tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/05/24/vanessa-nakate/6602794/
L’attivista ugandese Nakate: “Clima, i politici mentono. I media nascondono”
di Elisabetta Ambrosi
Arriva indossando una giacca e una sciarpa pesante al collo, nonostante a Roma ci siano quasi trenta gradi. E fa venire mente subito quando nel suo libro, Aprite gli occhi. La mia lotta per dare una voce alla crisi climatica (edito da Feltrinelli), racconta del freddo patito al meeting sul clima di Davos, quasi una crisi ipotermica. Vanessa Nakate, soprattutto, è timidissima, nonostante abbia dimostrato in questi anni un coraggio senza fine. Parla con voce bassa, si percepisce un po’ di smarrimento, come se stesse cercando di capire i nostri codici europei. Che sono diversi dai suoi, come diversa, rispetto a Greta, la sua esperienza di attivista. Perché l’Uganda non è la Svezia.
Paura. Tristezza. Rabbia. Frustrazione. Disgusto. Questi sono stati i sentimenti che lei racconta di aver provato di fronte alle devastazioni ambientali nel suo paese. La sua storia di attivista comincia con una reazione morale?
È così. Quando ho visto l’impatto della crisi climatica, come le alluvioni e la siccità, sul mio paese ho sentito che dovevo fare qualcosa, parlare di ciò che stava accadendo. Quindi mi sono posta in una prospettiva morale: fare qualcosa per la mia comunità, trovare soluzioni.
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