martedì 26 gennaio 2021

discarica Borgo Montello altri 38 mila mc nel nuovo e distinto invaso Ecoambiente (nel nuovo progetto lotto B), oggi pomeriggio la conferenza dei servizi, breve riassunto delle puntate precedenti

 

La società ha ottenuto l’ultima AIA dichiarando, successivamente al sequestro del 29 gennaio 2014, che non era intervenuto alcun sequestro.
-         In vigenza di sequestro non poteva essere dichiarato concluso il procedimento per il rinnovo dell’AIA avvenuto il 25.6.2014, anzi doveva essere respinto in quanto la società non poteva avere la disponibilità dell’immobile. Condizione indispensabile per il rilascio dell’AIA.
-         La precedente autorizzazione AIA, di cui quella della conclusione del procedimento del 25.6.2014 ne era l’ampliamento, si dichiarava la proprietà, da parte di Ecoambiente di 5 particelle. Nessuna di questa era di proprietà della società e anzi qualcuna, all’epoca della precedente AIA non esisteva.
-         Un’altra delle condizioni per le quali sono state rilasciate le AIA precedenti era quella della “messa in sicurezza” (non certo di bonifica come qualcuno vorrebbe far credere) di tutto il sito Ecoambiente  che non è affatto avvenuto come certifica l’Arpa Lazio con protocollo 0028319 del 07/05/2020 avente per Oggetto: Discarica di Borgo Montello, loc. Borgo Montello – Latina (LT). Trasmissione esiti analitici campionamento in contraddittorio acque sotterranee, vedere http://pontiniaecologia.blogspot.com/2020/05/estratto-della-relazione-tecnica.htm

cosa hanno chiesto i cittadini residenti in via Monfalcone (davanti la discarica di Borgo Montello) nell'ultima conferenza dei servizi per i nuovi 38 mila mc https://pontiniaecologia.blogspot.com/2020/02/cosa-hanno-chiesto-i-cittadini.html

Chiediamo, in considerazione del parere contrario del sindaco di Latina, confermato dalla Asl di Latina, per motivi sanitari, che la Conferenza dei servizi venga sospesa e inviata a chi di competenza, inoltre:
  1. si richiede aggiornamento del progetto presentato dalla società Ecoambiente con i dati catastali corretti, come da verbale della precedente conferenza dei servizi del 28/10/2019;
1 A) si chiede di sapere come mai non si è dato seguito al documento dell'Arpa Lazio del 2018;
  1. si richiede la copia del contratto di locazione dell'immobile dove è ubicato il progetto registrato;
  2. si deposita parere ASL prot. 8110 del 3 settembre 2008;
  3. si richiede l'esito del controllo almeno semestrale delle analisi dell'Arpa Lazio indicato nel documento n. 32 del 20 dicembre 2017 della Commissione bicamerale contro il ciclo illecito dei rifiuti.
  4. Si ribadisce il superamento della VIA in seguito alle considerazioni delle due perizie del dottor Tomaso Munari (CTU Tribunale di Latina nel processo per inquinamento delle falde a carico di 3 ex esponenti della società Ecoambiente), delle analisi Arpa Lazio del 12 dicembre 2019 allegate al verbale della conferenza dei servizi presso il comune di Latina per la bonifica, dello stesso documento n. 32/2017 sopra elencato, nonché con le motivazioni elencate nella costituzione di parte civile della regione Lazio per inquinamento delle falde, del 7 maggio 2015.
  5. si richiede la revisione delle precedenti AIA per la titolarità, la documentazione catastale, il sequestro del 29/1/2014, particelle 299 e 300 del foglio 21 smentita dal parere della società che ha portato alla determina di conclusione del procedimento del 25/6/2014;
  6. si richiede la revisione delle AIA per le prescrizioni contenute nella determina del 25/6/2014 e allegato 7 “ricorso amministrativo” già depositato in data 28/10/2019, nonché per la mancata bonifica come da cronoprogramma e condizioni con richiesta in merito alla bonifica da parte dei vari Enti.le foto per gentile concessione di Vincenzo Serra discarica di Borgo Montello anni '94-95)

SABATO 18 GENNAIO 2020 https://pontiniaecologia.blogspot.com/2020/01/competenza-conoscenza-e-atti.html

competenza, conoscenza e atti amministrativi contro i nuovi volumi nella discarica di Borgo Montello, le barricate non servono

Chi conosce la storia amministrativa, le norme, regolamenti, prassi degli impianti inquinanti e incompatibili sa che il risultato si ottiene solo con gli atti amministrativi, ovviamente fatti in un certo modo. Non per nulla comuni come Sabaudia, Amaseno, Capaccio, lo stesso quello di Latina contro impianto a biogas di La Chiesuola, Maenza e sopratutto Pontinia sono riusciti, con questi atti competenti, a respingere progetti importanti anche di società del calibro come AceaElectrabel. Allo stesso modo non è un caso che le due uniche delibere con presa di opposizione contro l'attuale sistema di gestione e di tariffa dell'acqua da rubinetto sono state approvate dal comune di Pontinia. Quindi le barricate non servono. Don Patriciello, dalla terra dei fuochi (sarebbe meglio dire dalla prima terra dei fuochi nota) si chiede se la classe dirigente e politica che ha consentito il disastro ambientale fosse incapace o complice. Quando un amministratore mi dice che non ha gli strumenti di opposizione per contrastare impianti incompatibili gli chiedo: "sei incapace o complice?". Il 22 gennaio ci sarà la seconda riunione della conferenza dei servizi per ulteriori 38 mila mc nel nuovo e distinto invaso Ecoambiente, anche denominato lotto B, quello sequestrato dal GICO della Guardia di Finanza il 29 gennaio 2014. Quello per cui nel procedimento che ha portato all'ultima AIA hanno dichiarato il sequestro non sia mai avvenuto. Di tutto questo e di molto altro c'è scritto sulla relazione della commissione  bicamerale contro le ecomafie approvata il 20 dicembre 2017. Infomazioni poi condivise appunto nella  conferenza dei servizi del 29 ottobre, nell'audizione in regione chiesta dalla consigliera regionale del M5S Gaia Pernarella che si è tenuta il 7/11, nella commissione del territorio provinciale indetta dal presidente Domenico Vulcano, la conferenza dei servizi indetta dal comune di Latina per la bonifica della discarica che si è svolta il 12/12, nelle perizie del CTU del Tribunale, dottor Tomaso Munari, per merito delle quali il 21 aprile nuova udienza in tribunale per inquinamento delle falde di Borgo Montello a carico di 3 ex rappresentanti di Ecoambiente. Chi voleva informarsi e trovare il modo di opposizione poteva ascoltare i cittadini residenti in via Monfalcone o leggere ciò che gli stessi hanno scritto, documentato (in gran parte nei documenti sopra citati). Sentir parlare di barricate fa pensare amaramente al tempo perso. (le foto per gentile concessione di Vincenzo Serra discarica di Borgo Montello anni '94-95)

15 DICEMBRE 2019

RELAZIONE COMMISSIONE AMBIENTE PROVINCIA DI LATINA il piano regionale dei rifiuti visto dai cittadini il caso Borgo Montello


ringraziamento, auspicio
ringraziando il presidente della Commissione Ambiente, l'intera Commissione e tutto il Personale dell'Ufficio Ambiente, con l'auspicio che l'incontro con comitati, cittadini, con i territori e le loro peculiarità e caratteristiche diventi un punto di forza, di confronto stimolo e dibattito da strutturare si riportano alcune considerazioni.
premessa
Il piano regionale dei rifiuti approvato in giunta regionale non sembra soddisfare una serie di esigenze, oltre che ad essere lacunoso ed impreciso anche per lo scarso apporto dei comuni e delle province in quanto non tutti hanno dato il necessario contributo, tecnico, cartografico rappresentando in modo parziale le criticità, le attenzioni e i fattori escludenti.
Quando si parla di rifiuti occorre anche considerare le aree produttive, industriali, gli impianti energetici, le zone compromesse, inquinate, degradate, da bonificare, le aree di pregio.
Il piano regionale poi deve avere l'obiettivo primario della riduzione dei rifiuti, come quantità, qualità, anche intesa come miglioramento del riuso, del riciclo, assicurando ai prodotti una vita tecnologica più lunga.
Non bisogna poi farsi condizionare da emergenze, vere o presunte che siano, indotte o provocate, ne da un'esigenza di equilibrio o di soddisfazione aziendale.
Il rifiuto non è una ricchezza, ma un errore produttivo, sociale, sistematico.
I casi di inquinamento, di abbandono di rifiuti, di discariche abusive, di siti abbandonati, di aree degradate derivano da un concetto sbagliato di sviluppo, speculazione, mal costume finora non contrastati o tollerati, insieme ai roghi.
Un'area fiorita, ben curata, la bellezza diventano invece un deterrente al degrado, un simbolo di resistenza.
Per questo il piano dei rifiuti deve essere coordinato con quello armonico di gestione del territorio e del paesaggio, del contrasto alla criminalità.

Riferimenti piano regionale rifiuti – proposta preliminare
si allegano le pagine 29 sulla piramide dei rifiuti, la raccolta differenziata per frazione merceologica pag. 69, la destinazione dei rifiuti a  pag. 88, l'analisi merceologica a pag. 135, la verifica di fabbisogni impiantistici della frazione organica a pag. 292, flussi in uscita dai Tmb a pag. 307, fabbisogno termovalorizzazione a pag. 320, planimetria ATO 4 pag. 323.

riferimenti alle decisioni assemblea sindaci provincia di Latina per il piano regionale dei rifiuti
deliberazione n. 4/2018 dichiarazione del Sindaco di Latina Coletta pag. 2, richiesta dottoressa Valle provincia di Latina a pag. 6 ai comuni di Latina per aggiornamento cartografia, anche con riferimento ai fattori escludenti e di attenzione progettuale di cui al punto 16.4.2.

Riferimento alla lettera della comunità europea sul ciclo dei rifiuti del 22.11.2019 nella regione Lazio
le criticità evidenziate nella petizione dei cittadini residenti in via Monfalcon a settembre 2012 sono confermate.

Si chiede che tutte le autorizzazioni in tema di rifiuti ed energia contengano le osservazioni e prescrizioni di cui alla Circolare del Ministero dell'Ambiente n. 1121 del 21.1.2019 per evitare non solo altri casi ECOX, ma anche approvazioni sbagliate o carenti o con mancati controlli come per impianti a biogas, biomasse, biometano, per rifiuti come per i recenti casi di Borgo San Donato, Latina Scalo o in precedenza per Borgo Bainsizza.
In merito agli impianti per rifiuti ed energetici aerobici si segnala la position paper dell'Isde nazionale con le criticità più volte segnalate.

In merito agli impianti energetici si chiede di prendere atto della nota dell'Arpa Lazio, con riferimento al progetto di Amaseno per biogas, per gli impianti energetici per biogas, biomasse, biometano che boccia qualsiasi progetto che non serve a spegnere impianti esistenti e che non siano meno inquinanti di quelli esistenti.

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite nel ciclo dei rifiuti documento n. 32 il caso della provincia di Latina
solo certi personaggi, definiti in modo non certo positivo, possono ritenere “rifiuti una ricchezza”, l'auspicio che la provincia, i comuni e le aziende della nostra provincia non finiscano nuovamente nella commissione bicamerale contro le ecomafie.

Risarcimento danni famiglie residenti in via Monfalcone davanti la discarica di Borgo Montello
il comune di Latina, durante l'amministrazione DI Giorgi, ha predisposto e approvato una serie di atti, consigli comunali, determine, deliberazioni e delibere che accertano i danni subiti dalle famiglie residenti in via Monfalcone e l'ìncompatibilità a convivere con lo stesso sito della discarica.
Tali iniziative di risarcimento, ritenute meritevoli e condivise, oltre che dal comune di Latina (amministrazione Di Giorgi) anche dalla regione Lazio e dalla provincia di Latina. Il ministro all'ambiente Costa ha spiegato, ancora una volta, al sindaco di Latina Coletta le competenze e gli obblighi agli enti locali.
Nonostante questo le procedure di risarcimento, che devono essere promosse dal comune di Latina, si sono fermate.
Si evidenzia la differente presa di posizione di provincia di Frosinone e di comuni competenti per territorio in merito all'obbligo di bonifica, molto diverse dall'inerzia in questo senso di comune e provincia di Latina.
Si chiede quindi di copiare tali iniziative e di proseguire con il risarcimento dei danni, anche se non si potranno mai restituire i cari e la salute a chi è stato avvelenato, oltre che da azioni delle aziende, anche dal mancato controllo degli enti competenti e da approvazioni sbagliate o superficiali di enti pubblici.
Se la provincia di Latina ha impegnato oltre 30 mila euro per una relazione di 2 pagine e mezzo per una relazione dovrebbe impegnare almeno la stessa somma per tali iniziative di bonifica.

Diverse sono le motivazioni per fare chiarezza sulla discarica di Borgo Montello, come relazionato dalla commissione contro le ecomafie.
Vanno anche riviste o modificate o annullate in autotutela i provvedimenti autorizzativi dal 2007 ad oggi proprio per quanto riportato nello stesso documento n. 32 del 20 dicembre 2017 della commissione contro le ecomafie.
Anche il progetto dei nuovi 38 mc nel lotto B già nuovo e distinto invaso Ecoambiente va respinto, come relazionato nella conferenza dei servizi del 28 ottobre scorso per le seguenti motivazioni:
                    l'allegato tecnico allegato all'AIA DD B0605 del 25.2.2009 è errato sulla titolarità e sulle particelle interessate.
                    L'AIA di cui alla DD G01217 del 12.2.2015 rilasciata dalla regione Lazio va annullata per la mancanza di disponibilità dell'immobile, sequestrato in data 29.1.2014 contrariamente a quanto riportato nei verbali. Inoltre non era stata concluso il relativo procedimento, dichiarato concluso il 25.6.2014, non essendosi consolidati i relativi presupposti delle prescrizioni ivi contenuti. Vedere inoltre la relazione del CTU dottor Tomaso Munari, le criticità riportate nello stesso documento 32/2017 della commissione bicamerale contro le ecomafie. Vedere inoltre le motivazioni della costituzione di parte civile della Regione Lazio nel processo per inquinamento delle falde proprio contro alcuni esponenti dell'epoca della società Ecoambiente. Vedere inoltre note relative al tavolo tecnico della bonifica per la discarica di Borgo Montello del 24.4.2015 presso il comune di Latina.Vedere le motivazioni del ricorso al Capo dello Stato presentato dallo studio Legale Carlo Bassoli e Luciano Falcone per conto di alcuni cittadini titolati.
                    la valutazione di impatto ambientale VIA prot. 172058/25/08 del 1.10.2008 è da rivedere in autotutela e comunque da considerare superato per la presenza di case sparse, nonché per la relazione del CTU dottor Tomaso Munari, le criticità riportate nello stesso documento 32/2017 della commissione bicamerale contro le ecomafie. Vedere inoltre motivazioni del rinvio a giudizio nonché della costituzione di parte civile della Regione Lazio nel processo per inquinamento delle falde proprio contro alcuni esponenti dell'epoca della società Ecoambiente. Vedere inoltre note relative al tavolo tecnico della bonifica per la discarica di Borgo Montello del 24.4.2015 presso il comune di Latina.Vedere le motivazioni del ricorso al Capo dello Stato presentato dallo studio Legale Carlo Bassoli e Luciano Falcone per conto di alcuni cittadini titolati. Infine non risultano effettuate le analisi o almeno non si è avuta copia o non sono state prodotte le analisi cosi come riferito da ISPRA contenuto nel documento n. 32/2017 della commissione bicamerale contro le ecomafie.
                    il progetto presentato dalla società Ecoambiente è inoltre sbagliato a pag. 8 figura 4-3 riportando una planimetria catastale diversa da quella in atti e dalle particelle elencate nel progetto e rappresentando particelle anche soppresse. Elenco particelle a pag. 9 è diverso dalla stessa figura 4.3.

Si sottolinea inoltre, a proposito del documento n. 32/2017 della commissione contro le ecomafie, quanto attribuito al Dottor Chiarucci (all'epoca responsabile provinciale di Latina dell'Arpa Lazio), alla dottoressa Tosini (responsabile del servizio VIA e rifiuti della regione Lazio) oltre alle conclusioni a pag. 368, alle critiche alle analisi e controlli effettuati dall'Arpa Lazio a pag. 369 nella relazione di CTU del Dottor Tomaso Munari e l'indagine della Squadra Mobile di Latina a pag. 371.


Dottor Chiarucci (all'epoca responsabile provinciale di Latina dell'Arpa Lazio),
Secondo il tecnico ARPA, responsabile della sezione di Latina, l’eventuale inquinamento da sostanze industriali sarebbe confinato nella zona chiamata S0, bacino attivo nei primi anni ‘80, e in parte negli invasi S1, S2, S3:
“La situazione di Borgo Montello è effettivamente complessa. Come accennato dal direttore, la problematica nasce proprio con la discarica, nel senso che il primo bacino di abbancamento, il famoso S0, che è fonte di parecchie vicende interne alla discarica, nasce negli anni ’70 proprio sulle sponde dell'Astura, sull'area golenale che era stata presa come sversatoio perché c'era una parete naturale, quindi è stato sversato questo rifiuto per anni.
S0 è stato coltivato fino al 1984, l'ha seguito il comune nell'ultima parte, fino agli anni ’90 si potevano tranquillamente portare rifiuti di tipo industriale e rifiuti urbani mescolati fra loro soprattutto nelle discariche S1, S2, S3, i famosi bacini che poi sono un tutt'uno”.

 alla dottoressa Tosini (responsabile del servizio VIA e rifiuti della regione Lazio)
Anche il settore rifiuti della regione Lazio sembra non disporre di conoscenze dirette rispetto alla presenza di rifiuti industriali, anche pericolosi, nell'area della discarica. La dirigente Flaminia Tosini (responsabile del settore rifiuti e, al momento dell'audizione, con l'incarico ad interim di responsabile bonifiche) nel corso dell'audizione dell'11 luglio 2016 ha dichiarato di non avere conoscenza dell'interramento di rifiuti industriali.
Sia l’ARPA che la regione Lazio, dunque, dichiarano di non possedere elementi certi di ricostruzione storica rispetto all'utilizzo del sito di Borgo Montello per lo stoccaggio di rifiuti industriali, anche pericolosi, al di là delle indagini sul sito S0. Tale assenza di informazioni appare grave: se è giustificabile sul versante dei presunti sversamenti illeciti (affrontati in questa relazione nel dettaglio), meno comprensibile è la mancata analisi della documentazione autorizzativa della stessa regione Lazio. Tra il 1990 e il 1993 fu infatti la stessa regione ad autorizzare - con un provvedimento decisamente atipico, come vedremo - lo stoccaggio di rifiuti speciali anche pericolosi all'interno di un invaso del sito di Borgo Montello. Quell'atto, tra l'altro, diede origine ad un lungo contenzioso amministrativo e a un processo penale connotato, come si è detto, da una condanna in primo grado dell'allora responsabile della gestione Adriano Musso.

 oltre alle conclusioni a pag. 368,
Le conclusioni hanno, in sintesi, evidenziato:
a) per la sostanza 1,2 dicloropropano è stata rilevata una concentrazione superiore alle CSC in 28 campioni, pari al 18,7 per cento del totale, all'interno  dell'area della discarica;
b) per la sostanza 1,4 diclorobenzene  è stata rilevata una concentrazione superiore alle CSC in 27 campioni, pari al 18 per cento del totale, all'interno dell'area della discarica;
Per quanto riguarda questi due indicatori la maggior presenza è stata rilevata attorno all'opera di isolamento idraulico (polder), realizzato all'inizio degli anni 2000 nell'area gestita dalla società Ecoambiente (siti S1 S2 e S3).c) per la sostanza ferro è stata rilevata una concentrazione superiore alle CSC in 77 campioni, pari al 33 per cento del totale, con una presenza prevalente all'interno dell'area della discarica; le massime concentrazioni sono state rilevate in prossimità del citato polder;
d) per la sostanza manganese è stata rilevata una concentrazione superiore alle CSC nel 60 per cento dei campioni;
e) per la sostanza arsenico è stata rilevata una concentrazione superiore alle CSC nel 30 per cento dei campioni;
f) per la sostanza piombo è stata rilevata una concentrazione superiore alle CSC nel 14 per cento dei campioni (presenza giudicata sporadica dall' ISPRA);
g)  per la sostanza solfati è stata rilevata una concentrazione superiore alle CSC nel 3,9 per cento dei campioni della rete interna e nel 3 per cento della rete esterna all'area della discarica. Sono stati infine rilevati superamenti occasionali di altre sostanze: idrocarburi totali (1), cloroformio (3), cloruro di vinile (2); in concentrazioni inferiori alle CSC: benzene, toluene, p-xilene, 1,1 dicloroetano, 1,2 dicloroetilene, tricloroetilene e tetracloroetilene.
L' ISPRA così conclude lo  studio: “In considerazione del fatto che sono stati riscontrati superamenti delle CSC ai punti di conformità, si ritiene che ai sensi della normativa vigente (Parte Quarta, Titolo V, del decreto legislativo n. 152 del 2006 e ss.mm.ii.) corra l'obbligo alle ditte di intervenire con misure di messa  in sicurezza e/o bonifica delle acque sotterranee”. Viene inoltre ritenuto indispensabile il proseguimento del monitoraggio da parte di ARPA Lazio, con prelievi almeno semestrali.
Nella documentazione presentata da ARPA Lazio alla Commissione non c’è tuttavia traccia di ulteriori monitoraggi specifici delle falde.


alle critiche alle analisi e controlli effettuati dall'Arpa Lazio a pag. 369 nella relazione di CTU del Dottor Tomaso Munari e l'indagine della Squadra Mobile di Latina a pag. 371. Si legge nello studio di Munari: “la ricostruzione della geologia del sottosuolo, certamente assai complessa sia per cause naturali che per le alterazioni indotte dalle attività umane - sia in tempi precedenti alla realizzazione delle discariche sia conseguenti all'attuale uso del sito -  non fornisce elementi sicuri di valutazione circa la congruità delle ‘opere di bonifica’ e altrettanto inconclusive e/o insufficientemente informative, risultano le indagini chimiche ed idrologiche condotte negli anni. Si rammenta che dette indagini sono state realizzate da molteplici soggetti, tra cui ARPA Lazio che ha, tra l'altro, elaborato un modello per descrivere la circolazione delle acque di falda  nel sottosuolo della discarica ma, a causa della complessa geologia e dei limiti conoscitivi sulla reale natura del sito e delle opere realizzate, il modello non può essere considerato pienamente soddisfacente”.
Lo studio del perito individua la criticità nella modalità utilizzata per la realizzazione dei pozzi piezometri di controllo:
“Esiste infatti un ostacolo rilevante al fine di permettere, allo scrivente, di considerare le campagne di monitoraggio analitico, svolte indifferentemente dai diversi soggetti sulle acque del sito, idonee a rappresentare l'effettivo grado di contaminazione dello stesso. Detto ostacolo è costituito dal fatto che l'assoluta maggioranza dei piezometri destinati al controllo delle acque, ma anche buona parte di quelli destinati al controllo della tenuta della parete impermeabile, sono stati spinti finanche alla profondità di circa 40 m rispetto al piano di campagna (che lo scrivente ricorda essere, con l'esclusione dei rilievi costituiti dalle discariche, tra i 12 e 30 m s.l.m.), ma che la finestratura (ovvero il tratto forato e permeabile alle acque sotterranee) ha generalmente interessato solo la parte più profonda del piezometro, spesso i 20 m più profondi dei piezometri/pozzi spia. Questa inusuale scelta realizzativa, oltre ad essere difforme alle norme di buona tecnica appare in contrasto con le modalità costruttive riportate nel "[Piano di] Monitoraggio idrogeologico finalizzato al collaudo ambientale delle opere di messa in sicurezza realizzate e alle valutazione dell'impatto dell'opera sul sito in esame" redatto da ARPA Lazio il 22/1/2004 nelle more delle prescrizioni per la concessione di ulteriori volumetrie. Detto piano prevedeva sia per i piezometri esistenti che per i piezometri nuovi (punti 3 e punto 4 rispettivamente) che gli stessi dovessero presentare una finestratura lungo tutta la zona satura (ove è presente costantemente acqua sotterranea) e nella zona insatura interessata dalle fluttuazioni della falda. Il mancato rispetto della buona prassi, e dell'esplicita prescrizione, non appare essere stata rilevata da ISPRA e dalla stessa ARPA Lazio neppure nelle relazioni annuali di monitoraggio nelle quali, pur tabulando dati di finestratura dei pozzi chiaramente inidonei al monitoraggio, non hanno ritenuto - inspiegabilmente - la questione di alcun interesse. Questo fatto è ancor più sorprendente posto che ben 6 tecnici qualificati (chimici, ingegneri e geologi) di ISPRA e ARPA Lazio hanno sottoscritto le suddette relazioni. La criticità della circostanza risiede nel fatto che la contaminazione del sito dipende da sorgenti localizzate in prossimità della superficie, mentre i piezometri  così realizzati possono fornire informazioni al più rappresentative della qualità della porzione più profonda (e quindi meno interessata dalla contaminazione) delle acque sotterranee”[1].
Nel contesto di queste valutazioni vanno peraltro distinte le posizioni di ARPA Lazio, soggetto istituzionalmente incaricato dei controlli e monitoraggi, e di ISPRA, soggetto intervenuto come referente tecnico-scientifico a esaminare dati e risultati.
In una nota acquisita dalla Commissione[2], ISPRA chiarisce il ruolo svolto, nei seguenti termini:
“Le attività sono state svolte da ISPRA nell'ambito di una convenzione triennale stipulata nel novembre 2011 con ARPA Lazio, volta alla collaborazione tecnico-scientifica per la definizione del modello idrogeclogico e concettuale dell'area adibita a discariche in località Borgo Montello, nel comune di Latina, e del tratto del fiume Astura ad essa prospiciente. Le attività previste nella convenzione hanno riguardato l'analisi dei monitoraggi sulle acque di falda condotte da ARPA Lazio e l'aggiornamento del modello idrogeologico.
Per quanto riguarda i monitoraggi sulle acque di falda sono stati predisposti tre rapporti: il primo consistito nella elaborazione preliminare dei dati raccolti nel periodo marzo 2009-settembre 2011; il secondo ha riguardato il monitoraggio integrato con i dati relativi al periodo dicembre 2011 - settembre 2012; il terzo relativo al monitoraggio svolto nel periodo dicembre 2012 - aprile 2013.
Per quanto riguarda invece il modello concettuale definitivo, esso è stato aggiornato nel rapporto conclusivo che illustra le descrizioni delle caratteristiche stratigrafiche e idrogeologiche del sito, con particolare riferimento alle litologie presenti e alla loro permeabilità nonché all'identificazione delle falde, delle loro caratteristiche, delle eventuali relazioni reciproche e quelle con il fiume Astura, l'individuazione delle sostanze contaminanti presenti nelle diverse componenti ambientali influenzate dal sito: terreni, acque superficiali e sotterranee, tossicità e caratteristiche chimico-fìsiche delle sostanze presenti […] obiettivo dell'attività svolta dall'lSPRA era la definizione del modello idrogeologico dell'area oggetto della convenzione. A tal fine ISPRA ha utilizzato oltre ai dati forniti dalle ditte Ind.Eco. ed Ecoambiente, quelli prodotti da ARPA Lazio nell'ambito delle attività di monitoraggio delle acque di falda nella rete piezometrica insistente nelle aree oggetto di studio. Tali attività si inserivano in un progetto di monitoraggio più articolato descritto nel documento "Monitoraggio idrogeologico finalizzato al collaudo ambientale delle opere di messa in sicurezza realizzate e alla valutazione dell'impatto dell'opera sul sito in esame" predisposto da ARPA Lazio Sezione provinciale di Latina, approvato da comune, provincia, regione e dalle società che gestiscono i siti di discarica (2005).

elementi del rinvio a giudizio
Rondoni Vincenzo
Landi Bruno
Colucci Nicola
Imputati dei reati p. e p. dagli artt. 81, 110, 40 cpv e 440 cp perché in concorso tra loro in tempi diversi Landi Bruno n.q. di amministratore delegato della società Ecoambiente srl, Rondoni Vincenzo quale presidente del consiglio di amministrazione della citata società contrattualmente incaricata della gestione di parte dei rifiuti solidi urbani della provincia di Latina e Colucci Nicola quale imprenditore di fatto, mediante l’omesso controllo circa la sicurezza degli invasi denominati S1, S2, S3 ed S0 e mediante la mancata esecuzione di opere di impermeabilizzazione dei citati impianti benché le stesse carenze strutturali fossero note ai predetti attraverso plurimi atti e documenti comunicati in successione alla citata società e per essa agli indagati (ordinanza n. 36 del 18/08/98 del sindaco di Latina, relazione dell’Ente del 1995 e del 1996 commissionata dal Comune di Latina, plurime comunicazioni dell’ArpaLazio in ordine agli accertamenti tecnici effettuati nel sito), determinando di conseguenza reiterati fenomeni di fuoriuscita dei percolati dai siti indicati, percolato contenente tra l’altro sostanze pericolose quali piombo, rame e zinco determinavano l’adulterazione e la contraffazione delle acque di falda poste in prossimità del detto sito rendendole pericolose per la salute pubblica, in Latina commesso a tutt’oggi aprile 2011, reato permanente.


Nella costituzione di parte civile della Regione Lazio depositata nella cancelleria del Tribunale di Latina del 7 maggio 2015, si dichiara:
“l’impatto ambientale che la discarica ha determinato sulle falde acquifere, sul fiume Astura e di conseguenza sulla salute dei residenti specificatamente del comprensorio di Borgo Montello, ha cagionato un grave pregiudizio economico residenti e delle produzioni agricole che insistono in quell’area e di conseguenza anche alla regione Lazio che ha sempre perseguito l’obiettivo dello sviluppo economico e del miglioramento della qualità della vita della popolazione secondo criteri di compatibilità ecologica e di agricoltura sostenibile basandosi alle effettive esigenze e vocazioni dei territori e delle rispettive comunità.
E’ evidente come le azioni poste in essere dagli odierni imputati abbiano creato un grave pregiudizio economico per il sistema regionale del Lazio che concorre al raggiungimento degli obiettivi di tutela della salute dei cittadini. Ne deriva dunque che ove vi sia un danno all’ambiente e al territorio con conseguente pericolo per la salute pubblica scaturita da azioni illecite predisposte dai singoli imputati via sia un danno diretto alla costituenda parte civile. … attesa l’adulterazione delle acque di falda a causa della fuoriuscita del percolato altamente tossico. L’intera vicenda sopra descritta appare gravissima, poiché le condotte degli imputati hanno inciso su un bene primario come la salute causando, anche per questo, un danno di gravissima entità e di allarme sociale

Conclusioni:
il presente documento sarà inviato oltre che alla commissione ambiente della provincia di Latina, al settore ambiente del comune di Latina, agli uffici VIA  e rifiuti della Regione Lazio, alla Commissione ambiente della regione Lazio, al Parlamento Europeo quale aggiornamento della petizione, nonché agli Organi di Polizia e della Magistratura che hanno indagato sulla discarica di Borgo Montello e alla commissione bicamerale contro lo smaltimento illecito del ciclo dei rifiuti.


[1] Doc. n. 538/1, p. 20
[2] Doc. n. 2426/2, nel quale, oltre alle considerazioni riportate di seguito nel testo, se ne svolgo altre sdi tipo tecnico sulle caratteristiche e la funzionalità dei piezometri

9 NOVEMBRE 2019

Discarica di Borgo Montello date e scadenze


1)    Entro il 27/11/2019 il comune di Latina deve far svolgere la nuova conferenza dei servizi per la chiusura della bonifica (in realtà contenimento dell’inquinamento con messa in sicurezza) da parte della società Ecoambiente. L’ultima conferenza si era svolta il 15/2/19 (assenti provincia, regione, Arpa, Asl). Il Sindaco Damiano Coletta ha dichiarato (audizione del 7/11/19) che il comune invierà la convocazione della cds entro il 27/11 (ma non si sa ancora quando si svolgerà);
2)    La conferenza dei servizi presso assessorato ambiente regione Lazio per ulteriori 38 mila mc, richiesti dalla società Ecoambiente nel lotto B (anche nuovo e distinto invaso Ecoambiente) è sospesa dal 28.10 al 27.11.2019 quindi ripartirà (o dovrebbe ripartire),
3)    Il 20/11/2019 dovrebbe iniziare la conferenza dei servizi per la VAS relativa al piano regionale dei rifiuti (secondo quanto dichiarato dall’Ing. Tosini dirigente della regione Lazio settore VIA  e rifiuti);
4)    Dopo l’approvazione del piano regionale dei rifiuti, secondo quanto dichiarato dall’Ing. Tosini il 28/10, ripartiranno le conferenze dei servizi per i progetti:
a)     12/05/2015 - Sopraelevazione del bacino di discarica denominato S8 in loc. Borgo Montello Via Monfalcone 23/A. richiesti 165 mila mc. Determinazione n. G01526 del 14/02/2017 – Archiviato- Responsabile del Procedimento: Fernando Olivieri Recapito Telefonico: 0651689362Indirizzo di Posta Elettronica Istituzionale:  folivieri@regione.lazio.it   proponente: INDECO SRL comune: Latina provincia: LT;
b)    12/05/2015 - Complesso impiantistico per il trattamento, recupero e valorizzazione di rifiuti non pericolosi con discarica di servizio - ulteriori volumetrie a sedime invariato in loc. Borgo Montello. Scarica Sintesi Elaborati Progettuali. Responsabile del Procedimento: Fernando OlivieriRecapito Telefonico: 0651689362Indirizzo di Posta Elettronica Istituzionale:  folivieri@regione.lazio.it " proponente: ECOAMBIENTE SRL comune: Latina provincia: LT. prevede la creazione di nuove volumetrie in sopraelevazione del lotto B per un quantitativo di 400.000 m3.

discarica di Borgo Montello le note di trascrizione della conservatoria sui sequestri dentro la discarica di Borgo Montello Ispezione ipotecaria http://pontiniaecologia.blogspot.com/2014/08/discarica-di-borgo-montello-le-note-di.html 

confisca dei terreni interni alla discarica di Borgo Montello (nuovo e distinto invaso Ecoambiente) http://pontiniaecologia.blogspot.com/2016/11/confisca-dei-terreni-interni-alla.html

discarica di Borgo Montello sovrapposizione planimetrie impianto a biomasse Indeco 2014 (terreni ex Schiavone) e impianto a biogas Indeco 2016 e la planimetria area confiscata gruppo De Pierro (ecoambiente e Indeco)
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la sovrapposizione delle anomalie metalliche nell'invaso Szero della discarica di Borgo Montello tra i rilievi ENEA ed INGV
http://pontiniaecologia.blogspot.com/…/la-sovrapposizione-d…
discarica Borgo Montello ricostruzione ubicazione scavi
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discarica Borgo Montello ricostruzione ubicazione scavi nella prima immagine in alto l'ubicazione degli scavi (ricavata...

discarica di Borgo Montello l'immagine di google earth 2016 e planimetria catastale foglio 21

la planimetria invece dell'Ingv a proposito degli scavi nell'invaso S0 nella discarica di Borgo Montello

discarica di Borgo Montello le planimetrie delle aree sequestrate nell'ambito dell'inchiesta De Pierro alla società Capitolina http://pontiniaecologia.blogspot.com/2014/08/discarica-di-borgo-montello-le.html



 il alto la planimetria con indicati i vari invasi.
Al centro la planimetria catastale.
In basso la restituzione dell'immagine della carta tecnica regionale dell'area interessata







1 NOVEMBRE 2019

Ecoambiente, nuovi volumi nella discarica di Borgo Montello, anche per la regione Lazio si tratta di una modifica sostanziale https://pontiniaecologia.blogspot.com/2019/11/per-la-regione-lazio-il-progetto-dei-38.html

(stralcio dal verbale della conferenza dei servizi alla regione Lazio del 28 ottobre) per la regione Lazio il progetto dei 38 mila mc richiesti dalla società Ecoambiente, nel nuovo e distinto invaso anche lotto B, sarebbe compreso all'interno della volumetria autorizzata. In ogni caso, per la Regione, "si tratta di una modifica sostanziale, in quanto supera le soglie dell'allegato VIII di cui al punto 5 pari a 25 mila tonnellate per discariche". Per il comune di Latina invece, tra l'altro "il lotto B è funzionalmente collegato con S1e S2 vasche che già sono . Per questo il comune ritiene inammissibile la richiesta in ogni caso, ferma restando la richiesta di disponibilità delle particelle nonchè la mancata bonifica dell'area". Invece "la provincia di Latina richiama il parere espresso in sede di VIA per la sopraelevazione richiesta dalla soc. Ecoambiente e si riserva di valutare quanto già espresso e farà pervenire parere nel corso del procedimento". Ecoambiente, a proposito degli obiettivi di bonifica che sarebbero stati raggiunti: "nel 2018 sono state raggiunte le CSR ed ora sono sotto le CSC. " ... Inoltre la società Ecoambiente ricorda che ha provveduto alla messa in sicurezza di S0, ricorda la propria disponibilità se il procedimento viene gestito per il tramite dell'accordo di programma" in risposta: "il comune di Latina fa presente che a questa richiesta è già stato risposto nel verbale del 27/1/2014 e cioè che non si intende procedere in considerazione tale proposta"... Ma sono intervenuti anche i cittadini, per conto dei residenti in via Monfalcone: "Libralato chiede la modifica dell'AIA 2009, l'annullamento dell'AIA 2015, l'annullamento della VIA 2008, il respingimento della presente richiesta..."  "il Sig. Paolo Bortoletto ricorda che quest'anno hanno celebrato il 47.mo compleanno di questo . Dichiara ufficialmente che si opporranno. Da lettura di un passo della (sbagliato il riferimento era alla commissione bicamerale contro le ecomafie ndr) circa gli sversamenti non controllati e la presenza di fusti". Ecoambiente in risposta a Paolo Bortoletto: "... i fatti cui viene fatto riferimento sono antecedenti alla società Ecoambiente, Fanno presente che per S0 hanno proposto i landfill maining e ricorda che è stato commissionato all'INGV la ricerca di presenze metalliche". 
Risultati immagini per immagini discarica borgo montello




29 OTTOBRE 2019

Ecco uno dei motivi per i quali la VIA rilasciata a favore di Ecoambiente (lotto B o nuovo e distinto invaso Ecoambiente) deve essere rivista e non si può ritenere valida quella del 2008 https://pontiniaecologia.blogspot.com/2019/10/ecco-uno-dei-motivi-per-i-quali-la-via.html

in rappresentanza dei cittadini residenti in via Monfalcone (davanti alla discarica di Borgo Montello), abbiamo espresso le motivazioni per le quali non si può procedere con il progetto dei nuovi 38 mila mc ma addirittura si debba procedere con la revisione / rettifica del parere VIA prot. 172058/25/08 del 1.10.2008, dell' AIA di cui alla D.D.B0605 del 25.02.2009 e dell'AIA di cui alla D.D.G01217 del 12.2.2015. 
Di seguito uno stralcio del ARPALAZIO 0067226  del 25/10/2019 letto ieri in conferenza dei servizi
"Agenzia ritiene che debba essere adeguatamente chiarito come si inquadri la presente istanza rispetto a quella presentata nel 2015, specificando lo stato di esercizio dell’invaso in questione.  Al contempo risultano in corso attività di bonifica sulla base del “Progetto integrato per la Bonifica dell’area di Borgo Montello – Variante al Progetto Approvato Piano Operativo Fase 1 – Gennaio 2014”, approvato con Determinazione Dirigenziale del Comune di Latina n. 205 del 07.02.2014, dalle quali emerge un quadro ambientale che a oggi non ha ancora consentito di chiudere positivamente la procedura di bonifica, perdurando uno stato di contaminazione nell’area in questione. In relazione a quanto sopra occorre tener conto che l’art. 242 c. 10 del D.Lgs. n. 152/06 prevede che l’esercizio di una attività debba risultare compatibile con il progetto di bonifica. Si rileva al riguardo che non risultano forniti gli elementi necessari a chiarire le questioni sopra evidenziate in relazione alle attività di bonifica, tenendo anche conto del fatto che le criticità correlate allo stato di contaminazione del sito non risultano allo stato superate. CONCLUSIONI Ne consegue, per quanto sopra premesso e in assenza di un quadro certo circa le questioni riportate, che la valutazione di Arpa Lazio allo stato attuale degli atti non può che determinare un parere negativo."

Regione LazioDirezione Regionale Politiche Ambientali e Ciclo dei RifiutiArea A.I.A.PEC: aia@regione.lazio.legalmail.itp.c. Arpa LazioDirezione Sezione di LatinaOggetto: Comune  di  Latina.  Discarica di  Borgo  Montello  gestita dalla  società  Ecoambiente  S.r.l.Convocazione conferenza  di  servizidecisoriaper  il  giorno 26gennaio  2021sulla modifica sostanziale consistente nel recupero di volumetrie,pari a circa 38.000 mc, nel lotto B.Sifa riferimento all’istanza in oggetto presentata alla Regione Lazio dalla Società Ecoambiente srle alla convocazione da parte di codesta Autorità competente della conferenza di servizi decisoria per il giorno 26gennaio  2021,sulla  modifica  sostanziale,consistente  nel  recupero  di  volumetrie,  pari  a circa 38.000 mc, nel lotto B della Discaricadi Borgo Montello.Al  riguardo,  facendo  seguito  a  quanto già  in  precedenza  osservato(note  prot.  n. 67226del 25.10.2019e n. 3847del 21.01.2020), occorre rammentare che il sito in questione risulta allo stato interessato da un Procedimento di bonificaallo statoattuale non concluso. In  particolare, Arpa Lazio,  nel  rispetto di  quanto  stabilitodalla  conferenza  dei  servizi del  12 dicembre  2019  convocata  dal  Comune  di  Latina  nell’ambito  delProcedimento  di  bonifica,  ha condotto  presso  il  sitoattività  di campionamento  finalizzate  alla verifica  ambientaledella  falda acquifera che insiste al di sotto del sedime della ex area di discarica.Tali attivitàdi verifica, che Arpa Lazio ha svolto nel corso del 2020, si sono sviluppate attraverso 4 step  di  campionamento  edhanno  previsto  il  prelievo  di  16  campioni  di  acqua  sotterranea  a  cui  si sono aggiunti 5 ulteriori punti di prelievo campionati nell’ambito dei controlli AIA.Irisultati delle analisi svolte presso il laboratorio di Arpa Lazio hanno evidenziato lapresenza di ulteriori sostanze inquinantiqualiCromo esavalentee composti organici 1,2,3-Tricloropropanoe 1,2-Dibromoetano, di  cui quest’ultimo  annoverato  tra  i  composti  cancerogeni.  Le  concentrazioni  rilevate  per  tali sostanze nelle acque sotterranee sono risultate superiori alle concentrazioni soglia di contaminazione(CSC), come stabilite nel Titolo V alla parte quarta del D.Lgs 152/06. Si evidenzia che in relazione a dettiinquinanti, Cromo  esavalente,1,2,3-Tricloropropanoe 1,2-Dibromoetano,  non essendo stata effettuata  l’analisi  di  rischio,non  risultano  definite  specifiche  concentrazioni  soglia  di  rischio(CSR).Inoltre  tutti  i  campioni  prelevati  hanno  mostrato la rilevantepresenza  di metalliqualiArsenico, Ferroe Manganese,le  cui  concentrazioni  sono  risultate  ben  oltre  i  limiti previstiper  le  CSCdalla citata norma. In relazione a quanto sopra, la scrivente Agenzia, con propria nota prot.n. 28219 del 07.05.2020,ha trasmesso  agli  Enti  coinvolti  nel  procedimento  amministrativo  di  bonifica  la  Relazione  relativa  a quanto   svolto,   mettendo   in   evidenza   come le   diverse   criticità   riscontratenell’ambito dello svolgimento   delle citate attivitàdi   indaginenon rendessero   possibile   la   conclusione del procedimento   amministrativodi   bonifica,   ritenendosi   pertanto   necessaria   una rimodulazione dell’analisi di rischionella simulazione del calcolo, che includesseanche le tre sostanze inquinanti (Cromo  esavalente,1,2,3-Tricloropropanoe 1,2-Dibromoetano) per lequali  non  era  mai  stata definita una CSR.Pertanto,  tenuto  conto  di  tutto  quanto  sopra  premesso,  ai  finidella conferenza  di  servizi  decisoria, convocata  dall’A.C.per  il  giorno 26gennaio  2021,sulla  modifica  sostanziale,consistente  nel recupero di volumetrie, pari a circa 38.000 mc, nel lotto B della Discarica di Borgo Montello gestita dalla società Ecoambiente S.r.l.,Arpa Lazio, allo stato attuale degli atti,non può che ribadire quanto già trasmesso conproprio parere nota prot. n. 67226 del 25/10/2019e riconfermato con nota prot. n. 3847 del 21/01/2020.Il dirigenteDott. Marco Rizzuto


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