Un’inchiesta a tutto campo sul “sistema Gran Sasso” e sullo stato di salute delle acque che sgorgano da sotto il massiccio appenninico ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di dieci persone tra vertici dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, Strada dei Parchi e Ruzzo Reti, nonché al sequestro delle opere di captazione in corrispondenza dei laboratori.
Inchiesta che, come scrivono i magistrati nel capo di imputazione, avrebbe fatto emergere un “permanente p...
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L’inchiesta, affidata ad un pool di magistrati, aveva riunito due differenti fascicoli, con gli accertamenti affidati agli uomini del Noe, aperti entrambi dopo alcuni episodi di presunto inquinamento dell’acqua rilevati tra il 2016 e il 2017. All'Istituto di fisica nucleare viene contestato di aver mantenuto in esercizio i laboratori senza verificare se vi sosse "un adeguato isolamento idraulico rispetto alle limitrofe potenziali fonti di contaminazione". L'Infn: "Sempre agito onestamente"
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