tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-24-giugno-2022/?utm_campaign=Echobox2021&utm_content=fattoquotidiano&utm_medium=social&utm_source=Twitter#Echobox=1656090257-3
GAS, NON PASSA LA LINEA ITALIANA. DRAGHI È SOLO UN “LEADER” (O UN LEADER SOLO?). “Allo stato, non ci sono piani per tenere un summit in luglio”. La scure alla proposta formulata ieri dal nostro premier è arrivata in mattinata, durante l’Eurosummit a Bruxelles. A decidere se convocare un vertice estivo per fissare un tetto al prezzo del gas sarebbe dovuto essere, infatti, il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel che, per farlo, avrebbe dovuto riscontrare il necessario consenso. E invece, come hanno reso noto fonti europee, il Consiglio straordinario non si può neanche definire saltato, in quanto proposto da un solo “leader”. Draghi, appunto. Il quale, però, al termine del Consiglio europeo (riunitosi subito dopo l’Eurosummit), ha brindato a un insperato “successo”: “Non abbiamo ancora uno studio su cui discutere – ha ammesso il presidente del Consiglio –, ma abbiamo ottenuto che la Commissione ne prepari uno approfondito e completo”. Per quando? Per settembre, in modo da poterne discutere nel Consiglio di ottobre. Lo studio conterrà, a detta di Draghi, tutte le misure necessarie per calmierare i prezzi e un nuovo modello per il mercato dell’energia. L’Europa non ha fretta, e neanche il nostro premier, convinto che la dipendenza italiana dal gas russo sia passata dal 40% del 2021 al 25% di quest’anno e che non ci saranno problemi per lo stoccaggio invernale, perché altri fornitori – molto poco democratici, come abbiamo visto più volte – stanno sostituendo Mosca. “I risultati sono migliori di quanto ci si aspettasse”, ha commentato il premier sorridendo sull’orlo del baratro. Sul Fatto di domani analizzeremo questo flop, che naturalmente sui giornaloni diventerà una grande conquista.
UCRAINA. VIA DA SEVERODONETSK MA VERSO L’UNIONE EUROPEA. È di questa mattina l’annuncio del ritiro delle truppe ucraine dalla città che per settimane è stata teatro di guerriglia. Lo ha annunciato il governatore della regione di Luhansk, per il quale “restare in postazioni distrutte non ha senso”. Ora il Donbass è sempre più vicino a essere definitivamente occupato dall’esercito di Mosca. Mosca che oggi è tornata a scagliarsi contro l’Occidente: “Ue e Nato come Hitler, preparano una guerra contro la Russia”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Lavrov a proposito della candidatura dell’Ucraina nell’Unione europea. Zelensky, invece, ovviamente si è mostrato contento per i successi diplomatici: ha ringraziato gli Stati Uniti per i 450 milioni di dollari di aiuti militari confermati da Biden e plauso alla decisione del Consiglio Ue. Una mossa che non si è rivelata semplice, anche per le tensioni scatenate tra i paesi balcanici, molti dei quali vedono le loro richieste di adesione ferme da anni. “I processi saranno più veloci”, ha assicurato, sempre da Bruxelles, Draghi, il quale ha accolto come un successo (un altro…) l’approssimarsi di un’Europa più aperta e cooperativa. Sul giornale di domani intervisteremo l’Alto rappresentante della Bosnia, Christian Schmidt, preoccupato invece che il conflitto ucraino possa estendersi nei Balcani. E capiremo, con l’aiuto di Fabio Mini, a che punto della conquista russa dell’Ucraina siamo arrivati.
SCISSIONE NEI 5 STELLE, QUANTI NUOVI AMICI HA DI MAIO. Il ministro degli Esteri oggi era a Berlino per partecipare a due riunioni, ma in Italia ha lasciato molti nuovi amici: da Mara Carfagna, che ha parlato di “processo di maturazione”, a Luigi Brugnaro, che in un’intervista a Repubblica si è augurato l’ingresso dell’ex capo politico del Movimento in Coraggio Italia. Sul giornale di domani metteremo in fila queste incredibili comunioni d’intenti e capiremo a che punto è lo scouting di Di Maio (c’è anche chi gli dice no e chi torna indietro). Il nostro Antonello Caporale ci racconterà poi che aria tira in quel di Pomigliano.
BALLOTTAGGI, CHI BALLA SOLO E CHI CON CALENDA. Domenica si torna al voto per i ballottaggi nei Comuni che non hanno eletto il sindaco al primo turno. Il centrodestra ha consegnato alla storia un video-messaggio che la dice lunga sull’unità della coalizione: i tre leader, Berlusconi, Salvini e Meloni, parlano uno dopo l’altro. Una fotografia delle beghe locali che li vedono separati in due capoluoghi importanti, Verona e Parma. Ma sul Fatto di domani vedremo che, per tre leader che si detestano, ce ne sono altri che si ritrovano.
ABORTO, GLI USA TORNANO AL MEDIOEVO. La Corte Suprema ha annullato la sentenza che da 50 anni garantiva alle donne il diritto a interrompere la gravidanza. Su Fq Extra la nostra video-inchiesta dagli Stati Uniti.
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Covid, sale ancora il tasso di positività. Con 55.829 nuovi casi e 51 vittime, l’indice arriva al 23,5%. Crescono ricoveri e terapie intensive. L’Iss: “In sette giorni incidenza aumentata del 62%”.
Il Leopardi di Gramsci. Ancora due pagine con gli inediti del giovane Antonio (curati da Gad Lerner).
Beatles, il 25 giugno 1967 arrivò il futuro. L’anniversario della prima apparizione del gruppo in mondovisione.
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