Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Michela Ag Iaccarino ha intervistato il professore tedesco Arne Sonnichsen, esperto di spazio, che ci parla dell’inquinamento che c’è in orbita, una minaccia che viaggia nell’anarchia totale. Poi con Elisabetta Ambrosi torniamo alla Cop27, con un bilancio in chiaroscuro dell’appuntamento internazionale. Restando in tema su FqExtra il podcast di Ambrosi e Mercalli, sempre sulla conferenza per il clima. Pietro Mecarozzi racconta uno studio molto preciso sugli enormi rischi dello scioglimento del permafrost. A seguire l’intervista a Belpoggi, direttrice scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna, che ci parla del legame indissolubile tra inquinamento e tumori. Nello spazio delle associazioni, Amref Italia ci parla del legame tra guerra, clima e prevenzione dalle pandemie. Mentre la poetessa Asia Vaudo ci racconta il Festival di poesia legato all’ambiente. Nella rubrica “Verdi si diventa” ci occupiamo di come mangiare il pesce, riducendo al minimo gli sprechi. Buona lettura
Sonnichsen: “Rifiuti, minaccia che galleggia nell’anarchia spaziale”di Michela AG Iaccarino Arne Sonnichsen è uno dei pochi specialisti in Europa in grado di capire cosa succede lassù, tra le stelle. Il professore tedesco legge dalla terra un universo ormai troppo affollato. Ricercatore all’ Università Duisburg-Essen, già intervistato dal Washington Post sui satelliti Usa che forniscono alle truppe ucraine un alto grado di connessione, ricognizione e sorveglianza sul campo, è coordinatore della rete Sicurezza e tecnologia nello spazio. Oggi ci sono troppi rifiuti e troppe poche leggi a minacciare i corridoi stellari nella cui orbita vortica la terra. Sonnichsen li chiama space debris: frammenti, scarti, rottami, spazzatura spaziale. Residui “archeologici” della Guerra Fredda, schegge di antenne e satelliti dismessi, abbattuti o deflagrati, che vorticano in una sorta di anarchia extraterrestre: “Il trattato sullo spazio extra-atmosferico risale al 1967, molte delle questioni che vanno risolte oggi all’epoca non esistevano nemmeno, non erano contemplate. Non abbiamo nemmeno un registro sulle procedure spaziali: cosa puoi inviare, con quali traiettorie. Manca un organo di controllo che decide se puoi o non puoi fare qualcosa, esiste solo un registro UN che cataloga gli strumenti spediti in orbita.” (continua a leggere)
Il libroSenza respiro. La corsa della scienza per sconfiggere un virus letaleAdelphi editore, pagine 526, euro 26 di David Quammen Secondo la teoria del caos, il battito d’ali di una farfalla può scatenare un uragano dall’altra parte del pianeta: allo stesso modo il battito delle grigie ali di un pipistrello in una caverna nel Sud della Cina può seminare lutti a Times Square. La pandemia di Covid-19 ha provocato finora oltre sei milioni e mezzo di morti nel mondo. Il Big One, descritto in termini quasi profetici dallo stesso Quammen in Spillover, ha bussato alle nostre porte, e non eravamo pronti. La nostra reazione ha seguito lo schema illustrato già da Lucrezio a proposito della peste di Atene: alla sottovalutazione iniziale è subentrata la ricerca di un capro espiatorio, poi il panico, e infine l’impulso, altrettanto irrazionale, alla rimozione. La creazione dei vaccini ha ridotto il margine di manovra del virus, che tuttavia ha già risposto con una contromossa, le «famigerate varianti». Chi vincerà? Probabilmente si giungerà al pareggio, il che significa che dovremo convivere con il virus in una guerra «a bassa intensità». David Quammen è un divulgatore scientifico, scrittore e giornalista del National Geographic. Ha pubblicato Spillover. L’evoluzione delle pandemie, Alla ricerca del predatore alfa. Il mangiatore di uomini nelle giungle della storia e della mente e l’instant book Perché non eravamo pronti, tutti editi da Adelphi.
La letteraConsumo del suolo e la guerra di Giulia per il suo ortoLo scorso venerdì (18 novembre) si è svolto, presso l’Aula del Chiostro, Facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza a San Pietro in Vincoli a Roma, un Seminario introdotto dal Professor Livio De Santoli , dal titolo “Rigenerazione e Bioeconomia per tutelare il paesaggio e salvaguardare il suolo agricolo di Roma”. Il Seminario, patrocinato da Slow Food, segue la seconda conferenza cittadina sull’Agricoltura che si è tenuta il 25 Ottobre e che ha nuovamente posto l’accento sull’urgenza di misure di contrasto al consumo del suolo, in particolare quello agricolo, nella città di Roma. Tra gli interventi che si sono succeduti, di particolare impatto le slides del Professor Michele Munafò di ISPRA sullo stato del suolo in Italia e a Roma. La chiusura del Seminario è stata poi affidata a Loredana De Petris, prima firmataria di un DDL suolo che, se ho ben capito , giace in commissione. Lo scopo di questa mia lettera è quello di segnalare questo avvenimento che purtroppo non è rintracciabile sui social perché non sono state fatte riprese, per portare a conoscenza di un pubblico più vasto l’inutile devastazione a cui è sottoposto l’agro romano e facendo conoscere a tutti la vicenda di Giulia, agricoltrice resistente, e del suo orto, al centro di un’intricatissima vicenda, anche giudiziaria, i cui contendenti sono la famiglia di Giulia ed il Consorzio Colle delle Gensole che oggi, a seguito dell’ esproprio, insieme al Consorzio Cecchignola Ovest, si appresta ad attuare sull’area attualmente coltivata da Giulia, interventi di “pubblica utilità “ (ulteriori costruzioni) in forza di un accordo di programma stipulato tra Comune di Roma e Regione Lazio. Luzi Luciana |
Nessun commento:
Posta un commento