tratto https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/04/26/effetto-ucraina-la-transizione-tedesca-affondata-proprio-dai-verdi/6570996/
Effetto Ucraina, la retromarcia sulla Transizione tedesca è Verde
di Cosimo Caridi (Berlino)
La guerra e le sanzioni alla Russia hanno provocato un terremoto nella politica ecologica tedesca. A essere messo in discussione è l’intero progetto politico della coalizione di governo, nonché l’eredità verde di Angela Merkel. Anche se l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2045 rimane invariato i passi intermedi, pianificati per anni, sembrano sempre meno attuabili. Nel 2021 nucleare e carbone hanno rappresentato il 40% del mix energetico complessivo della Germania. Quota che a partire dal 2022 dovrebbe essere assorbita da rinnovabili. Secondo il piano del governo entro l’anno dovrebbero chiudere le tre centrali nucleari ancora attive. E nel 2030 Berlino dovrebbe dire addio al carbone, per raggiungere così l’80% di produzione elettrica da fonti rinnovabili. Questo percorso era stato stabilito con la consapevolezza di poter fare affidamento sull’entrata in funzione del gasdotto Nord Stream 2. Ma l’invasione dell’Ucraina ha costretto il cancelliere Olaf Scholz a bloccare l’infrastruttura.
Nel 2011 Angela Merkel era al suo secondo mandato, governava con i liberali del Fdp. Il disastro di Fukushima spinse la cancelliera a una decisione radicale: l’abbandono del nucleare. Merkel ha studiato fisica ed è sposata con Joachim Sauer, chimico di fama mondiale. Nel 1994 ottenne il suo primo incarico ministeriale, Helmut Kolh le affidò il dicastero dell’Ambiente con la delega ai rettori nucleari. Fino all’incidente della centrale giapponese la cancelliera, per le sue conoscenze scientifiche, riteneva il nucleare un’energia affidabile e verde. Era lei l’anima ecologica del governo nei giorni in cui lo tsunami si abbatté Fukushima.
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