tratto da https://ambientenonsolo.com/black-carbon-e-particelle-ultrafini-pm1/
Black Carbon e particelle ultrafini (PM1)
Nel settembre 2021 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ha presentato l’aggiornamento delle Linee Guida sulla qualità dell’aria, che forniscono indicazioni sui cosiddetti inquinanti classici, il particolato (PM2,5 e PM10), l’ozono (O3), il biossido di azoto (NO2), il biossido di zolfo (SO2) e il monossido di carbonio (CO).
Tuttavia, nelle stesse linee guida si raccomanda di monitorare altri due inquinanti che ancora non sono presenti nella normativa ma che sono di particolare interesse per la tutela della salute umana:
- il Black Carbon (BC)
- le particelle ultrafini (UFP) o PM1 (< 1μm)
La nuova Direttiva sulla Qualità dell’aria dell’Unione Europea, fra le altre cose, chiede agli Stati membri di istituire un certo numero di punti di misura dove, accanto agli inquinanti monitorati di routine, del black carbon e delle particelle ultrafini.
Black Carbon
Il Black Carbon (BC) è una frazione solida di particolato ultrafine prodotta dalla combustione incompleta di qualsiasi combustibile contenente carbonio. Le principali fonti di BC sono i motori a combustione (soprattutto il diesel), la combustione residenziale di legna e carbone, le centrali elettriche che utilizzano petrolio pesante o carbone, la combustione sul campo di rifiuti agricoli, nonché gli incendi boschivi e vegetali. Nelle stesse linee guida OMS si evidenzia che la variazione spaziale di BC è maggiore di quella del PM2,5 e quindi costituisce un indicatore utile per valutare la correlazione fra i libelli rilevati di BC le le fonti emissive tipiche in specifiche località.
La struttura fisica delle nanoparticelle del BC ha un effetto sulla salute umana grazie alla capacità di veicolare all’interno dell’organismo umano sostanze cancerogene e genotossiche quali ad esempio gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e i metalli. Esposizioni su breve e lungo termine sono associate con un’ampia gamma di effetti sulla salute, in particolare sul sistema respiratorio e cardiovascolare. In merito agli effetti sulla salute l’ufficio regionale per l’Europa della WHO ha prodotto uno studio specifico: Health Effects of Black Carbon. Il BC ha un effetto diretto anche sul processo di riscaldamento globale. (vedi anche un lavoro del Dipartimento di Epidemiologia del Lazio ed un recente studio canadese sull’argomento)
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