sabato 29 agosto 2020

a proposito del convegno organizzato dall'onorevole Trano, Lazio dei fuochi, Aprilia al centro

 Un convegno, con dibattito pubblico si prefigge l’obiettivo di tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica, informando e indicando alcune possibili risposte oppure analizzando le cause. Più che comprensibili le richieste, anche le proteste, di cittadini, comitati, associazioni sulle necessità di prevenire eventi simili e anche di essere giustamente informati sui rischi e sull’esposizione sanitaria. Dalle informazioni finora rese pubbliche dall’Arpa Lazio è ovvio che certe domande sulla salute pubblica vanno girate agli organi della salute pubblica (Asl, comune, regione). Risposte che, per situazioni simili, vedere il caso ECO X (http://www.izslt.it/wp-content/uploads/2016/03/report-finale-eco-x.pdf), arriveranno quasi sicuramente a settembre. Spetterà intanto ai cittadini scegliere, quando possono, come proteggersi. Merito del Deputato Raffaele Trano aver promosso questa iniziativa riunendo e coinvolgendo, pur nel poco tempo dovuto all’urgenza, tecnici e amministratori quali la dottoressa Nicoletta Valle, l’assessore all’ambiente del comune di Aprilia, un consigliere comunale, l’esperto in materia di cronaca Clemente Pistilli, giornalista di Repubblica, oltre ai vari interventi del pubblico, altrettanto titolati. Il convegno è stato sicuramente un punto di partenza, lo stimolo per tutta una serie di richieste, interrogazioni, iniziative di sensibilizzazione ai vari livelli. Altre ne seguiranno, come quella di sabato https://www.facebook.com/106972211135396/photos/a.106974884468462/106974864468464/?type=3&theater&__xts__[0]=68.ARAUJRPz1Lk5mpzbcee1zFZabi8mIyoNUakDbiwNkD6yRtdtP1jIYWuwKKzlQ5Ql4i6rPiDJf5-EFspMs2vuofbiITZPtwgdhkeZgsQ9lXIjk91YwGNCPmwFPo7s2ZqpZShi4d1SyPgY1kp--PVsaR3wnoCiGrE8rJVFMSXPoB-V1ujrYsFOFPf2riWxfnQoxzCYHNwcT7LyQIGD5Ia4fQJxvaJPrNXUDnCxxmLDyVCKOF9s-SgtvOxyFsZNV4MYdIg_2q0fmSidk5f2TZNpD_n2f6jL6jA4W444sYt0vQwZIa1q_q9CKiiED1n8DtR9I6BdewzxfAUMEMMmnlTI3nYne08&__tn__=-UK-R.

L’incendio della LOAS ha chiarito diversi aspetti:

-         Il problema era noto ed era stato evidenziato da Arpa Lazio e dal comando dei VVF;

-         Gli strumenti per intervenire ci sono e c’erano ma o non sono stati applicati oppure non sono stati efficaci o semplicemente è mancata l’azione decisiva;

-         Chi pensa o dichiara (lo abbiamo sentito non so quante volte da dirigenti, amministratori, politici, progettisti, imprenditori) che questo impianto non genera emissioni (perché non ci sarebbe o non ci dovrebbe essere nel ciclo combustibile lavorazioni con bruciatori o inceneritori) o quando l’ha dichiarato non era in sé oppure non conosce le problematiche evidenziate dall’incendio. In ogni caso non è attendibile e non adatto alla tutela della salute pubblica.

-         Chi pensa o dice che il comune non abbia gli strumenti per opporsi o semplicemente per controllare questo genere di impianti o non sa di cosa parla, non conosce le competenze del comune, oppure è in malafede. Lo dimostrano alcune bocciature di impianti, per esempio nel comune di Sabaudia. Chi afferma che contro la turbogas non si poteva fare nulla dovrebbe studiare l’opposizione di Pontinia alle centrali a turbogas e biomasse. Oppure leggersi la documentazione agli atti dell’assessorato all’ambiente di Aprilia.

-         La baggianata da ponzio pilato che ci siano troppe competenze sull’argomento quindi che non si possa risalire ai mancati controlli dovrebbe  conoscere un po’ di diritto amministrativo.

-         Anche la recente scoperta che i provvedimenti annunciati non siano pubblicati nell’albo pretorio lasciano qualche perplessità https://latinatu.it/incendio-loas-il-mistero-della-nuova-ordinanza-del-sindaco-latto-non-e-stato-pubblicato/.

Nel corso del convegno è stato anche spiegato che le normative esistono, ma che forse è mancato un coordinamento, una cabina di regia e a chi spettava se non all’ente locale che dovrebbe garantire tutela della salute e della pubblica incolumità?

Chi, dopo l’incendio, chiede maggiori controlli dovrebbe ricordare che gli enti che rilasciano pareri e autorizzazioni sono guidati, provincia di Latina e regione Lazio, dallo stesso partito che oggi invoca i controlli.

Troppo facile poi rispondere che, provincia e regione, non controllino titolarità o polizza o la validità delle stesse oppure non verifichino la rispondenza del progetto o non ne impongano prescrizioni imposte dalla Circolare 1121/2019 proprio per prevenire questi incendi o per limitarne gli effetti. Anche trincerarsi dietro il silenzio assenso che, guarda caso vale solo per autorizzare impianti inquinanti e pericolosi e mai per tutelare i diritti civili e sociali, la sicurezza e la salute pubblica, è sconcertante. Quasi quanto la giustificazione dei due rinnovi per la carenza tecnica e amministrativa. Tutti sappiamo della storiella della provincia, degli scarsi mezzi e personale a disposizione. Però in 60 giorni ha assunto altre 3 persone nello staff del presidente che, rispetto alla tutela ambientale e della salute pubblica, non erano certo urgenza. Così come nel bilancio approvato lo stanziamento per ambiente è stato ridotto e nessuno ne chiesto l’adeguamento per far fronte alla carenza tecnica e amministrativa.

Tornando al convegno, è vero che Prefettura, Vigili del Fuoco, Arpa hanno mezzi e persone in quantità limitata, che pochi comuni hanno validi servizi ambiente e salute pubblica come organico e strutture, esistono, come abbiamo visto, gli strumenti normativi, manca l’attuazione sul territorio. Protezione civile, servizi ambiente, ecologia, salute pubblica dovrebbero fare o richiedere i dovuti controlli preventivi. Soprattutto in una provincia che in Italia si distingue per la penetrazione di mafie ed ecomafie, come risulta dalle relative commissioni bicamerali.

Quale la strategia della prevenzione? Se gli enti pubblici non le conoscono o fanno finta i cittadini e i comitati le possono sempre insegnare, ancora una volta. Invece quando fanno segnalazioni o richieste a volte vengono ostacolati o ritenuti un aggravio al procedimento… troppo facile chiamarli in causa quando le istituzioni vengono sconfitte, ancora una volta, dalla realtà.

La discussione del piano regionale dei rifiuti, da parte della maggioranza, ha evidenziato la volontà di non affrontare problematiche della prevenzione dei roghi negli impianti per rifiuti e il sovradimensionamento degli impianti nei territori.

La questione dei rifiuti è articolata, non ci sono parole magiche. I rifiuti sono un errore di progettazione e del sistema dei rifiuti e sono una ricchezza solo per le ecomafie.



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