tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-30-ottobre-2024/
MANOVRA, SCIOPERO GENERALE DI CGIL E UIL IL 30 NOVEMBRE: BOOM DELLE SPESE MILITARI, “SPICCIOLI” ALLA SANITÀ, TAGLI PER L’AUTOMOTIVE E AGLI ENTI LOCALI. Record storico delle spese militari, nel 2025. “Per la prima volta nella storia viene superata (e di gran lunga) la quota complessiva di 30 miliardi”, ha dichiarato Francesco Vignarca, Coordinatore della Rete Italiana Pace e Disarmo e cofondatore dell’Osservatorio Milex. Per l’anno venturo investiremo 32 miliardi: sono i dati dell’osservatorio a fare luce sulla crescita della spesa militare, analizzando il testo della Manovra e gli stati di previsione dei ministeri. Oggi sul Fatto vi abbiamo raccontato la crescita in solitaria degli investimenti sulla Difesa, mentre i tagli investono Regioni, Comuni e ministeri. Spenderemo 6 miliardi e mezzo in più nel prossimo triennio, 12,5 miliardi nell’orizzonte quinquennale del nuovo Piano strutturale di bilancio. Ma la Manovra è avara per tutti gli altri: alla sanità, dopo promesse ben più corpose, arrivano solo 1,3 miliardi; le pensioni minime salgono di 3 euro al mese; il fondo automotive è stato drasticamente ridotto, con l’incredulità di sindacati e imprese. Cgil e Uil hanno annunciato lo sciopero generale il prossimo 29 novembre, contro la legge di Bilancio. La Cisl si è sfilata dalla protesta. I segretari confederali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri invece chiedono “cambiamenti radicali, mentre il governo ci convoca solo a cose fatte”. I sindacati saranno ricevuti a palazzo Chigi il 5 novembre, “con una manovra già consegnata alle Camere”, ma si dicono pronti alla revoca della manifestazione “se il governo accettasse le nostre proposte”. Intanto, domani scenderanno in piazza gli impiegati pubblici per chiedere rinnovi contrattuali e aumenti salariali: disagi in vista nelle scuole e nel comparto sanità. Sul Fatto di domani vi racconteremo la crescita esponenziale delle spese militari, i tagli sociali e i sindacati sul piede di guerra. ALLUVIONE IN SPAGNA, L’ACQUA FA STRAGE NELLA REGIONE DI VALENCIA: ALMENO 70 MORTI. È L’EFFETTO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO. In otto ore, a Valencia è piovuta la pioggia di un anno, e così la città costiera s’è ritrovata sommersa dall’acqua e sferzata da tornado, con conseguenze gravissime. Almeno 70 persone hanno perso la vita, tra loro quattro bambini; si contano decine di dispersi. Le immagini impressionanti che giungono dal capoluogo spagnolo mostrano auto e cassonetti della spazzatura trascinati dalla corrente. Si sono registrati danni e vittime anche nelle cittadine della regione, da Torrent ad Albacete. Il sindaco di Utiel ha raccontato che le persone sono rimaste “intrappolate come topi” a causa delle inondazioni improvvise. Fermi treni e aerei, ci sono aree senza copertura telefonica o internet e ci sono circa 155mila persone senza elettricità. Le autorità invitano ovviamente a non uscire di casa. Adesso la perturbazione si sta spostando sulla Catalogna – a Barcellona è stata data l’allerta massima –, mentre restano in allarme le province, più a Sud, di Almería, Murcia e Alicante. In Spagna chiamano questo evento atmosferico “Dana” (“Depresión aislada en niveles altos”, depressione isolata ad alti livelli): si tratta di un fenomeno che si verifica quando l’aria polare che si muove verso l’Europa occidentale si scontra con l’aria più umida e calda del Mar Mediterraneo. E sappiamo che la temperature del nostro mare è aumentata negli ultimi anni a causa del cambiamento climatico. Sul Fatto di domani vedremo cos’è successo e come le miopi politiche europee (e italiane) non stanno facendo nulla per contrastare questi disastri sempre più frequenti. CASO “SPIONI”, GLI INQUIRENTI: “PAZZALI FREQUENTA IL PALAZZO DI GIUSTIZIA PER GARANTIRSI IMPUNITÀ”. BONELLI (AVS): “INTERROGAZIONE A GIORGETTI SUL RUOLO DI ENI”. Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera Milano (autosospeso dall’incarico), “in molte occasioni” frequenta “il Palazzo di Giustizia dove ha incontri istituzionali e/o amichevoli con numerosi addetti ai lavori”. Lo annotano gli inquirenti in una maxi informativa dei carabinieri sul caso dei presunti dossier e degli accessi abusivi agli archivi digitali. Pazzali è indagato dalla procura di Milano e assume il profilo di dominus del gruppo, riunito attorno alla società Equalize, con base a Milano. Pazzali, stando all’informativa, “frequenterebbe gli ambienti giudiziari milanesi” per “orientarne l’azione penale, garantendosi l’impunità o quantomeno presentandosi come un soggetto ‘insospettabile’ e ‘vicino alle istituzioni’”. Sul Fatto di oggi Antonio Massari ha elencato i fatti che dovrebbero spingere Pazzali alle dimissioni. Ad esempio: il gruppo ha effettuato ricerche sul presidente del Senato Ignazio la Russa e i suoi figli il 19 maggio 2023. Una data particolare: il giorno prima Leonardo Apache ha ospitato a casa una ragazza che lo denuncerà per stupro. “Fino alla denuncia, 40 giorni dopo, nessuno poteva esserne a conoscenza”, ha dichiarato al Fatto la seconda carica dello Stato. Nella vicenda dei dossier è da chiarire il ruolo di Eni e del capo dell’ufficio legale Stefano Speroni, indagato a Milano. Il cane a sei zampe ammette di aver conferito un incarico investigativo ad Equalize, ma ribadisce “di non essere al corrente di eventuali attività illecite”. Il deputato Avs Angelo Bonelli ha annunciato un’interrogazione al ministro Giorgetti per chiarire il ruolo del colosso energetico: “Apprendiamo che Eni avrebbe utilizzato i servizi di Equalize per acquisire informazioni sugli avversari di processi in sede penale e civile per utilizzarli a proprio vantaggio”. Samuele Calamucci, il tecnico fidato di Pazzali, in un’intercettazione racconta come i report riservati di Equalize, “Speroni li trovava sotto lo zerbino”. Sul Fatto di domani nuove rivelazioni sul caso delle spie e dei dossier. LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE Libano, Israele bombarda la valle della Bekaa: “Colpita l’Unità 4400 di Hezbollah, addetta al contrabbando di armi”. Le truppe di Tel Aviv puntano sul versante orientale del Paese dei Cedri, dopo il sud e la periferia di Beirut, ordinando l’evacuazione delle città di Baalbek, Ain bourday e Durous. Quattro ore l’avviso dopo sono giunti i raid: colpita l’unità di Hezbollah addetta al contrabbando di armi. L’Idf ha reso noto, inoltre, di aver “eliminato il vice comandante delle forze Radwan di Hezbollah”, Mustafa Ahmad Shahadi. Si tratta delle “unità d’élite di Hezbollah, il cui obiettivo è infiltrarsi nel territorio israeliano e occupare aree vicino al confine settentrionale”. Visibilia, chiesto nuovamente il rinvio a giudizio per Santanchè. “Tutti sapevano e tutti hanno taciuto”, compresa Daniela Santanchè, in relazione alle presunte irregolarità sui conti. Lo hanno affermato i pm di Milano nel loro intervento durante l’udienza preliminare, a porte chiuse, con cui hanno ribadito la richiesta di processo per falso in bilancio per la ministra del Turismo e altri imputati per il caso Visibilia. Patteggiamento Toti, il giudice: “I lavori di pubblica utilità siano anche materiali”. Aperta e subito rinviata al 18 dicembre l’udienza per i patteggiamenti di Giovanni Toti, Aldo Spinelli e Paolo Emilio Signorini. Il rinvio è legato alla scelta dell’ente dove l’ex presidente della Liguria dovrà svolgere i lavori di pubblica utilità concordati con la procura. Il giudice ha dato indicazioni precise: dovrà essere un ente non di nomina regionale e dovrà essere attività intellettuale ma anche materiale. |
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