tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-14-giugno-2022/?utm_campaign=Echobox2021&utm_content=fattoquotidiano&utm_medium=social&utm_source=Twitter#Echobox=1655225803-3
BILANCIO POST-ELETTORALE: SALVINI COI SUOI GUAI, CONTE CERCA IL RILANCIO. Conclusi gli scrutini e dati alla mano, i leader di partito provano a trasformare il bilancio della tornata elettorale in programmi per il futuro. La matematica raffredda gli entusiasmi della destra. I numeri finali, secondo l’analisi fornita da Youtrend, riportano infatti che il Pd è primo partito, e complessivamente le coalizioni di centrosinistra e centrodestra sono alla pari. Giorgia Meloni ha sorpassato la Lega, ma non va oltre il 10%. Considerando i dati aggregati dei 26 capoluoghi in cui si è votato domenica, infatti, i dem hanno ottenuto con il 17,2%, Fratelli d’Italia il 10,9%, la Lega 6,2% e Forza Italia il 6,1% (dati che includono anche Sicilia e Friuli, a differenza di altre rilevazioni). I 5 Stelle vanno male, con il 2,9%, e Conte ha riconosciuto che il Movimento sconta il sostegno al governo Draghi, che si aggiunge alla storica difficoltà di radicamento nei territori. Per questo l’ex premier stasera annuncerà la nuova organizzazione territoriale del Movimento: ne daremo conto sul Fatto di domani, anche con un’intervsita alla senatrice Paola Taverna. Approfondiremo poi i dilemmi di Matteo Salvini, per cui si cominciano già a porre problemi con le regionali dell’anno prossimo. Torneremo infine a Palermo per vedere quanti voti sono andati agli impresentabili, scoprendo che hanno preso voti perfino i due candidati arrestati (uno di Forza Italia e l’altro di Fratelli d’Italia).
LA FARSA DEL “TERZO POLO” RIFORMISTA DI RENZI E CALENDA. Il terzo polo, “l’area Draghi”, il ritrovato spazio del centro… Nel dibattito post-elettorale si fa un gran parlare dei risultati di Italia Viva e Azione di Carlo Calenda. Strepitosi, a sentire i diretti interessati, che mettono in risalto dati locali come quello delle città di Palermo e L’Aquila, dove la lista di Calenda ha preso l’8% e il 10%, in coalizione con +Europa. Renzi e Calenda si esaltano, addirittura aprono all’idea di parlarsi, mettendo da parte antichi dissapori, il secondo lancia pure Cottarelli premier per il 2023. I commentatori della stampa mainstream interpellano già il segretario del Pd Enrico Letta invitandolo ad abbandonare il carro giallorosa con i 5 Stelle e seguire il nuovo vento riformista che spira dal centro. C’è un problema, però, di cui ci occuperemo sul Fatto di domani: i partiti personali di Matteo Renzi e Carlo Calenda si sono presentati con il loro simbolo in pochissime città (IV non c’era neanche a Rignano, nel Paese dei Renzi) e hanno preso voti solo grazie al radicamento territoriale dei candidati che hanno appoggiato. Secondo i dati di Youtrend, nei 26 capoluoghi al voto la media della lista Azione/+Europa è dell’1,8% (che crolla allo 0,5% se si considerano tutti i Comuni sopra i 15 mila abitanti), mentre quella di Italia Viva in tutte le rilevazioni non supera lo 0,1%. Difficile chiamarla aria di cambiamento.
RIFORMA CSM E ORDINAMENTO GIUDIZIARIO: LEGA E IV INTRALCIANO CARTABIA. Dopo il flop del Referendum, la Lega sposta la battaglia contro la legge Severino in Commissione giustizia al Senato, dove oggi si discuteva la riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario, che il governo non riesce a sbloccare. Stamattina il partito di Salvini e Italia Viva hanno rifiutato di ritirare i loro emendamenti alla riforma e hanno acceso la tensione con il governo, tanto che la ministra Marta Cartabia ha dovuto lasciare con un nulla di fatto la riunione con i capigruppo di maggioranza convocata proprio per chiedere ai partiti di velocizzare l’iter. Secondo il calendario, la riforma deve approdare in aula domani pomeriggio per essere votata giovedì. Il ministro D’Inca ha escluso che si voti con la fiducia. Ma la discussione in Commissione è stata rinviata due volte e dovrebbe cominciare dopo le 19. Secondo indiscrezioni, Italia Viva starebbe valutando di ritirare i suoi emendamenti, mentre la Lega non cede. Vedremo l’esito della trattativa sul Fatto di domani.
POVERTÀ E INFLAZIONE: COSÌ LA GUERRA COLPISCE L’ECONOMIA EUROPEA. LA STRATEGIA DEL PAPA PER LA PACE. Con le Borse in subbuglio per il rialzo dello spread (oggi il differenziale italiano ha toccato 250 punti base poi è sceso a 236), la notizia di oggi del taglio del 40% del flusso di gas attraverso il gasdotto russo-tedesco Nord Stream, motivato da Gazprom con problemi tecnici, ha portato di nuovo i prezzi del metano a sfiorare i 100 euro al megawattora (+18,2%). Le interruzioni nel commercio dovute alle sanzioni contro la Russia e l’inflazione minacciano di far deragliare la ripresa dell’economia europea e aumentare i tassi di povertà. A dirlo è la Banca europea degli investimenti nel suo ultimo report, in cui stima che il costo della guerra in Ucraina sarà salato per i Paesi più esposti nel rapporto con Mosca come Italia e Germania e Paesi dell’Est. Sul giornale di domani leggeremo nel dettaglio questa analisi. Nei prossimi giorni, a Bruxelles ci sono diversi appuntamenti da tenere d’occhio: domani la riunione dei ministri degli Esteri, pressati da Kiev con richiesta di più armi, venerdì il parere della Commissione Ue sulla concessione dello status di candidato all’Ucraina. Mario Draghi, ancora in visita in Israele, ha ribadito che l’Italia sostiene la candidatura di Kiev. Sul terreno i russi avanzano non solo a Severodonetsk ma anche nella provincia di Kharkiv, secondo i servizi britannici, e le forze separatiste filo-russe del Donbass hanno affermato che Kherson non tornerà mai ucraina. Nella città, infatti, da settimane si distribuiscono passaporti russi agli abitanti. Sul Fatto di domani ci concentreremo sulla strategia diplomatica del Papa. Il pontefice oggi ha usato parole dure contro l’invasione russa, descrivendola come una violazione dell’autodeterminazione dei popoli: “Alcuni potenti coprono la voce dell’umanità che invoca la pace”, ha detto Bergoglio. Di guerra e di pace parleremo anche con il giornalista Nico Piro, inviato Rai a Mosca.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Tassonomia Ue, primo no a gas e nucleare “green”. La decisione definitiva sarà presa tra il 4 e il 7 luglio con il voto sulla mozione di rigetto presentata all’Europarlamento, ma oggi le commissioni Ambiente ed Economia hanno dato un segnale, dando parere negativo (76 contro 62) all’inclusione del nucleare e del gas nell’elenco delle attività considerate sostenibili dal punto di vista ambientale, come aveva proposto la commissione.
Covid, i dati di oggi. Sono più di 39.400 i contagi registrati nelle ultime 24 ore, con 73 vittime. Il direttore generale della prevenzione delle ministero della Salute Gianni Rezza ha annunciato che tra qualche giorno sarà varato un nuovo piano vaccinale. Nel Cdm di domani potrebbe essere varata una proroga all’obbligo di mascherina sui mezzi di trasporto, negli ospedali e nelle Rsa fino a fine settembre.
Trovata morta la bimba scomparsa nel Catanese. Non era stata rapita da tre uomini incappucciati la bambina di 5 anni scomparsa ieri in provincia di Catania. La madre, che aveva inizialmente denunciato il rapimento, dopo le pressioni degli inquirenti ha indicato dove trovare il corpo.
Addio ad Abraham Yehoshua. Lo scrittore e drammaturgo israeliano aveva 85 anni: sul Fatto di domani lo ricorderà per noi Gad Lerner.
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