dalla newsletter di Greenpeace
Ciao GIORGIO,
con la nostra spedizione in nave abbiamo fatto tappa a San Felice Circeo, cittadina del litorale laziale, dove insieme ai nostri volontari, in collaborazione con un team di subacquei, abbiamo effettuato un recupero di vari attrezzi da pesca e rifiuti nei fondali a poche miglia dalla costa.
Speravamo di trovare il meno possibile, purtroppo sapevamo che non sarebbe stato così. In mezza giornata abbiamo recuperato un furgone di rifiuti tra cui plastica e grandi quantità di attrezzi da pesca come le nasse, rifiuti che inquinano il mare e sono una minaccia per la vita di tartarughe, delfini e per la fragile biodiversità marina.
Proprio per difendere i nostri mari, abbiamo lanciato in questi giorni una nuova petizione: un appello al Ministero dell'Ambiente e al Ministero per le Politiche del mare per chiedere la creazione di una rete efficace di aree marine protette nel Mediterraneo. GIORGIO, unisciti a noi per far sentire la nostra voce, firma ora!
I nostri politici dicono di avere a cuore l'ambiente e di voler ridurre l'inquinamento da plastica, ma tra il dire e il fare... c'è di mezzo il mare! Ora però hanno l'opportunità di mantenere le loro promesse ratificando il Trattato Globale per proteggere gli oceani e avviare la creazione di una rete di aree marine protette nel Mediterraneo. Non c'è più tempo per la propaganda, bisogna mettere in atto azioni concrete. |
Unisciti a noi per chiedere all’Italia di istituire una rete di aree marine protette che copra almeno il 30% dei nostri mari entro il 2030! |
GIORGIO, è grazie al Mar Mediterraneo se la nostra vita è così come la conosciamo, eppure tanti fattori mettono a rischio la sua straordinaria biodiversità.
Basta sapere che tantissime specie animali che vivono nel Mediterraneo ingeriscono plastica, con notevoli impatti sulla loro salute che in alcuni casi può portarle fino alla morte. La plastica infatti è una pericolosa minaccia per gli animali marini che, ingerendola accidentalmente o scambiandola per cibo, ne subiscono conseguenze devastanti.
Ma non è tutto... quando gli animali restano impigliati nella plastica, possono annegare, soffocare o subire traumi fisici come amputazioni o infezioni che spesso impediscono loro di nutrirsi correttamente, portandoli alla malnutrizione. È tempo di agire ora, GIORGIO firma la petizione per unire la tua voce alla nostra!
Dei mari di casa nostra, meno dell’1% risulta effettivamente protetto. Creare un’area marina protetta, significa non solo tutelare la flora e la fauna ma anche irrobustire l’ecosistema marino dal quale, tutti, dipendiamo. |
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