sabato 18 marzo 2017

le analisi dell'ArpaLazio nella discarica di Borgo Montello evidenziano il pericolo per la salute umana

Dal giugno 2015 praticamente sono entrati ben pochi camion di rifiuti nella discarica di Borgo Montello. Il 6 agosto la società Indeco comunicava alla regione Lazio il completamento dei volumi e l'8 gennaio 2016 l'invaso S8 della stessa società veniva sequestrato dalla Procura di Latina per il completamento (e il notevole superamento) dei volumi. La società Ecoambiente riceveva in media 2-3 camion a settimana fino poi al 6 agosto 2016 dichiarava l'esaurimento dei volumi e l'11 novembre 2016 l'invaso, sequestrato il 29 gennaio 2014, veniva confiscato dal GICO della GDF su incarico della procura di Roma. Questo è il motivo per il quale, quando nell'estate del 2015 i cittadini, residenti in via Monfalcone (davanti la discarica di Borgo Montello) sono stati contattati dall'Arpa Lazio, sezione di Latina, per la proposta di collaborazione alla campagna di monitoraggio sono rimasti perplessi. Come mai queste analisi e verifiche delle emissioni non sono state effettuate quando la discarica era a pieno regime? Il risultato, come era facilmente prevedibile, sarebbe stato di emissioni ridotti e di scarso fastidio (vedere http://pontiniaecologia.blogspot.it/2017/03/discarica-di-borgo-montello.html) . Il monitoraggio, effettuato con un mezzo mobile posizionato nella proprietà delle famiglie di via Monfalcone, in seguito ad un progetto finalizzato della stessa Arpa Lazio, finanziato in seguito all'approvazione della Regione e del Ministero dell'Ambiente, ha avuto due campionamenti nel periodo invernale dal 4 dicembre 2015 (volumi Indeco già esauriti) al 2 febbraio 2016 (invaso S8 Indeco sequestrato l'8 gennaio 2016) e nel periodo estivo dal 28 luglio al 25 agosto 2016. La sezione di Latina ci aveva comunque detto, nel caso la discarica di Borgo Montello dovesse riaprire, il campionamento poteva servire al confronto con la situazione che si sarebbe riscontrato. In ogni caso i cittadini di via Monfalcone, nonostante le incongruenze e i controlli non sempre precisi e puntuali dell'ArpaLazio, secondo il perito della Procura di Latina dottor Munari, hanno voluto dare ancora una volta fiducia alle istituzioni. In ogni caso l'ArpaLazio, con queste campagne di campionamento ha dimostrato scientificamente che non ci sono pericoli o danni per i cittadini? Intanto nel campionamento invernale (pag. 6) i venti spiravano da N – NE, essendo le abitazioni e la postazione di campionamento a NE degli invasi il vento spirava dalle abitazioni dei residenti in via Monfalcone verso la discarica e non il contrario. Quindi le emissioni andavano in posizione opposta a via Monfalcone. In ogni caso la velocità del vento era di circa 2 m/s. Invece nel periodo di campionamento estivo i venti, in prevalenza (pag. 6) spiravano da S-SW, quindi dalla discarica verso via Monfalcone, l'abitazione e il posizionamento della stazione di campionamento. Anche la velocità dei venti è maggiore rispetto a quella invernale eccedendo i 6 m/s. Infatti, per esempio, i valori di ozono (pag. 10) sono maggiori d'estate, praticamente il doppio rispetto a quelli invernali. Il Particolato sottile (PM 10 e PM 2,5) evidenzia un grave pericolo per la popolazione (pag. 12), infatti nel periodo invernale sono state riscontrate 19 superamenti del valore. Considerato che il campionamento nel periodo invernale è durato dal 4 dicembre al 2 febbraio ( 61 giorni) significa che il superamento del PM 10 è stato riscontrato nel 31% dei giorni. Significa che, proiettato nell'intero anno avremmo avuto il superamento in 113 giorni ben superiore a quello ammesso per legge di 35 giorni in un anno. Il PM 2,5 poi evidenzia la non conformità in quanto il valore medio riscontrato è di 36 μg/m3, con il valore massimo addirittura di 74 μg/m3 superiori a quello ammesso annuale pari a 25 μg/m3. Nel periodo estivo la situazione del PM 10 e del PM 2,5 non ha evidenziato il superamento dei limiti. Volendo fare la media tra il periodo invernale e quello estivo avremmo comunque il superamento nel 21% dei giorni delle PM 10, che rapportato nell'anno diventa pari a 78 giorni comunque superiore a quello consentito per legge. Stesso discorso per i PM 2,5 con la media di 28 μg/m3 superiori a quello ammesso annuale pari a 25 μg/m3.



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