Dal giugno 2015 praticamente sono
entrati ben pochi camion di rifiuti nella discarica di Borgo
Montello. Il 6 agosto la società Indeco comunicava alla regione
Lazio il completamento dei volumi e l'8 gennaio 2016 l'invaso S8
della stessa società veniva sequestrato dalla Procura di Latina per
il completamento (e il notevole superamento) dei volumi. La società
Ecoambiente riceveva in media 2-3 camion a settimana fino poi al 6
agosto 2016 dichiarava l'esaurimento dei volumi e l'11 novembre 2016
l'invaso, sequestrato il 29 gennaio 2014, veniva confiscato dal GICO
della GDF su incarico della procura di Roma. Questo è il motivo per
il quale, quando nell'estate del 2015 i cittadini, residenti in via
Monfalcone (davanti la discarica di Borgo Montello) sono stati
contattati dall'Arpa Lazio, sezione di Latina, per la proposta di
collaborazione alla campagna di monitoraggio sono rimasti perplessi.
Come mai queste analisi e verifiche delle emissioni non sono state
effettuate quando la discarica era a pieno regime? Il risultato, come
era facilmente prevedibile, sarebbe stato di emissioni ridotti e di
scarso fastidio (vedere http://pontiniaecologia.blogspot.it/2017/03/discarica-di-borgo-montello.html) . Il monitoraggio, effettuato con un mezzo mobile
posizionato nella proprietà delle famiglie di via Monfalcone, in
seguito ad un progetto finalizzato della stessa Arpa Lazio,
finanziato in seguito all'approvazione della Regione e del Ministero
dell'Ambiente, ha avuto due campionamenti nel periodo invernale dal 4
dicembre 2015 (volumi Indeco già esauriti) al 2 febbraio 2016
(invaso S8 Indeco sequestrato l'8 gennaio 2016) e nel periodo estivo
dal 28 luglio al 25 agosto 2016. La sezione di Latina ci aveva
comunque detto, nel caso la discarica di Borgo Montello dovesse
riaprire, il campionamento poteva servire al confronto con la
situazione che si sarebbe riscontrato. In ogni caso i cittadini di
via Monfalcone, nonostante le incongruenze e i controlli non sempre
precisi e puntuali dell'ArpaLazio, secondo il perito della Procura di
Latina dottor Munari, hanno voluto dare ancora una volta fiducia alle
istituzioni. In ogni caso l'ArpaLazio, con queste campagne di
campionamento ha dimostrato scientificamente che non ci sono pericoli
o danni per i cittadini? Intanto nel campionamento invernale (pag. 6)
i venti spiravano da N – NE, essendo le abitazioni e la postazione
di campionamento a NE degli invasi il vento spirava dalle abitazioni
dei residenti in via Monfalcone verso la discarica e non il
contrario. Quindi le emissioni andavano in posizione opposta a via
Monfalcone. In ogni caso la velocità del vento era di circa 2 m/s.
Invece nel periodo di campionamento estivo i venti, in prevalenza
(pag. 6) spiravano da S-SW, quindi dalla discarica verso via
Monfalcone, l'abitazione e il posizionamento della stazione di
campionamento. Anche la velocità dei venti è maggiore rispetto a
quella invernale eccedendo i 6 m/s. Infatti, per esempio, i valori di
ozono (pag. 10) sono maggiori d'estate, praticamente il doppio
rispetto a quelli invernali. Il Particolato sottile (PM 10 e PM
2,5) evidenzia un grave pericolo per la popolazione (pag. 12),
infatti nel periodo invernale sono state riscontrate 19
superamenti del valore. Considerato che il campionamento nel periodo
invernale è durato dal 4 dicembre al 2 febbraio ( 61 giorni)
significa che il superamento del PM 10 è stato riscontrato
nel 31% dei giorni. Significa che, proiettato nell'intero anno
avremmo avuto il superamento in 113 giorni ben superiore a quello
ammesso per legge di 35 giorni in un anno. Il PM 2,5 poi
evidenzia la non conformità in quanto il valore medio riscontrato è
di 36 μg/m3,
con il valore massimo addirittura di 74 μg/m3
superiori a quello ammesso annuale pari a 25 μg/m3.
Nel periodo estivo la situazione del PM 10 e del PM 2,5 non ha
evidenziato il superamento dei limiti. Volendo fare la media tra il
periodo invernale e quello estivo avremmo comunque il superamento nel
21% dei giorni delle PM 10, che rapportato nell'anno diventa pari a
78 giorni comunque superiore a quello consentito per legge. Stesso
discorso per i PM 2,5 con la media di 28 μg/m3
superiori a quello ammesso annuale pari a 25 μg/m3.
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