tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/04/02/materie-prime-critiche-italia-e-ue-arrancano-nellimport-industria-a-rischio/7493475/

Pontinia (LT) dall'ambiente, alla difesa dei diritti civili e sociali, dalla politica alla tecnica. Si riportano stralciriportandone autori. Nota: qualora si ritenga la pubblicazione (o i commenti) siano lesivi o notizie superate si prega di comunicarlo con mail giorgio.libralato@gmail.com e saranno rimossi. Oppure allo stesso modo si può esercitare il diritto di replica. Qualora si ritenga che una pubblicazione o parte di essa ledano i diritti di copyright o di autore saranno rimossi
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di Elisabetta Ambrosi
“Le crisi geopolitiche che si sono succedute, tra cui la guerra in Ucraina ma anche la pandemia, hanno creato forti problemi alle importazioni di materiali necessari per l’industria europea. In un certo senso è stata una fortuna, perché ci ha fatto riflettere sull’eccesso di esposizione dell’Unione Europa verso paesi extra UE, in particolare verso quelli asiatici, sia per l’approvvigionamento di materie prime che per la realizzazione di componenti e apparecchiature. Il problema è che se si incrinano, ad esempio, alcune relazioni politiche si rischia di mettere in crisi intere filiere”. È un tema cruciale quello messo in luce da Attilio Piattelli, Presidente Coordinamento FREE (Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), associazione promotrice del recente convegno “La sfida dei CRM e l’European Critical Raw Materials Act”, svoltosi a Roma nei giorni scorsi.
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