Nel Lazio negli ultimi 48 anni, dalla nascita della discarica di Borgo Montello, come dimostra la relazione bicamerale contro le ecomafie, spesso la malavita e la malagestione del ciclo dei rifiuti hanno spesso favorito impianti non necessari, inquinanti o che dovevano essere di altro tipo. Ciclicamente la stagione estiva viene usata per tentare di dimostrare o far dichiarare un'emergenza che quasi sempre non esiste, sempre per agevolare approvazione di impianti. La recente inchiesta diffusa il 13 giugno sui campi fumanti e sull'impianto di compostaggio della Sep di Pontinia hanno, confermato, ancora una volta, molte risultanze della stesse commissione contro le ecomafie. Dalla contiguità di qualcuno all'interno delle PA, allo smaltimento illecito di compost fuori specifica o di digestato non conforme, discariche abusive, false attestazioni di laboratori privati. L'assessore regionale del settore Valeriani ha promesso, nell'incontro pubblico a Fossanova, l'approvazione del piano regionale dei rifiuti per migliorare una situazione che, ad oltre due mesi dal sequestro della Sep, continua ad essere seria, secondo i 4 comitati dei cittadini che continuano a protestare. 17 (o 20 secondo le fonti) sindaci della provincia di Latina premono la regione per la temuta ennesima emergenza (che se si ripete da oltre 40 anni non può più chiamarsi emergenza, ma forse incapacità a programmare territorio e impianti) nel settore organico affermando che la chiusura o riduzione di impianto potrebbe provocare in provincia. Ma proprio la regione Lazio smentisce clamorosamente questi sindaci che premono per nuovi impianti o soluzioni.
Difatti nel piano regionale dei rifiuti, approvato da meno di un mese dalla giunta regionale, vengono riportati impianti per l'umido, in provincia di Latina con una capacità di 120 mila tonnellate ad Aprilia per ex Kyklos (con 47.172 ton. trattate), oltre ai 45 mila della Self garden (con 39.602 ton trattate), per un totale di 165 mila tonnellate autorizzate e 86.774 ton trattate. Oltre agli impianti di Pontinia della Sep per 49.500 e quello di Sabaudia per 25 mila tonnellate (che però non tratta i rifiuti).
passando invece ai fabbisogni e capacità impiantistica dell'umido, secondo il piano regionale dei rifiuti, nelle tre proiezioni, la provincia di Latina, anche nel totale di umido e verde passa da 82.241 ton a 91.075... quindi già oggi, escludendo l'impianto della Sep, le quantità autorizzate sono nettamente superiori pari a 165 mila, quindi il doppio e quelle comunque trattate nel 2017 erano di 86.744. Quindi anche chiudendo la SEP nessuna emergenza. La matematica, una volta non era un'opinione. Mentre si può comprendere che l'imprenditoria privata tenti di guadagnare il più possibile, non si comprende perché le amministrazioni comunali cerchino di far approvare nuovi impianti. A meno che non siano sbagliati i dati del piano regionale dei rifiuti che andrebbe quindi modificato perchè nascerebbe sbagliato.
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