domenica 26 marzo 2017

UDIENZA IL 30 MARZO Messinambiente 2015, chiesto il rinvio a giudizio di Ciacci e Rossi (Raphael Rossi anche Formia rifiuti zero Amministratore Unico e presidente dell'OIV in ASM Rieti )

http://www.tempostretto.it/news/udienza-30-marzo-messinambiente-2015-chiesto-rinvio-giudizio-ciacci-rossi.html La vicenda è quella della consulenza affidata alla Re-Sources, società di Rossi. La partecipata, in caso di processo, si costituirà come parte lesa. Nel febbraio 2015 Zuccarello presentò l'esposto in Procura A distanza di 2 anni dalla presentazione dell’esposto la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di Alessio Ciacci e Raphael Rossi per la vicenda relativa al contratto di collaborazione tra Messinambiente e la Re-Sources s.a.s.
Per l’ex commissario liquidatore della partecipata, chiamato dall’amministrazione nell’ambito dell’operazione verità per riportare in carreggiata il carrozzone, l’ipotesi contestata è abuso d’ufficio per aver assunto Rossi nonostante all’interno dell’azienda vi fossero dipendenti con lo stesso profilo del consulente. Anche per quest’ultimo, che ha stipulato il contratto attraverso una società costituita pochi giorni prima della firma, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. La richiesta è all’esame del Gup Maria Vermiglio che aveva fissato l’udienza al 16 marzo, slittata al 30 marzo perché uno dei due indagati stava poco bene.
Sin dal febbraio 2015, due mesi dopo che Ciacci stipulò il contratto con Rossi, il consulente da lui scelto e portato in riva allo Stretto fino ad ottobre, Tempostretto seguì la vicenda evidenziando gli aspetti poco chiari in diversi articoli (leggi qui)Successivamente, il 15 febbraio 2015, il consigliere comunale Daniele Zuccarello presentò un esposto in Procura, facendo riferimento a quelle che definì “decisioni a dir poco disinvolte prese dal commissario liquidatore di Messinambiente Alessio Ciacci” (leggi qui).
All’attenzione della magistratura finì quindi il contratto di collaborazione firmato il 3 dicembre 2014 tra Messinambiente e la società Re-Sources s.a.s. della quale Raphael Rossiconsulente della partecipata fino al 17 ottobre 2014 risulta amministratore unico. L’importo del contratto era pari a 31.334 euro, esclusa Iva ed esclusi  i rimborsi spese per trasferte, vitto e alloggio.
Rossi aveva concluso la sua consulenza (a pagamento) con Messinambiente nell’ottobre 2014. Poco dopo aveva assunto l’incarico di amministratore unico della società Formia Rifiuti Zero, ruolo che non gli avrebbe potuto consentire di proseguire la consulenza a Messina con le stesse modalità. Ecco che il 28 novembre del 2014, un mese dopo la cessazione del contratto con Messinambiente, Raphael Rossi fonda la Re-Sources. Pochi giorni dopo, il 3 dicembre la Re-Sources viene iscritta nel registro delle imprese e lo stesso giorno stipula il contratto con Messinambiente. E’ lo stesso Ciacci nel contratto a spiegare perché ha scelto la società dell’amico e collega motivando l’affidamento dell’incarico grazie al fatto che “la Re-Sources occupa un ruolo di primaria importanza nel settore e di comprovata esperienza nella gestione dei progetti, collaborando lo stesso socio con molteplici società a partecipazione pubblica”.
Il 3 dicembre del 2014, quando Ciacci affidava l’incarico alla Re-Sources la società aveva 5 giorni di “vita”, tanto che le attività, in base alla visura camerale, sarebbero iniziate il 17 dicembre. Risultava quindi difficile aver acquisito ruolo di primo piano o comprovata esperienza in un arco così breve.
“Se in 5 giorni è riuscita a ottenere un ruolo di primaria importanza nel settore non oso immaginare cosa potrà fare in un mese, probabilmente diventare leader in ambito mondiale- ironizzava Zuccarello a febbraio 2015- Non ci sono dubbi sulla professionalità dimostrata da Rossi a Messinambiente al punto da non poter più farne a meno, ma che almeno vengano rispettate le regole e non si offenda la nostra intelligenza con scappatoie. In meno di 1 anno Rossi costerà a Messinambiente con le due consulenze 70 mila euro più i rimborsi”.
Il 30 marzo sarà il giudice a decidere se Ciacci e Rossi debbano essere rinviati a giudizio oppure no. Nel frattempo Messinambiente ha dato incarico ad un legale di fiducia per eventualmente costituirsi in sede processuale e far valere il danno subito: “E’ chiaro che dobbiamo attendere l’esito della vicenda e vige la presunzione d’innocenza- ha specificato Giovanni Calabròcommissario di Messinambiente- Ma qualora dovesse essere disposto il rinvio a giudizio noi non possiamo che agire a tutela della società. Se quelle somme non erano dovute ne chiederemo la restituzione. Messinambiente ha una serie di problematiche e criticità ben note a tutti. Abbiamo seguito pedissequamente la vicenda. L’immagine della società deve essere tutelata in ogni sede e decideremo di conseguenza”.
Rosaria Brancato

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