Morti sospette, scorie radioattive, navi fantasma fra Carrara e Palermo, naufragi pianificati
di ALBERTO DI PISA
Fonte: QUI
Prima parte

Il capitano di fregata Natale De Grazia era un ufficiale della Marina militare in servizio presso la capitaneria di porto di Reggio Calabria. Muore il 12 dicembre 1995 per cause, come vedremo, quanto meno sospette e che ancora oggi continuano ad essere considerate tali. Al momento della sua morte faceva parte del pool investigativo costituito presso la Procura di Reggio Calabria che, coordinato dal sostituto procuratore Francesco Neri, effettuava, a seguito di un esposto di Legambiente, indagini concernenti presunti interramenti di rifiuti tossici in Aspromonte. Del pool facevano parte oltre il capitano De Grazia, il maresciallo capo Scimone Domenico, della sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria , il carabiniere Rosario Francaviglia e il maresciallo Nicolò Moschitta.. Nel corso delle indagini emersero degli scenari inquietanti legati al fenomeno delle “navi a perdere” cioè di quelle navi che venivano affondate con carichi di rifiuti radioattivi o comunque tossici che, in tal modo, venivano smaltiti illegalmente nelle profondità marine.
La relazione sulla morte del capitano Natale de Grazia, approvata all’unanimità nella seduta del 5 febbraio 2013, dalla Commissione parlamentare che indagò su tale vicenda, adombrò dei dubbi sul fatto che la morte fosse intervenuta per cause naturali, arrivando alla conclusione che la morte era stata la conseguenza di una causa tossica difficilmente riconducibile ad una causa naturale. Ma delle cause della morte del capitano De Grazia ci occuperemo in maniera più approfondita nel prosieguo del racconto. Occorre preliminarmente individuare su cosa vertevano le indagini del capitano de Grazia e degli gli altri componenti del Pool e quali interessi economici tali indagini minacciavano di pregiudicare.http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=2427
di ALBERTO DI PISA
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Prima parte

Il capitano di fregata Natale De Grazia era un ufficiale della Marina militare in servizio presso la capitaneria di porto di Reggio Calabria. Muore il 12 dicembre 1995 per cause, come vedremo, quanto meno sospette e che ancora oggi continuano ad essere considerate tali. Al momento della sua morte faceva parte del pool investigativo costituito presso la Procura di Reggio Calabria che, coordinato dal sostituto procuratore Francesco Neri, effettuava, a seguito di un esposto di Legambiente, indagini concernenti presunti interramenti di rifiuti tossici in Aspromonte. Del pool facevano parte oltre il capitano De Grazia, il maresciallo capo Scimone Domenico, della sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria , il carabiniere Rosario Francaviglia e il maresciallo Nicolò Moschitta.. Nel corso delle indagini emersero degli scenari inquietanti legati al fenomeno delle “navi a perdere” cioè di quelle navi che venivano affondate con carichi di rifiuti radioattivi o comunque tossici che, in tal modo, venivano smaltiti illegalmente nelle profondità marine.
La relazione sulla morte del capitano Natale de Grazia, approvata all’unanimità nella seduta del 5 febbraio 2013, dalla Commissione parlamentare che indagò su tale vicenda, adombrò dei dubbi sul fatto che la morte fosse intervenuta per cause naturali, arrivando alla conclusione che la morte era stata la conseguenza di una causa tossica difficilmente riconducibile ad una causa naturale. Ma delle cause della morte del capitano De Grazia ci occuperemo in maniera più approfondita nel prosieguo del racconto. Occorre preliminarmente individuare su cosa vertevano le indagini del capitano de Grazia e degli gli altri componenti del Pool e quali interessi economici tali indagini minacciavano di pregiudicare.http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=2427
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