Dopo i comprensibili iniziali momenti di sconforto per l'ostruzionismo e i ritardi della burocrazia, Antonio Dal Cin non molla la presa. Errori e tempi della pubblica amministrazione non possono essere sempre e solo pagati dai contribuenti, dai cittadini, dai malati. Nonostante tutto, dopo un decennio di strenua difesa dei diritti civili e sociali, Dal Cin continua a credere sia nelle istituzioni che nell'umanità di chi decide o può emettere un atto dovuto, obbligato per sentenza. La dignità, la tutela della salute, il rispetto dei lavoratori devono essere il vanto, il primo punto dell'agire comune e dei servizi e uffici pubblici. Antonio, per fortuna assistito dall' Osservatorio Nazionale Amianto – ONA e dal suo presidente avvocato Ezio Bonanni, continua nelle sue costanti e ferme rivendicazioni.
tratto da https://onanotiziarioamianto.it/antonio-dal-cin-sentenza-ministero-mancato-pagamento/?fbclid=IwAR2ZXbo6HLDN9beBeXawJd9DUeIqef-YS2gSsG_ZVrtjR5kSMMZF3b6CpPg
Il giudice ha condannato il ministero alla liquidazione della speciale elargizione compresi gli interessi legali. Dal Cin ha ottenuto anche gli assegni vitalizi per circa 1500 euro al mese.
Si attende, intanto, anche la fissazione dell’udienza al Consiglio di Stato, dove è stato presentato il ricorso in appello per il risarcimento di tutti i danni causati dall’amianto.
Antonio Dal Cin: Sono stanco di burocrazia ed errori
“Sono stanco e profondamente provato – aveva dichiarato il finanziere qualche giorno fa – dall’ennesima ingiustizia terrena che sto subendo, unitamente alla mia famiglia, già sofferente per questa immane tragedia. Per l’indifferenza dello Stato, delle istituzioni e di una giustizia, che, incomprensibilmente, non riesce a mantenere fede alla parola ‘Giustizia’, anche quando è tenuta a farlo per legge.
Sono stanco e profondamente provato da una giustizia ‘ingiusta’, che chiede continuamente tempo a chi non è in condizione di poterlo concedere, e mi tiene in ostaggio. Anche grazie ad una burocrazia che le dà man forte, tra errori tanto incomprensibili, quanto inaccettabili. Fino ad arrivare a dichiarare che sono invalido al 5%, ma non posso gridare al miracolo”.
Antonio Dal Cin: “Sminuita la vita umana”
“Dal fatto – aveva continuato – che davanti alla sofferenza, all’esistenza di una malattia incurabile, qual è l’asbestosi, che tuona come una vera e propria condanna a morte per soffocamento, c’è così tanta attenzione nel sminuire la persona umana. Privandola di quei diritti sacrosanti e legittimi, che dovrebbero essere riconosciuti in vita e non ereditati dal coniuge e dai figli.
Nel vedere con quanto accanimento è stato posto in essere un vero e proprio ostruzionismo, esclusivamente mirato a non far emergere quelle verità che ho denunciato, e altrimenti sarebbero rimaste nascoste agli occhi del mondo. Sono stanco e profondamente provato e chiedo giustizia su questa vita terrena”.
Ona, la tutela delle vittime
L’amianto ha colpito in Italia tanti operai e non solo, anche semplici cittadini e appartenenti alle forze dell’ordine, proprio come Antonio Dal Cin. Una vera e propria strage che conta 31.570 vittime in Italia (quelle registrate dall’INAIL nel VII Rapporto ReNaM). Decessi causati soltanto dal mesotelioma, tumore della pleura.
A questi morti vanno aggiunti tutti quelli causati dalle altre patologie asbesto correlate. Tra le quali il tumore al polmone, allo stomaco, alla faringe, alla laringe, all’esofago e alle ovaie, solo per citarne qualcuno. L’amianto causa poi tutta una serie di infiammazioni e l’asbestosi contratta da Dal Cin.
Il fenomeno è ben delineato dall’avvocato Ezio Bonanni nella sua ultima pubblicazione: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2021”.
L’Ona ha istituito un particolare servizio di assistenza legale per tutte le vittime. Ha, inoltre, realizzato una App per la segnalazione dei siti ancora contaminati dal minerale killer.
Antonio Dal Cin, nonostante la sentenza il ministero non paga (onanotiziarioamianto.it)
Nessun commento:
Posta un commento