l paese del Valdarno, Comune più rosso d'Italia, riceveva da Mosca in regalo alci e altre specie per incrementare il parco che portava il nome di un partigiano russo. La fine di quest'avventura comincia da una foto postata dagli animalisti su Facebook
di LAURA MONTANARI http://firenze.repubblica.it/cronaca/2016/01/02/news/compagno_orso_bruno_l_ultimo_abitante_dello_zoo_venuto_dall_est-130527854/?ref=HREC1-11dell'ex "zoo comunista" rimarrà soltanto Bruno, il vecchio orso siberiano. I macachi, il bisonte americano, lo struzzo, i lama, il pony e altri ospiti traslocheranno accompagnati in santuari verdi più adatti che i volontari della Leal, la lega antivivisezionista, stanno cercando in giro per l'Europa. Addio al parco delle specie che sbarcavano dalla Russia, come "regalo ai compagni toscani", si volta pagina.Cavriglia, paese del Valdarno aretino, si tiene il parco, ma smantella le gabbie. Se ne andranno tutti gli animali tranne uno, Bruno: è troppo vecchio. I suoi 38 anni sono un record per la specie, così finirà i suoi giorni nella grossa e malinconica gabbia con qualche parete di cemento armato e un po' di bosco in cui ha passato la vita da quando nel 1977 è sbarcato assieme a un'orsa (Lisa) da Tallin a Cavriglia. Che viaggio e che tempi. Bruno è stato il regalo comunista al paese più rosso d'Italia. È stato anche un omaggio alla memoria di Nicolaj Bujanov, il partigiano ucraino morto nella Resistenza: «Il compagno Antonio Santoni ha intitolato il nostro parco a Bujanov e la Russia ha cominciato a regalarci gli animali per alimentarlo» racconta l'ex sindaco Brunetto Pelagani. Divenne un'attrazione. Pelagani con una piccola delegazione, e a bordo di due camion attraversò mezza Europa per andare allo zoo di Mosca a ritirare il cavallino przewalskij e due alci. «Oh sì che me lo ricordo quel viaggio — racconta Enzo Brogi — Ero assessore all'ambiente in quegli anni. Il cavallino morì in quarantena e noi che dovevamo mandare un bollettino in Russia sulle condizioni di salute dell'animale, per non fare brutta figura, mentimmo per anni facendo credere che stava benissimo». Pelagani ricorda anche perché a Cavriglia volevano quel cavallo: «Avevamo già una femmina, era rarissima e valeva parecchi milioni pensammo di farla accoppiare per vendere poi i cuccioli». Il piano non andò mai in porto. «Sono felice che il parco torni ad essere un'area verde senza animali in gabbia» racconta l'attuale sindaco Leonardo Degli Innocenti o Sanni. «È cambiata la sensibilità, sarebbe anacronistico tenerlo ora».
Per capire la fine bisogna fare un passo indietro e tornare a poco più di un anno fa quando Bruno, l'orso, finisce su Facebook: è quello che si vede con il testone appoggiato al muro della sua gabbia in uno scatto che ha fatto il giro del web suscitando clamore e scandalo. «Quella foto non rende giustizia a tutte le attenzioni che abbiamo dato a Bruno» sostiene Leonardo Degli Innocenti o Sanni, sindaco di Cavriglia paese che ancora oggi elegge il primo cittadino Pd con il 75% dei consensi. La campagna "IostoconBruno" è cominciata con le foto degli animali in gabbia scattate da Francesco Cortonesi, attivista per i diritti degli animali, in vari zoo e parchi della Toscana. Una su tutte ha fatto breccia sui socialnetwork: quella appunto di Bruno col testone alla parete di cemento armato. Aveva un che di disperato in quella posa ed è diventata virale. Centinaia di condivisioni, centinaia di commenti contro l'amministrazione di Cavriglia. Immediata ondata di indignazione. Tanto che il sindaco ha chiamato gli animalisti a un tavolo. Sono tutti d'accordo su una cosa: «Lavoriamo insieme per smantellare lo zoo-parco». Così da un anno si stanno impegnando a cercare le nuove case per gli animali: «Per ora abbiamo piazzato all'Ippoasi di Pisa oche, conigli, colombe, galletti, quaglie e un maiale — spiega Cortonesi — adesso stiamo cercando di accasare il bisonte americano, mentre i macachi verranno spediti in un santuario in Belgio». Costo dell'operazione macachi circa 12mila euro: un aiuto arriverà dal Comune, per il resto la Leal sta raccogliendo fondi (www.leal.it). Intanto gli animali rimasti nei recinti in disarmo, sono accuditi da una cooperativa, da un veterinario (Mauro Della Gatta) e dai volontari Leal di Arezzo: «Il progetto prevede che Bruno venga seguito fino alla fine della sua vita — spiega Bruna Monami — e lo spostamento degli animali in luoghi dove vivranno in condizioni migliori».
Il parco diventerà un'area di trekking senza più gabbie, così le ultime tracce dello zoo comunista spariranno. Di Bruno resterà insieme a qualche foto, i disegni di Sergio Staino e una piccola posta che sul Foglio pubblicò anni fa Adriano Sofri: «Siete stati a Cavriglia? Se no andateci. (...) C'è un parco naturale e un ex zoo, con animali enormi ed esotici, frutto di antichi scambi fraterni con località dell'Urss — un orso siberiano, o qualcosa di altrettanto ingente, se non ricordo male — e superstiti alla fine del comunismo».
Cavriglia, addio all'ex "zoo comunista": resterà soltanto l'orso
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