giovedì 26 ottobre 2017

Greenpeace In azione sulla Tangenziale Est di Roma per dire Stop Diesel!


http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/In-azione-sulla-Tangenziale-Est-di-Roma-per-dire-Stop-Diesel/

News - 26 ottobre, 2017

Spettacolare protesta in una delle aree più intensamente trafficate della capitale
Di diesel si muore. Ecco perché stamattina abbiamo aperto, sospesi dalla Tangenziale Est di Roma, un enorme striscione con la scritta “Respirare è un diritto - #StopDiesel” e l’immagine di due polmoni pieni di fumo, per protestare contro l’inerzia dei sindaci, dai quali attendiamo presto provvedimenti efficaci e non emergenziali contro l’inquinamento atmosferico.
Nel frattempo i nostri attivisti hanno anche distribuito volantini agli automobilisti e ai passanti per spiegare le ragioni dell’attività.
 
La nostra protesta arriva a distanza di pochi giorni dalla pubblicazione del nostro monitoraggio dell’aria davanti a 10 scuole di Roma. All’ingresso di ciascun istituto i valori medi di concentrazione del biossido di azoto (NO2), sono risultati superiori al limite individuato dall’OMS come soglia di qualità per la protezione della salute umana (40 μg/m3), con picchi di concentrazione quasi tripli rispetto a quel limite (link rapporto). A Roma oltre tre quarti della concentrazione di questo inquinante è dovuta ai veicoli diesel. Un recente rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente stima in oltre 17mila i casi di morte prematura annua causati in Italia dalle alte concentrazioni di NO2: il nostro Paese è il peggiore in Europa, con un’incidenza sanitaria quasi doppia rispetto alla media UE.
Per questo stiamo chiedendo ai sindaci delle quattro città più colpite dai fumi dei diesel – Milano, Torino, Palermo e Roma – di impegnarsi per limitare progressivamente la circolazione nei loro centri urbani di questi veicoli altamente inquinanti, fino a prevederne, entro la fine del loro mandato, lo stop definitivo. Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, è stato il primo ad accettare il confronto, invitandoci a un incontro il prossimo 21 novembre.
Cosa aspetta l’amministrazione capitolina?

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