sabato 21 settembre 2024

Il Fatto di domani. Guerra Russia-Ucraina, Zelensky vuole dagli Usa il via libera per colpire basi nemiche in territorio di Mosca. Medio Oriente, Israele continua i raid sul Libano, a Gaza centrata una ex scuola: 21 morti

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-21-settembre-2024/

La giornata in cinque minuti

GUERRA RUSSIA-UCRAINA, KIEV FA SALTARE IN ARIA I DEPOSITI DI MUNIZIONI NEMICI. ZELENSKY SI PREPARA AL VIAGGIO NEGLI USA: CHIEDERÀ IL VIA LIBERA PER USARE LE ARMI OCCIDENTALI A LUNGO RAGGIO. “Questa notte l’arsenale di Tikhoretsk a Krasnodar è stato colpito, era uno dei tre più grandi depositi di munizioni degli occupanti ed è uno dei più importanti nel sistema logistico delle truppe russe”. Così lo stato maggiore di Kiev conferma di aver messo a segno un raid in territorio russo. Un’operazione che giunge alla vigilia della visita del presidente Zelensky negli Stati Uniti, la prossima settimana. Il presidente ucraino da un lato proporrà il suo piano di pace, ma dall’altra chiederà nuovi rifornimenti bellici perchè, secondo indiscrezioni, il piano prevede la possibilità di colpire in profondità per convincere la Russia al tavolo della trattativa. Washington nega il via libera per raggiungere obiettivi russi a lungo raggio con armi donate a Kiev, ma pensa di fornire missili a medio raggio per i jet F-16 come parte di un pacchetto di aiuti militari da 375 milioni di dollari, che dovrebbe essere annunciato lunedì. Si tratta degli Joint Standoff Weapon (Agm 154) che possono centrare obiettivi a 110 chilometri di distanza. In Italia si è tenuta ad Assisi la “Marcia della pace” con la partecipazione di 3.000 persone. Una marcia di quasi 4 chilometri, che è stata aperta da uno striscione con lo slogan “Prima di tutto la pace”. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie sul conflitto nell’Europa dell’Est, e un reportage da Kiev.


MEDIO ORIENTE, ISRAELE ATTACCA ANCORA HEZBOLLAH IN LIBANO. A GAZA CENTRATA UNA EX SCUOLA: 21 MORTI. PER L’IDF ERA UNA BASE DI HAMAS, PER GLI ISLAMISTI UN RIFUGIO DI CIVILI: “UCCISI ANCHE BAMBINI”. L’esercito israeliano ha lanciato stamane un’ondata di attacchi aerei contro obiettivi di Hezbollah in Libano; almeno 100 quelli nel mirino dei jet. La milizia filo-iraniana ha risposto con 25 razzi indirizzati nel nord di Israele, tanto che Tel Aviv ha chiuso lo spazio aereo al nord. Emergono intanto altri particolari sul raid di ieri che ha portato all’eliminazione di numerosi leader sciiti: gli F-15 hanno lanciato quattro missili penetranti che hanno colpito il secondo piano interrato dove si stava tenendo la riunione tra il capo delle forze militari di Hezbollah, Ibrahim Aqil e un’altra ventina di comandanti: il bilancio complessivo è di 37 morti. I combattimenti proseguono anche a Gaza. Anche qui i jet hanno centrato una ex scuola; per Israele era diventata la base di un gruppo di miliziani di Hamas. I media palestinesi riferiscono di almeno 21 morti tra cui 14 bambini. Sul giornale di domani leggerete le ultime notizie sul conflitto in Medio Oriente che ormai riguarda non solo la Striscia di Gaza, ma anche il Libano, che è la base operativa di Hezbollah: l’Iran promette vendetta per i “suoi” alleati e mostra nuove armi – droni e missili – ad una parata svoltasi a Teheran.


ALLUVIONE, IL CLIMA IN ROMAGNA MIGLIORA. QUELLO POLITICO INVECE NO. Il Consiglio dei ministri straordinario convocato per oggi ha stanziato venti milioni di euro per l’Emilia Romagna, 4 per le Marche: una cifra irrisoria rispetto a una prima stima dei danni calcolati in seguito all’alluvione dell’altro giorno, circa un miliardo di euro. “Non è tempo di polemiche, ma di rimboccarsi le maniche per rispetto verso chi in queste ore deve pensare a mettere in salvo il possibile e ricostruire il futuro”, ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti, senza rendersi conto che le polemiche sono nate proprio in seguito allo “sciacallaggio” – così l’ha definito la presidente facente funzione dell’Emilia Romagna, Irene Priolo – del governo Meloni, e in particolare del ministro Nello Musumeci. Il quale oggi, oltre a difendere l’operato del commissario Figliuolo (abbiamo raccontato qui il suo fallimento), ha parlato di polemiche “fisiologiche” a due mesi dal voto. “Il ministro Salvini, come il ministro Musumeci, possono andare a controllare” le spese sostenute per l’alluvione del 2023, ha risposto Priolo, secondo cui Musumeci “si è accorto di aver sbagliato”. Per fortuna le condizioni meteorologiche sono migliorate e anche il numero degli sfollati si è dimezzato. La prossima settimana è prevista pioggia, ma al momento non ci sono grossi allarmi. Sul Fatto di domani torneremo sui numeri dell’alluvione con un fact checking su quanto, degli 8,5 miliardi di danni provocati dall’acqua lo scorso anno, è stato realmente stanziato, è arrivato sul territorio ed è stato speso.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Caso Sangiuliano, indagata Boccia: perquisita l’abitazione di Pompei. La procura di Roma ha disposto la perquisizione in casa di Maria Rosaria Boccia, il sequestro del suo telefono cellulare e l’acquisizione di materiale informatico, in seguito alla denuncia dell’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. La perquisizione si è stata svolta nell’abitazione dell’imprenditrice, a Pompei. I carabinieri hanno trovato anche gli occhiali smart, utilizzati in passato da Boccia per effettuare una serie di filmati all’interno della Camera dei deputati.

Ex Ilva, 15 manifestazioni d’interesse. Si è chiusa la notte scorsa la fase preliminare della gara internazionale per l’ex Ilva con “manifestazioni di interesse da parte di 15 attori internazionali e nazionali, alcuni dei quali hanno presentato una manifestazione per l’intero asset produttivo e altre per alcune parti non complete degli asset”. Lo ha detto il ministro delle Imprese, Adolfo Urso.

Scontro nei 5S, Grillo s’inventa la “bacheca del mugugno”. Il garante ha pubblicato sul proprio blog una serie di interventi di attivisti e simpatizzanti che chiedono chiarezza e trasparenza sul processo costituente. Come vedremo sul giornale di domani, è l’ultimo atto, per ora, della guerra contro Giuseppe Conte.

Mestre, interviene per aiutare una donna vittima di rapina e viene accoltellato a morte. Giacomo Gobbato, 26 anni, è morto nel tentativo di sventare una rapina a una donna, ieri notte verso le 23, in Corso del Popolo a Mestre (Venezia). Assieme a Gobbato c’era un amico, che è rimasto ferito in modo lieve. Ad accoltellarli un moldavo di 40 anni, che è stato arrestato subito dopo: non aveva precedenti penali o provvedimenti di espulsione. I due ragazzi, frequentatori del centro sociale Rivolta di Marghera, hanno cercato di fermare il rapinatore che ha però estratto un coltello, colpendo entrambi. Gobbato è morto poco dopo il suo ricovero al pronto soccorso dell’ospedale di Mestre.

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