giovedì 2 giugno 2022

Climate change impacts, confronto internazionale in Germania. Limiti oggettivi della crescito dello sviluppo dell’umanità sulla Terra, evidenziando come molti di essi siano stati già superati. I nati nel 2020, rispetto a quelli che nello stesso anno avevano 60 anni, dovranno affrontare un maggior numero di eventi estremi: 26,1 volte le ondate di calore nei paesi in via di sviluppo, quasi due volte per gli eventi estremi in Italia. Tutto questo in uno scenario in cui la temperatura nel 2100 sarà di 2,4°C in più rispetto ai valori preindustriali.

Davvero le generazioni responsabili di questa distruzione in atto vogliono lasciare veleni e un rischio sempre più vicino all'esplosione e alla distruzione? Davvero non si rendono conto che in questo modo non lasceranno ai loro eredi e alle future generazioni le condizioni minime di sopravvivenza? Sarebbe forse il caso che anche le religioni si iniziassero ad interrogare sull'effetto dell'eccessivo sviluppo dell'umanità e sugli effetti perversi di uno sviluppo insostenibile. Il nostro pianeta ha degli indubbi limiti e se, davvero, le religioni ci vogliono aiutare a vivere in armonia non devono restare passive (o peggio stare dalla parte insostenibile dal punto di vista naturale) di fronte a questi temi. 

 tratto da https://www.snpambiente.it/2022/05/30/climate-change-impacts-confronto-internazionale-in-germania/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=climate-change-impacts-confronto-internazionale-in-germania

Tra i contributi più interessanti, la presentazione di Johan Rockström, attuale direttore del PIK (Potsdam-Institut für Klimafolgenforschung) e ospite del Workshop, che ha ricordato quali siano i limiti oggettivi alla crescita dello sviluppo dell’umanità sulla Terra, evidenziando come molti di essi siano stati già superati. La sua ricerca è stata recentemente divulgata tramite il documentario Breaking Boundaries – Superare i limiti (disponibile su Netflix).

Wim Thiery (Vrije Universiteit Brussel, Department of Hydrology and Hydraulic Engineering, Brussels, Belgium) ha presentato uno studio da cui è nato un rapporto di Save the Children che mette in evidenza come occorra agire per tempo per diminuire l’esposizione dei bambini agli eventi estremi e ai loro effetti. Thiery ha spiegato che i nati nel 2020, rispetto a quelli che nello stesso anno avevano 60 anni, dovranno affrontare un maggior numero di eventi estremi: 26,1 volte le ondate di calore nei paesi in via di sviluppo, quasi due volte per gli eventi estremi in Italia. Tutto questo in uno scenario in cui la temperatura nel 2100 sarà di 2,4°C in più rispetto ai valori preindustriali.

Ulteriori approfondimenti

Per i dati isimip: https://data.isimip.org/search/

Per gli impatti: https://myclimatefuture.info/

Per l’attribuzione degli eventi: https://www.worldweatherattribution.org/

a cura di Mauro Mussin – Arpa Lombardia

Climate change impacts, confronto internazionale in Germania

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