domenica 28 aprile 2024

Città 30 e piazze scolastiche, dall'articolo di Marco Talluri ambiente e non solo

 tratto da https://ambientenonsolo.com/citta-30-e-piazze-scolastiche/


Città 30 e piazze scolastiche

Con questo articolo continuiamo la collaborazione con Pillole di Tram, di cui abbiamo pubblicato una serie di articoli. In questo caso si tratta di un articolo su provvedimenti sulla viabilità per andare verso città a misura delle persone come Città 30 km/h e piazze scolastiche.


Immaginiamoci seduti in un incontro di quartiere e il relatore ci pone la seguente domanda: “Cosa vi viene in mente quando si pensa a città 30?” Nella nostra mente inizierebbe a formarsi l’immagine del classico cartello tondo con i bordi rossi e al centro la scritta del limite di velocità: la città 30 nel nostro immaginario è spesso ridotta al semplice cartello di divieto.

Di limite di velocità si parla sulla stampa, si parla sui social e si parla nei diversi luoghi della città, trasformando la complessità del provvedimento in una prospettiva individuale: con città 30 IO devo rallentare, Io devo cambiare il mio stile di guida, IO devo cambiare abitudini. Questa semplificazione genera psicologicamente critiche, anche feroci, e paure, e questo perché quando incontriamo dei cambiamenti siamo maggiormente predisposti a stare in un atteggiamento di difesa, specie se questi mutamenti impattano sulle nostre abitudini, sulla nostra quotidianità.

In questa prima fase maggiormente critica occorre fare un salto in avanti: proviamo ad impostare il dibattito su una nuova prospettiva: quella della collettività. Città 30 non deve essere percepito esclusivamente come un divieto, bensì come un progetto graduale e complesso volto a ridare più spazio alle persone. In una società fortemente dipendente dall’abuso dell’auto privata per qualsivoglia spostamento e qualsiasi distanza, gli spazi urbani, di cui fa parte anche la strada, sono stati grandemente trasformati per essere resi più funzionali per le auto. Questo paradigma urbanistico ha portato a considerare la strada come un LINK, cioè un mero spazio di connessione e circolazione, nel quale ci si deve muovere il più velocemente possibile per arrivare a destinazione. In una prospettiva collettiva città 30 ci porta ad un ridisegno degli spazi urbani affinché via sia una più equa redistribuzione dello spazio per tutti i cittadini. In questa inversione di rotta, non certo semplice da ottenere, la strada si trasforma in un vero ambiente urbano di comunità, uno spazio multifunzionale e condiviso fra le persone, comprendendo anche tutto ciò che sta intorno alla strada e recuperando una dimensione di prossimità e di socialità (negozi, piazze, marciapiedi, verde e arredi urbani, poli culturali…).

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