dalla newsletter de il fatto quotidiano fatto for future
Nonostante il mondo sembri girare al contrario, secondo un recente sondaggio il 92% degli italiani è preoccupato dal cambiamento climatico e l’82% reputa necessario accelerare la transizione EcoDigital: la priorità è incentivare le rinnovabili per non aggravare la crisi climatica in atto. Il 71% ritiene assolutamente prioritario contenere l’aumento delle temperature entro i 2 gradi. Un grido d’allarme che non va sottovalutato. Questa settimana nella newsletter Fatto For Future, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Elisabetta Ambrosi ci parla di quello che NON sta facendo la politica per l’idrogeno verde, una fonte green spinta dalla stessa unione Europea. ma, nonostante i fondi ci siano, manca la volontà politica per fare una vera strategia. Riccardo Antoniucci ha intervistato l’antropologo Andrea Staid, secondo cui “le società indigene ci insegnano l’ecologia radicale”. Pietro Mecarozzi scrive del recente decreto che dovrebbe regolare lo smaltimento dei rifiuti da costruzione, una norma già da rifare. Nello spazio delle associazioni, Mountain Wilderness Italia punta il dito contro le Olimpiadi Milano-Cortina, in particolare sullo spreco (in termini di soldi e danno ambientale) per la costruzione dell’inutiile pista da bob. Mentre la Società Italiana di Selvicoltura e Cnr presentano uno studio su come la corretta gestione delle foreste riduce l’inquinamento. Nella rubrica “Verdi si diventa” ci occupiamo di una app per l’autostop intelligente per ridurre il traffico senza demonizzare l’auto. Buona lettura . La Ue lo chiede, la politica fischietta: ultimi sull’idrogeno verdedi Elisabetta Ambrosi “I bandi vanno fatti entro marzo 2023, i lavori conclusi nel 2026, i fondi ci sono, compresi quelli del PNRR, ma non si è fatto praticamente nulla, manca completamente la volontà politica. Eppure sull’idrogeno paesi come Giappone, Corea del Sud, Germania, Francia, Austria, Svizzera e persino il Portogallo sono avanzatissimi”. Nicola Conenna, fisico, presidente dell’Associazione Green Hydrogen Project-Energy Communities Network, di economia dell’idrogeno si occupa da una vita e ha appena pubblicato “Idrogeno il nuovo oro” (Gesp editore). Impossibile, a suo avviso, fare la transizione energetica senza l’idrogeno perché “le rinnovabili hanno un carattere discontinuo, quindi bisogna stabilizzarle”. Il libroIl posto dell’uomo nel mondo. Ordine naturale, disordine umanoFeltrinelli, pagine 256, euro 12 Di Salvatore Natoli La natura è madre benignissima, ma anche matrigna. Lo diceva già Leopardi. Ecco perché fin dall’inizio gli esseri umani si sono preoccupati di proteggersi da essa, allo scopo di rendere la propria esistenza sulla terra sempre più sicura. Ma una incontrollata manipolazione della natura ha introdotto, a cominciare dall’età industriale, delle controfinalità: ripercussioni in parte impreviste – gli sconvolgimenti climatici e le catastrofi naturali sempre più frequenti, le conseguenti migrazioni, gli squilibri economici, fino alla recente pandemia – ma che mettono nuovamente a rischio l’esistenza della specie umana. A fronte dell’halt posto dalla natura è indispensabile trovare un nuovo equilibrio: più radicalmente, ridefinire il nostro posto nel mondo. Divenire e mantenersi soggetti, titolari delle nostre decisioni, non è un’opzione, ma è una necessità. Non è la natura che ha bisogno d’essere difesa – durerà ben oltre di noi –; in questione è, piuttosto, la nostra condotta morale, quel che facciamo perché la terra resti ancora una dimora abitabile per gli uomini. Salvatore Natoli è professore di Filosofia teoretica. Tra le sue opere ricordiamo Il buon uso del mondo (Mondadori, 2010), L’edificazione di sé. Istruzioni sulla vita interiore (Laterza, 2010), Soggetto e fondamento. Il sapere dell’origine e la scientificità della filosofia (Feltrinelli, 2010), I comandamenti. Non ti farai idolo né immagine (con Pierangelo Sequeri; il Mulino, 2011) e Nietzsche e il teatro della filosofia (Feltrinelli, 2011). |
Fatto con i piediSmaltimento dei rifiuti da costruzione, il nuovo decreto è già da rifareI tecnici del ministero a lavoro per aggiustare la norma entrata il vigore a inizio novembre. Per l’Associazione nazionale dei produttori di aggregati riciclati, la norma “segna il de profundis per il settore della gestione dei rifiuti inerti e condannerà a finire in discarica circa 32 milioni di tonnellate di scarti". di Pietro Mecarozzi |
L'antropologoAndrea Staid: “Le società indigene ci insegnano l’ecologia radicale”Non si può agire sul cambiamento climatico senza cambiare mentalità riguardo alla natura, abbandonando l'idea che sia una risorsa da sfruttare. L'antropologia ha scoperto tante esperienze alternative della relazione tra umani e non umani nelle società non occidentali: oggi queste concezioni tornano utili nelle lotte ambientali. Intervista con l'autore di Essere natura (Utet) di Riccardo Antoniucci |
SprechiCortina, l’ambiente e i 100 milioni per (l’inutile) pista per il bobLa pista “Eugenio Monti” del 1923 è chiusa da ormai 15 anni per gli insostenibili costi di gestione, circa 400 mila euro l'anno che ora sono diventati un milione con i rincari energetici. Stesso discorso per quella di Cesana Torinese. Invece per le prossime Olimpiadi si vuole costruire l'ennesima opera faraonica di Giancarlo Gazzola (vicepresidente di Mountain Wilderness Italia) |
Gli studiGestire (bene) le foreste ci aiuta anche a ridurre l’anidride carbonicaSequestro e stoccaggio: le ricerche mostrano che cicli di intervento che privilegiano il trattamento a bassa intensità rappresentano un buon compromesso di Alessio Collalti, Società Italiana di Selvicoltura e Cnr |
Verdi si diventaAutostop intelligente, l’app che rivoluziona la mobilità (senza demonizzare le auto)Solo in Europa circolino costantemente 80 milioni di sedili vuoti nelle macchine. Il nuovo sistema (che calcola anche i costi) connette il percorso di automobilisti e passeggeri, consente a chi sta camminando in strada di trovare un passaggio e all’automobilista di farlo salire di Elisabetta Ambrosi |
Sos climaLe alluvioni hanno colpito anche la città desertica di GeddaIn Italia – Dopo l’alluvione dello scorso week-end nel Salernitano – Agropoli e Castellabate le città più colpite – tra lunedì 21 e martedì 22 novembre è arrivata la tempesta “Denise”, di forza non comune pur senza avvicinare la violenza eccezionale di “Vaia” (ottobre 2018). La prima regione ad accorgersene è stata la Sardegna, esposta […] di Luca Mercalli |
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