Secondo alcuni ricercatori di vari paesi,
l’inquinamento atmosferico (interno ed esterno), è un problema importante per la salute pubblica, perché studi epidemiologici hanno messo in evidenza le sue numerose conseguenze dannose sulla salute (in particolare, condizioni patologiche respiratorie e cardiovascolari).
Negli ultimi 15 anni, l’inquinamento atmosferico è stato considerato anche un potente fattore di rischio ambientale per le malattie neurologiche e le neuropatologie. L’articolo (review) esamina l’impatto dell’inquinamento atmosferico sullo sviluppo cerebrale dei bambini e sulle conseguenze cliniche, cognitive, strutturali cerebrali e metaboliche.l’inquinamento atmosferico (interno ed esterno), è un problema importante per la salute pubblica, perché studi epidemiologici hanno messo in evidenza le sue numerose conseguenze dannose sulla salute (in particolare, condizioni patologiche respiratorie e cardiovascolari).
Vengono anche discusse le possibili conseguenze a lungo termine sul cervello degli adulti e gli effetti sulla sclerosi multipla(SM).
Una sfida è quella di valutare gli effetti delle esposizioni durante la vita agli inquinanti ambientali esterni ed interni, tra cui le esposizioni professionali: quanto, per quanto tempo e di che tipo. Diffuse neuroinfiammazioni, danni all’apparato neurovascolare, e produzione di autoanticorpi contro le proteine neurali e le giunzioni strette sono risultati preoccupanti nei bambini cronicamente esposti a concentrazioni superiori alle norme vigenti per l’ozono e il particolato fine (PM2.5), e possono costituire significativi fattori di rischio per lo sviluppo della malattia di Alzheimer più tardi nella vita.
Una sfida è quella di valutare gli effetti delle esposizioni durante la vita agli inquinanti ambientali esterni ed interni, tra cui le esposizioni professionali: quanto, per quanto tempo e di che tipo. Diffuse neuroinfiammazioni, danni all’apparato neurovascolare, e produzione di autoanticorpi contro le proteine neurali e le giunzioni strette sono risultati preoccupanti nei bambini cronicamente esposti a concentrazioni superiori alle norme vigenti per l’ozono e il particolato fine (PM2.5), e possono costituire significativi fattori di rischio per lo sviluppo della malattia di Alzheimer più tardi nella vita.
Infine, vengono recensiti i dati a sostegno del ruolo dell’inquinamento atmosferico come fattore di rischio per la sclerosi multipla (SM), concentrandosi sugli effetti delle PM10 e degli ossidi di azoto.
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