“Sorpresa” per la scelta di effettuare i lavori a traffico pieno, con l’utenza del Ponte Morandi “utilizzata, a sua insaputa, come strumento per il monitoraggio dell’opera” da parte di Autostrade. Che “pur a conoscenza di un accentuato degrado” delle parti portanti del viadotto “non ha ritenuto di provvedere, come avrebbe dovuto, al loro immediato ripristino” e per di più “non ha adottato alcuna misura precauzionale a tutela” degli automobilisti che transitavano sul viadotto ...
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Le conclusioni degli ispettori del ministero sono durissime nei confronti di Autostrade che "non si è avvalsa (...) dei poteri limitativi e/o interdittivi regolatori del traffico sul viadotto (...) e non ha eseguito conseguentemente tutti gli interventi necessari per evitare il crollo verificatosi". E, secondo gli ispettori del ministero delle Infrastrutture, Autostrade "minimizzò e celò" allo Stato "gli elementi conoscitivi" che avrebbero permesso agli organi di vigilanza di dare "compiutezza sostanziale" ai suoi compiti. E ancora: "Lavori in costanza di traffico? Utenza utilizzata come strumento di monitoraggio". La concessionaria respinge ogni accusa: "Mere ipotesi da verificare"
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