Attivisti di Greenpeace sono entrati in azione stamattina a Roma, in una delle aree più densamente trafficate della Capitale. Sospesi dalla Tangenziale Est, sopra Viale dello Scalo San Lorenzo, gli attivisti hanno aperto un enorme striscione sul quale si legge "Respirare è un diritto - #StopDiesel". A fianco dello striscione, è stata inoltre appesa la riproduzione di due polmoni pieni di fumo, per evidenziare quella che viene definita dalla ong "l'inerzia dei governi delle città italiane, incapaci di prendere provvedimenti efficaci e non emergenziali, nell'ambito delle loro competenze, contro l'inquinamento atmosferico".
"I sindaci delle nostre città hanno la possibilità di proteggere la salute dei loro cittadini e mandare al contempo un segnale fortissimo al mercato - afferma Andrea Boraschi, responsabile campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia -. In molte città europee si discute della fine della mobilità "fossile", e in primis di quella a gasolio, e le vendite dei diesel calano. In Italia invece continuano a salire. Dobbiamo invertire questa tendenza, facendo capire chiaramente ai cittadini che questa tecnologia ha gli anni contati. Cominciamo dalle grandi città, dove i danni ambientali e sanitari causati dai veicoli diesel sono maggiori".
"I sindaci delle nostre città hanno la possibilità di proteggere la salute dei loro cittadini e mandare al contempo un segnale fortissimo al mercato - afferma Andrea Boraschi, responsabile campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia -. In molte città europee si discute della fine della mobilità "fossile", e in primis di quella a gasolio, e le vendite dei diesel calano. In Italia invece continuano a salire. Dobbiamo invertire questa tendenza, facendo capire chiaramente ai cittadini che questa tecnologia ha gli anni contati. Cominciamo dalle grandi città, dove i danni ambientali e sanitari causati dai veicoli diesel sono maggiori".
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