domenica 14 dicembre 2025

La cometa come metafora della crisi climatica, dall'articolo di Marco Talluri ambiente e non solo

 tratto da https://ambientenonsolo.com/la-cometa-come-metafora-della-crisi-climatica/

La cometa come metafora della crisi climatica

Uscito nel 2021 su Netflix e diretto da Adam McKay, il film Don’t Look Up ha diviso pubblico e critica, ma ha avuto un merito indiscutibile: portare il tema della crisi climatica al centro della cultura popolare, attraverso la lente della satira.

La storia è presto detta. Due astronomi, interpretati da Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence, scoprono che una gigantesca cometa si sta dirigendo verso la Terra con un impatto certo. Mancano solo sei mesi alla catastrofe e la scienza ha le prove inequivocabili. Ma convincere la politica, i media e la società ad agire si rivela un’impresa quasi impossibile. Tra presidenti più attenti ai sondaggi che alla sopravvivenza dell’umanità, conduttori televisivi che preferiscono alleggerire ogni notizia, e multinazionali più interessate ai minerali da estrarre dal corpo celeste che a salvare miliardi di vite, la fine sembra inevitabile.

La cometa, naturalmente, non è solo un espediente narrativo. È la metafora più diretta del cambiamento climatico: un fenomeno scientificamente documentato, previsto da decenni, ma costantemente minimizzato, rinviato o addirittura negato. Le urgenze della politica e le logiche del profitto rendono invisibile un pericolo tanto concreto quanto devastante. La satira, esasperando i comportamenti, restituisce un quadro paradossale che però suona drammaticamente familiare.

Adam McKay usa toni grotteschi e volutamente caricaturali. Alcuni critici lo hanno accusato di essere troppo sopra le righe, ma è proprio in questa scelta che risiede la forza del film. Non è un dramma realistico, bensì un grande specchio deformante che riflette i nostri limiti collettivi: la superficialità dei talk show, l’incoerenza della politica, l’indifferenza sociale. La risata diventa amara, perché il pubblico riconosce dinamiche quotidiane dietro l’assurdo.

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