieri Sgarbi ha annunciato di aver depositato un esposto contro questo giornale e il suo cronista, Thomas Mackinson, che stanno documentando puntualmente le attività parallele e ben retribuite del sottosegretario alla Cultura che – va ricordato – ha anche un contenzioso aperto con l’Agenzia delle Entrate. In attesa che il procedimento aperto dall’Authority dopo la segnalazione del ministro Sangiuliano si concluda (e potrebbero volerci tre mesi), domani torneremo sul caso Sgarbi con nuove rivelazioni a proposito del suo rapporto con l’Arte.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Berlusconi nel pantheon degli illustri: è polemica. “Oggi viene posata al Famedio la lapide per Silvio Berlusconi malgrado 38mila firme che chiedono di non farlo”, protesta il capogruppo dei Verdi al Comune di Milano Carlo Monguzzi. L’iscrizione dell’ex premier che nel pantheon dei milanesi illustri ha suscitato una ridda di polemiche. Ma per il sindaco Sala “fa parte della storia della città”.

È stata liberata Amina Milo, la ragazza pugliese detenuta in Kazakistan. E torna in Italia anche la hostess Ilaria De Rosa. La prima, fermata a giugno dalla polizia perché il giovane che era con lei era stato trovato in possesso di droga, qualche giorno fa aveva lanciato il suo grido d’allarme. La seconda era stata arrestata in Arabia Saudita a maggio e poi condannata per una piccola quantità di hashish.

Arriva in Italia la tempesta Ciaràn, che ha già causato morti e disagi in Europa. Previsto per le prossime ore, prima al nord poi al centro, l’arrivo della tempesta atlantica. Alto rischio di nubifragi in Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Venti fortissimi e precipitazioni intense hanno già fatto danni in Spagna (a Madrid una vittima per la caduta di un albero) e in Francia, dove oltre un milione di case è rimasto senza elettricità.

L’inedito dei Beatles: Now and then4 minuti e 8 secondi: tanto dura il brano inedito che uscirà stasera in contemporanea mondiale sulle piattaforme social dei Fab Four. Sarà l’ultima canzone dei Beatles.

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