tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-29-marzo-2023/
PNRR, IL GOVERNO SCARICA LA COLPA DEL RITARDO SU DRAGHI, MA PER ACCELERARE FA SALTARE OGNI CONTROLLO. “Alcuni interventi da qui al 30 giugno 2026 non possono essere realizzati”: a mettere nero su bianco che rischiamo di perdere i fondi europei per il Piano nazionale di ripresa e resilienza è stato ieri il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, al termine del Consiglio dei ministri. Come se non bastasse, la Corte dei Conti ha inviato al Parlamento la relazione semestrale sullo stato di attuazione del Pnrr: “Oltre la metà delle misure interessate dai flussi mostra ritardi o è ancora in una fase sostanzialmente iniziale dei progetti”, hanno scritto i magistrati contabili. Tra i settori che registrano i maggiori rallentamenti ci sono Sanità, Cultura e Turismo. La strategia del governo sarà quella di dare la colpa a Mario Draghi, cosa non del tutto falsa, anche per non incorrere nell’ira di Bruxelles, visto che i contenziosi aperti sono già molti (balneari e migranti, per esempio). Ma, come vedremo sul Fatto di domani, ci sono altri motivi per cui la Pubblica amministrazione non riesce a gestire le pratiche. Il problema, oltre al rischio perdita dei fondi, è anche un altro: con la scusa di accelerare, l’esecutivo ha varato un nuovo Codice degli appalti che rischia di trasformarsi in un immenso favore alle mafie o, in generale, agli affaristi. E non lo diciamo solo noi: stamattina sono arrivate le parole durissime del presidente dell’Anac (l’Autorità nazionale Anticorruzione), Giuseppe Busia. “Sotto i 150.000 euro va benissimo il cugino o anche chi mi ha votato”, ha affermato, facendo riferimento agli affidamenti senza gara che, allargati durante la pandemia, ora diventano strutturali e alla possibilità per le stazioni appaltanti di ricorrere alla procedura negoziata senza bando, previa consultazione di almeno dieci operatori economici, per lavori fino a 5,3 milioni di euro. Sul giornale analizzeremo nel dettaglio il pericoloso provvedimento.
REDDITO E PROPAGANDA: LE LETTERE DI CHI L’HA PERSO. “Il Ponte sullo Stretto di Messina costerà, se Dio vorrà e il decreto andrà avanti come auspico, meno di un anno di Reddito di cittadinanza”, ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Lo sport preferito di destra (non solo) e giornali è la propaganda sulla misura contro la povertà voluta dal governo Conte e su cui si è abbattuta la scure dell’esecutivo Meloni. E questo nonostante tutti gli indicatori mostrino un aumento costante della povertà in Italia (per la Fondazione Cariplo, ad esempio, dal 2005 i poveri sono raddoppiati, fino a raggiungere i 5 milioni e mezzo di persone, mentre la forbice con i ricchi si allarga). L’ultima sparata è quella del calo delle domande di febbraio, certificato dall’Inps. “La destra è riuscita a spaventare gli italiani. Adesso il governo deve dirci come affronterà il tema dell’impoverimento del Paese”, sostiene Emiliano Fossi, deputato del Pd e membro della commissione Lavoro. Una non notizia – come vedremo sul giornale di domani – visto che sempre, all’inizio dell’anno, le domande calano in funzione del necessario rinnovo dell’Isee. Ma leggerete anche una serie di testimonianze di persone e famiglie che hanno perso il sussidio. Qui il nostro longform “Abbasso la povertà”.
UCRAINA, ZELENSKY INVITA DI NUOVO XI. PER CROSETTO LA CORSA AL RIARMO È “FISIOLOGICA”. “Voglio parlare con lui. Siamo pronti a vederlo qui”: il presidente ucraino Zelensky ha invitato a Kiev l’omologo cinese, Xi Jinping, che il 21 marzo aveva già incontrato Putin. Pechino per adesso non si sbilancia rispetto a un eventuale summit, mentre Mosca sostiene di non volere, nel caso, interferire. Potrebbe essere uno spiraglio verso la pace, lo capiremo sul giornale di domani. Zelensky ha anche spiegato che uno dei sistemi missilistici donato dagli alleati non funziona ed è poi tornato a chiedere invii più consistenti di armamenti. Sull’altro fronte, oggi per la prima volta, Putin ha ammesso che le sanzioni occidentali possono avere un effetto negativo sull’economia russa. Anche se – lo abbiamo visto più volte – le ripercussioni non sono state quelle sperate dall’Occidente. A proposito di ricadute economiche, secondo una stima dell’Osservatorio Milex, se il governo recepirà le richieste avanzate dai capi di Stato di maggiore di Esercito, Marina e Aeronautica, il costo degli investimenti straordinari in armamenti sarà di almeno 25 miliardi di euro. Il ministro Crosetto oggi ha risposto al question time alla Camera sostenendo che sia “fisiologico procedere a un continuo ripianamento delle scorte, a prescindere dalla guerra in Ucraina”. Il titolare della Farnesina è stato interpellato anche sullo scoop del nostro giornale a proposito dei militari di Kiev addestrati in Italia: non ho solo ha confermato la notizia, ma si è detto “contento”. Crosetto ha escluso di avere intenzione di inviare, invece, nostri soldati sul campo. Gli ha replicato il leader dei 5S, Giuseppe Conte: “Ci state portando in guerra”.
ALLA FACCIA DEL CLIMA: CHARLES MICHEL ALLA COP27 CON I JET PRIVATI. Altro che ecologia. Nella nostra newsletter Fatto For Future avevamo già parlato dell’uso massiccio dei jet per raggiungere la Conferenza sul clima, la Cop27, che si è tenuta in Egitto. Non solo Meloni, ma le varie delegazioni e molti degli invitati, tipo De Scalzi, hanno raggiunto la meta con aerei, spesso voli di Stato, perlopiù quasi vuoti. Ora si aggiunge un altro capitolo: quello del presidente del Consiglio europeo Charles Michel, che ha usato aerei presi a noleggio per partecipare agli incontri sul clima. Un controsenso. E non è tutto: secondo quanto pubblicato da Politico.eu, il presidente avrebbe viaggiato su aerei commerciali solo in 18 delle 112 missioni intraprese tra l’inizio del suo mandato nel 2019 e il dicembre 2022. Sul giornale di domani un approfondimento sul tema dei voli che riguarda non soltanto Michel.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Berlusconi e Papa Francesco entrambi in ospedale. Sarebbe dovuto uscire al massimo stamattina, e invece il leader di Forza Italia rimarrà ricoverato al San Raffaele di Milano ancora qualche giorno. Secondo le notizie diffuse ieri, si starebbe sottoponendo a controlli ed esami di routine. Oggi, invece, è entrato al Gemelli di Roma Papa Francesco, anche lui per sottoporsi ad accertamenti per “affaticamento respiratorio”. Annullate un’intervista e le udienze dei prossimi giorni.
La Fifa estende le sanzioni Figc, Paratici lascerà Tottenham. Secondo il Guardian, l’ex dirigente della Juventus potrebbe dover lasciare il suo incarico al Tottenham alla luce della decisione della Fifa che ha esteso la validità delle sanzioni comminate dalla Figc a livello internazionale. Sul giornale torneremo anche sul processo Juve.
Renée Vivien, la Saffo dell’800. Un libro ripercorre la storia della poetessa lesbica, prediletta di Baudelaire, salottiera nella Parigi di inizio Novecento, dove serviva cocktail “al vetriolo”.
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Maternità surrogata, Luca e Mara: “Portare in Italia il nostro Teo: un’odissea”
di Stefano Caselli
Ricchi arroganti e capricciosi, sfruttatori di corpi e di altrui povertà, sovvertitori della natura, criminali internazionali, peggio dei pedofili. Il campionario delle gentilezze non è mai mancato, ma nelle ultime settimane l’incontinenza verbale di qualche sottocespuglio di governo le ha rese scarsamente tollerabili anche per più miti: “Una mattina – racconta Luca – ho scoperto di essere peggio di un pedofilo. Per ore ho provato rabbia, poi ho preso in braccio Teo e gli ho detto: ‘Lo sai che io ti ho scelto come si sceglie un mobile’? Si è messo a ridere ed è passato tutto”.
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