<“Gravissime irregolarità in tutto il ciclo di gestione di rifiuti” con materiali quasi mai siottoposti “a una reale operazione di trattamento e recupero” che poi poi venivano venduti come Mps (materie prime seconde). Inoltre i materiali non venivano tracciati. Tra le contestazioni anche lo sversamento in un lago. Per questo è stato emesso un doppio decreto di urgenza emesso dall’Antimafia di Milano, convalidato dal giudice per le indagini, nei confronti della Bonilauri srl di Zibido San Giacomo (Milano).

Sono due i provvedimenti emessi: il sequestro da 11 milioni di euro per l’imprenditore delle cave Gianarnaldo Bonilauri e delle due aziende intestate alla moglie e alla figlia eseguiti dagli investigatori della Guardia di finanza che hanno portato avanti le indagini patrimoniali. Per gli inquirenti nella cava di Zibido sarebbero state smaltite 5mila tonnellate di macerie edilizie, equiparate a rifiuto, che anziché essere analizzate e trattate venivano rivendute e riutilizzate nei cantieri. Indagini eseguite dai carabinieri forestali.>