martedì 24 ottobre 2017

Glifosato, il Parlamento Ue vota per l'eliminazione progressiva entro il 2022 Risoluzione approvata da 355 eurodeputati, 204 voti contrati e 111 astensioni. Ma non è vincolante: domani saranno gli stati membri dell'Ue a votare la proposta della Commissione Europea di rinnovare per 10 anni l'autorizzazione all'erbicida più diffuso al mondo

Il parlamento europeo ha chiesto oggi il divieto totale entro dicembre 2022 degli erbicidi a base di glifosato e restrizioni immediate sull'uso della sostanza. L'assemblea di Strasburgo, riunita in sessione plenaria, si è quindi opposta alla proposta della Commissione Ue di rinnovare per dieci anni la licenza del controverso erbicida a partire dal 15 dicembre di quest'anno, data di scadenza della licenza attuale. Per i deputati, l'Unione europea dovrebbe innanzitutto eliminare la sostanza partendo con un divieto per l'uso domestico e un divieto per quello agricolo non appena saranno a disposizione alternative biologiche (ad esempio i cosiddetti sistemi di difesa integrata) sufficienti per il controllo delle erbe infestanti. Domani saranno gli stati membri dell'Ue a votare la proposta della Commissione per rinnovare l'autorizzazione all'immissione in commercio di glifosato. Il voto dovrà assicurare una maggioranza qualificata, cioè 16 stati su 28 rappresentanti almeno il 65% della popolazione dell'Unione europea. Francia, italia e Austria hanno anticipato il voto contrario. In teoria la commissione, se non si trova una maggioranza qualificata, può rinnovare l'approvazione dell'erbicida ma nel luglio scorso ha annunciato che non lo farà.

Ma torniamo alla determinazione del Parlamento europeo. Secondo i deputati, l'obiettivo finale deve essere un divieto totale nell'Europa entro il 15 dicembre 2022, con le necessarie restrizioni intermedie. Il processo comunitario di valutazione dei rischi, da effettuare prima di rinnovare la licenza della sostanza, desta preoccupazione, poichè l'agenzia per i tumori dell'Onu e le agenzie dell'Ue per la sicurezza alimentare e per i prodotti chimici sono arrivate a conclusioni divergenti per quanto riguarda la sua sicurezza.

Per i deputati, inoltre, i documenti interni della Monsanto - l'azienda proprietaria e produttrice del roundup, di cui il glifosato è la principale sostanza attiva - che sono stati resi pubblici, hanno fatto sorgere dubbi in merito alla credibilità di alcuni studi utilizzati dall'Ue ai fini della valutazione della sicurezza del prodotto.

La procedura di autorizzazione comunitaria, inclusa la valutazione scientifica delle sostanze, dovrebbe basarsi unicamente su studi soggetti a revisione paritetica e su studi indipendenti pubblicati e commissionati dalle autorità pubbliche competenti. Le agenzie dell'Ue dovrebbero essere dotate di risorse sufficienti per consentire loro di lavorare in questo modo.

La risoluzione - non vincolante - è stata approvata con 355 voti favorevoli, 204 voti contrari e 111 astensioni. Un'iniziativa cittadina europea, che chiede un divieto dell'erbicida, ha raggiunto più di un milione di firme in meno di un anno e sarà quindi discussa durante un'audizione pubblica in parlamento nel mese di novembre.

Intanto, da un sondaggio a campione finanziato dalle organizzazioni SumOfUs e WeMove.EU effettuato su 5000 cittadini in cinque Stati europei, tra cui l'Italia, emerge che "una schiacciante maggioranza" di cittadini europei è a favore di un divieto immediato del glifosato. "L'80% dei tedeschi, il 79% dei francesi, l'84% degli italiani, il 77% dei portoghesi e l'81% dei cittadini greci sono fermamente contrari all'uso del glifosato e a favore di un divieto immediato", si legge in una nota delle Ong.

In Italia è già in vigore il divieto di uso del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione o da "gruppi vulnerabili" quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie ma vige anche il divieto d'uso in campagna in pre-raccolta "al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura". E' quanto afferma la Coldiretti nel ricordare gli effetti del decreto del Ministero della Salute in vigore dal 22 agosto del 2016 in riferimento al voto dell'Europarlamento nel sottolineare che in attesa della decisione definitiva è "necessario che le misure precauzionali
introdotte a livello nazionale riguardino coerentemente anche l'ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati con modalità analoghe come il grano proveniente dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato proprio nella fase di preraccolta". http://www.repubblica.it/ambiente/2017/10/24/news/glifosato_stop_dal_2022-179197088/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P14-S1.6-T1

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