Beni comuni, un milione di firme nel segno di Rodotà. LA PROPOSTA Il Comitato Al via il 19 gennaio la legge di iniziativa popolare. Il colloquio con Ugo Mattei. La cooperativa Tra gli obiettivi anche un azionariato per difendere il patrimonio pubblico In politica “Vogliamo costruire una infrastruttura di democrazia diretta, ma niente elezioni”

il fatto quotidiano 14 gennaio 2019 di Salvatore Cannavò
La Commissione
PRESIEDUTA da Stefano Rodotà, la Commissione sui Beni
Pubbliciè stata istituita presso il ministero della Giustizia il 21
giugno 2007, al fine di elaborare uno “schema di legge delega
per la modifica delle norme del codice civile in materia di beni
pubblici”. Una simile iniziativa era stata proposta già nel 2003
da un gruppo di studiosi presso il ministero dell’Economia e delle
Finanze. Preliminarmente, si è proposto di innovare la stessa
definizione di bene, ora contenuta nell’art. 810 Codice civile,
ricomprendendovi anche le cose immateriali, le cui utilità
possono essere oggetto di diritti: si pensi ai beni finanziari, o allo
spettro delle frequenze. Si è prevista, anzitutto, una nuova
fondamentale categoria, quella dei beni comuni, che non
rientrano stricto sensu nella specie dei beni pubblici, poiché sono
a titolarità diffusa, potendo appartenere non solo a persone
pubbliche, ma anche a privati. Ne fanno parte, essenzialmente, le
risorse naturali, come i fiumi, i torrenti, i laghi e le altre acque;
l’aria; i parchi, le foreste e le zone boschive; le zone montane di
alta quota, i ghiacciai e le nevi perenni; i tratti di costa dichiarati
riserva ambientale; la fauna selvatica e la flora tutelata; le altre
zone paesaggistiche tutelate. Vi rientrano, altresì, i beni
archeologici, culturali, ambientali
Ugo Mattei,
ordinario di
diritto civile
alla facoltà di
Giurisprudenza
di Torino,
è stato
vicepresidente
della
Commissione
presieduta
da Stefano
Rodotà
Nuova vita
Il Comitato
“Rodotà ”
è formato
da membri
della
Commissione
del 2007:
Alberto
Lucarelli,
Daniela
Di Sabato,
Mauro Renna
e Luca
Nivarra