martedì 17 maggio 2022

Antonio Dal Cin non si ferma nemmeno con i ritardi della burocrazia nell'applicazione della sentenza esecutiva, anche se il Ministero, per adesso, non ottempera.

 ci vogliono fede, coraggio, grande forza d'animo, onestà per continuare a svolgere il proprio ruolo nella società, dando un contributo e la testimonianza della coerenza dopo aver servito lo stato, le istituzioni anche quando si subiscono ritardi, ingiustizie. In un'epoca nel quale sembra si siano persi valori e punti di riferimento invece Antonio Dal Cin continua la sua lotta per la difesa dei dirittii civili e sociali, per prevenerire le malattie (dal lavoro o dalla convivenza) derivanti dall'amianto e non solo. Dal Cin nella sua battaglia a suon di carte bollate si preoccupa da padre di famiglia esemplare, alla difesa della sua famiglia, moglie e figli, senza mai arretrare. Come ha imparato durante il suo servizio con la divisia che ha servito con orgoglio e attaccamento. Anche nei suoi momenti di comprensibile amarezza Dal Cin continua nella sua strenua difesa e presto avrà il giusto riconoscimento della sentenza.


(immagine tratta da 
https://onanotiziarioamianto.it/dal-cin-vittima-del-dovere-amianto-causa-di-servizio/)

Amianto, il caso Dal Cin: “la Sentenza è esecutiva, ma il Ministero non ottempera a quanto in essa statuito”

 ricevo e pubblico

Nonostante siano trascorsi i canonici 120 giorni dalla notifica della Sentenza n. 1242/2021 (pubblicata in data 25/11/2021) RG n. 3985/2018, del Tribunale di Latina, Sezione Lavoro, munita di formula esecutiva, notificata mediante cronologico postale ai fini dell'esecuzione, rispettivamente, al Ministero dell'Interno, Ministero dell'Economia e delle Finanze, nessuna risposta è pervenuta, per cui sarò costretto ad intraprendere ulteriori azioni legali. Sono stanco e profondamente provato dall’ennesima ingiustizia terrena che sto subendo, unitamente alla mia famiglia, già sofferente per questa immane tragedia, per l’indifferenza dello Stato, delle Istituzioni e di una giustizia, che, incomprensibilmente, non riesce a mantenere fede alla parola “Giustizia”, anche quando è tenuta a farlo per legge. Sono stanco e profondamente provato da una giustizia “ingiusta”, che chiede continuamente tempo a chi non è in condizione di poterlo concedere, e mi tiene in ostaggio, anche grazie ad una burocrazia che le da man forte, tra errori tanto incomprensibili, quanto inaccettabili, fino ad arrivare a dichiarare che sono invalido al 5%, ma non posso gridare al miracolo. Sono stanco e profondamente provato dal fatto che davanti alla sofferenza, all’esistenza di una malattia incurabile, qual è l’asbestosi, che tuona come una vera e propria condanna a morte per soffocamento, c’è così tanta attenzione nel sminuire la persona umana, privandola di quei diritti sacrosanti e legittimi, che dovrebbero essere riconosciuti in vita e non ereditati dal coniuge e dai figli. Sono stanco e profondamente provato nel vedere con quanto accanimento è stato posto in essere un vero e proprio ostruzionismo, esclusivamente mirato a non far emergere quelle verità che ho denunciato, e altrimenti sarebbero rimaste nascoste agli occhi del mondo. Sono stanco e profondamente provato e chiedo giustizia su questa vita terrena. Antonio Dal Cin Vittima del Dovere, equiparato alle Vittime del Terrorismo

Nessun commento: