di Andrea Palladino La Stampa online
tre milioni di metri cubi di monnezza. Alla romana. Tre buche gigantesche pronte e pensate per accogliere i rifiuti della Capitale, che di eterno ha solo l’emergenza. Lontano dalla città, sparse in comuni fuori dal raccordo anulare. Vecchie discariche costruite nei decenni passati che hanno avvelenato terre, famiglie e acque, pronte ad essere riaperte per far spazio agli scarti di Roma, paralizzata e incapace di affrontare il problema numero uno della città. Invasi aperti su falde
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