martedì 15 ottobre 2024

Il Fatto di domani. Meloni chiede alle opposizioni di votare Fitto al Consiglio europeo: polemiche in aula. Medio Oriente, gli Usa a Israele: "Migliorare la situazione a Gaza o ci sarà embargo su armi"

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-15-ottobre-2024/



La giornata in cinque minuti

CONSIGLIO EUROPEO, MELONI SI APPELLA ALL’OPPOSIZIONE PER IL VOTO A FAVORE DI FITTO. Il PD: “SAPREMO COMPORTARCI”. M5S: “LA NOMINA NON CAMBIERÀ L’ANDAZZO”. In vista del Consiglio europeo di giovedì a Bruxelles, la premier Meloni in Parlamento ha sollecitato il voto di tutte le forze politiche e delle rispettive alleanze in Europa, a favore di Raffaele Fitto. Quest’ultimo è il commissario Ue designato dall’Italia, e indicato dalla presidente von der Leyen come vicepresidente esecutivo e con le responsabilità della Coesione e del Pnrr. “Ci sono momenti in cui l’interesse nazionale deve prevalere su quello di parte”, ha detto Meloni. Alessandro Alfieri, senatore del Pd, è possibilista anche se ha ricordato come proprio Meloni, da leader di Fratelli d’Italia “il 5 settembre 2019 chiamò addirittura alla piazza contro gli inciuci scrivendo ‘no grazie a Gentiloni’ come commissario Ue”. Pietro Lorefice, segretario di Presidenza del Senato e capogruppo M5S della Commissione Politiche Ue ha rimarcato la scarsa competitività del Paese, ricordando le difficoltà in tema di produzione industriale e salari bassi: “Non servirà a cambiare l’andazzo la tanto sbandierata nomina nella Commissione europea del ‘superministro’ Fitto, entrato coma Papa ma uscito come chierichetto del falco Dombrovskis, sotto la cui tutela sarà costretto ad agire. Questa Europa, con dentro Giorgia Meloni, di certo vuole la competitività, ma solo a parole”. Sul Fatto di domani leggerete la cronaca della giornata in Parlamento, con gli altri argomenti toccati da Giorgia Meloni, tra cui la crisi in Medio Oriente: la premier ha confermato che andrà in Libano venerdì, e il ministro Tajani sarà in Israele e Cisgiordania.


MEDIO ORIENTE, ATTACCO SULL’AUTOSTRADA IN ISRAELE: UN MORTO E 4 FERITI. GLI USA A NETANYAHU: “MIGLIORARE LA SITUAZIONE A GAZA O EMBARGO SU ARMI”. Sparatoria sulla Route 4 in Israele. L’assalitore ha aperto il fuoco prima contro un agente, uccidendolo, poi ha sparato a caso sugli automobilisti, ferendone quattro. A sua volta, l’assassino è stato eliminato da un cittadino armato. È l’ennesimo episodio di sangue in un Medio Oriente senza pace. Secondo il ministero della Salute libanese, solo lunedì ci sono stati 41 morti e più di 100 feriti per attacchi israeliani. Naim Qassem, numero due di Hezbollah in un discorso televisivo ha detto che il gruppo filo-Iran è aperto ad una tregua con Israele, ma questa sarà valida solo se riguarderà anche Gaza. Nel frattempo, i miliziani sciiti hanno lanciato razzi contro Haifa, due giorni dopo che uno dei suoi droni ha ucciso quattro soldati in una base militare, ferendone altri 60. Il ministro della Difesa, Gallant, ha confermato che la risposta di Tel Aviv all’attacco con centinaia di missili da parte dell’Iran, avvenuto l’1 ottobre, sarà “precisa e mortale”, e lo stesso primo ministro Netanyahu ha dichiarato che saranno colpite “basi militari”. E sui pericoli corsi dai militari italiani in Libano, il generale Portolano e il capo di stato maggiore israeliano, Herzi Halevi hanno avuto un colloquio. Sul giornale di domani, troverete le ultime notizie: gli Stati Uniti hanno chiesto a Israele di adottare misure entro 30 giorni, per migliorare la situazione umanitaria a Gaza, altrimenti potrebbe scattare un embargo sulla fornitura di armi americane.


SOGEI, ARRESTATO IL DIRETTORE GENERALE IORIO PER UNA MAZZETTA DA 15MILA EURO. SOTTO INCHIESTA ANCHE IL REFERENTE IN ITALIA DI ELON MUSK. Stava per intascare una mazzetta da 15 mila euro quando sono intervenuti i militari della Guardia di finanza. Così è finito in manette ieri sera a Roma Paolino Iorio, direttore generale Business della società Sogei (Società generale d’Informatica), arrestato assieme ad un imprenditore con l’accusa di corruzione. L’attività delle Fiamme gialle rientra nell’indagine dei pm capitolini che vede indagate 18 persone e 14 società, e in cui si ipotizzano i reati di corruzione e turbativa d’asta. A Iorio sono stati concessi gli arresti domiciliari; gli viene contestato il reato di corruzione perché con “più azioni del medesimo disegno criminoso in qualità prima di direttore ingegneria infrastrutture e data center e successivamente Dg della società a partecipazione pubblica indebitamente riceveva in più occasioni, per l’esercizio delle sue funzioni, somme di denaro” da un imprenditore. “A fronte di una serie di contratti stipulati con Sogei” per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro, il manager “riceveva somme di denaro non quantificate, ma da intendersi nell’ordine di decine di migliaia di euro con frequenza di circa due volte al mese dal novembre del 2023”. Ma l’inchiesta non riguarda solo Sogei. Secondo i magistrati ci sarebbero “ramificazioni sia all’interno del ministero della Difesa, sia al ministero dell’Interno”. Sul Fatto di domani leggerete i particolari dell’inchiesta: tra i 18 indagati c’è anche Andrea Stroppa, ritenuto, secondo quanto scrive la Gdf, il “referente di Elon Musk in Italia”.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Foggia, smantellato il clan Li Bergolis: 39 arresti. Gli esponenti dell’organizzazione sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, reati in materia di droga e armi e poi estorsione, rapina, furto e favoreggiamento. Per tre degli arrestati, considerati capi dell’organizzazione, è stato disposto il regime carcerario speciale del 41-bis. Le indagini, dirette dalla Dda di Bari, sono state coordinate dalla Direzione nazionale antimafia. Fondamentali, secondo i magistrati, le indicazioni di 18 collaboratori di giustizia, oltre che le intercettazioni telefoniche e ambientali. Agli arrestati sono stati sequestrati beni per un totale di 10 milioni di euro.

Reggio Calabria, l’abuso d’ufficio non è più reato: assolto il sindaco Falcomatà. “Il fatto non è previsto dalla legge come reato”. Questa la motivazione con la quale il Tribunale di Reggio Calabria ha assolto il sindaco Giuseppe Falcomatà dall’accusa di abuso d’ufficio, reato che è stato abrogato lo scorso luglio dal Ddl Nordio. Il procedimento penale a carico del primo cittadino si riferiva alla mancata costituzione di parte civile dell’ente nel primo processo Miramare. L’inchiesta aveva riguardato le presunte irregolarità nelle procedure di affidamento del Grand Hotel Miramare, immobile di pregio sul lungomare di Reggio, concesso nel 2015 senza alcun bando pubblico ad una associazione riconducibile all’imprenditore Paolo Zagarella.

Lecce, esplode una vasca di espansione: muore idraulico. Incidente mortale a Gallipoli. Fernando Coletta, 62 anni, ha perso la vita mentre stava eseguendo lavori sull’impianto di riscaldamento dell’acqua, in una casa di campagna a Gallipoli. L’operaio è stato investito dall’esplosione di una vasca di espansione che si trovava sull’autoclave.

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