giovedì 18 aprile 2024

Educare alla cura della Casa comune, dall'articolo di Marco Talluri ambiente e non solo

 tratto da https://ambientenonsolo.com/educare-alla-cura-della-casa-comune/

Educare alla cura della Casa comune

di Franco Pistono

Si è svolto il 9 aprile, presso l’Istituto teologico “San Tommaso” di Messina, il seminario dal titolo Educare alla cura della casa comune, evento di taglio interdisciplinare centrato su arte, musica, educazione e spiritualità ecologica. 

Perché, oggi, è importante un approccio aperto ai temi della sostenibilità, in grado di accogliere l’arte come cuore dell’azione? Perché, inoltre, considerare la spiritualità come elemento di interesse e attenzione?

Molto semplicemente, la soluzione ai problemi ambientali nella contemporaneità non è rintracciabile nella tecnologia o, comunque, se sì, non solo in essa; una “conversione” dell’essere umano è ingrediente irrinunciabile, un cambiamento profondo che solo le emozioni possono contribuire a generare. Non si cambia per razionalità, è cosa nota; si cambia per una tensione interiore, per un sentire pulsante, capace di orientarci in modo diverso. Ecco allora il ruolo dell’arte e, nel dettaglio, della musica, cioè un “linguaggio” capace, nella sua immaterialità, di scuoterci. Nel merito della spiritualità, invece, essa è necessaria per recuperare la disposizione e la capacità di stare nel mondo, in armonia con ogni forma di vita, ritrovando un equilibrio senza il quale, una vera e piena sostenibilità, di fatto, è impossibile da raggiungere; distanti da un’idea competitiva e individualista e prossimi, al contrario, a un approccio cooperativo e corale che, tornando alla musica, essa è in grado di incarnare.

Questa iniziativa si colloca nel solco di un rinnovamento indifferibile, che tuttavia tarda a venire, ma del quale abbiamo vitale necessità, proprio nel rispetto delle generazioni più giovani e di quelle a venire, alle quali dovremmo (dobbiamo!) consegnare un mondo migliore di quello presente, dove il termine migliore non significa più opulento, più ricco, secondo una sterile, miope logica quantitativa, bensì più equo, più giusto, più sano e, infine, più felice.


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