venerdì 27 dicembre 2024

Il Fatto di domani. La giornalista Cecilia Sala arrestata a Teheran il 19 dicembre: è in isolamento nel carcere di Evin. Gaza, bombe di Israele vicino un ospedale: "50 morti". Manovra in Senato con le dimissioni del relatore, opposizioni: "Sceneggiata o critica a Meloni?" "

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-27-dicembre-2024/

La giornata in cinque minuti

IRAN, LA GIORNALISTA CECILIA SALA ARRESTATA A TEHERAN IL 19 DICEMBRE: “IN ISOLAMENTO NEL CARCERE DI EVIN”. La giornalista Cecilia Sala è stata fermata a Teheran il 19 dicembre ed è detenuta nella prigione di Evin, nella capitale iraniana. A diffondere la notizia è stata la Farnesina. Secondo le prime ricostruzioni, la cronista si trovava nel Paese con un visto giornalistico. La Farnesina ha fatto sapere che “in precedenza aveva avuto la possibilità di fare due telefonate con i parenti”. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha assicurato che “fin dal primo giorno” “tutto il governo si è mosso”. E ha aggiunto: “Le trattative con l’Iran non si risolvono, purtroppo, con il coinvolgimento dell’opinione pubblica occidentale e con la forza dello sdegno popolare ma solo con un’azione politica e diplomatica di alto livello”. Evin è in carcere usato dal regime per imprigionare oppositori, intellettuali e studenti: qui è stata detenuta l’italiana Alessia Piperno per 45 giorni e qui è stata incarcerata la premio Nobel per la Pace Narges Mohammadi. “La ragazza è in buona salute – ha rassicurato il ministro degli Esteri Tajani a Rainews24 – Stamane ha ricevuto la visita dell’ambasciatrice che è stata più di mezz’ora con lei”. Tutti i dettagli sul Fatto di domani.


GAZA, RAID DI ISRAELE VICINO UN OSPEDALE: “50 MORTI”. IL GOVERNO DI HAMAS: “SOLDATI IDF HANNO APPICCATO IL FUOCO NEL NOSOCOMIO”. Israele non allenta la morsa sulla Striscia di Gaza. Nel mirino dei bombardamenti questa notte è finito un edificio di fronte all’ospedale “Kamal Adwan” di Beit Lahiya (guarda il video), nel nord dell’enclave palestinese: l’agenzia turca Anadolu riferisce di almeno 50 morti, tra cui medici, infermieri e altri operatori sanitari. L’esercito israeliano ha fatto irruzione nella struttura e il Ministero della Salute di Gaza ha affermato che le truppe hanno costretto il personale medico e i pazienti a riunirsi nel cortile e a togliersi i vestiti nonostante le temperature invernali. Medici e paramedici sarebbero stati condotti fuori, alcuni in una località sconosciuta, mentre alcuni pazienti sono stati inviati al vicino ospedale indonesiano, messo fuori servizio dopo un raid all’inizio di questa settimana. Il ministero ha affermato inoltre che le truppe di Tel Aviv hanno appiccato incendi in diverse parti della struttura, compreso il reparto di chirurgia. “Il fuoco divampa ovunque”, ha riferito un membro non identificato dello staff in un messaggio audio pubblicato sugli account social del suo direttore Hossam Abu Safiya. “Ci sono pazienti che potrebbero morire da un momento all’altro”, ha detto. Il resoconto del ministero (controllato da Hamas) non può essere confermato in modo indipendente.


MANOVRA, TESTO BLINDATO IN SENATO: DOMANI VOTO FINALE. SI È DIMESSO IL RELATORE LIRIS: “ALT ALLA SINGOLA LETTURA”. BOCCIA (PD): “CRITICA AL GOVERNO O SCENEGGIATA?”. Dopo il primo via libera della Camera dei deputati, la Manovra per il 2025 è giunta intorno alle 14 in Senato. Scontata la questione di fiducia per scongiurare modifiche: se fosse emendata, la Finanziaria dovrebbe tornare a Montecitorio sforando i tempi, mentre il voto finale è previsto domani pomeriggio. Intanto, oggi si è dimesso il relatore di Fratelli d’Italia Guido Liris. L’annuncio del passo indietro è giunto in mattinata in Commissione bilancio, dove era atteso l’esame di oltre 800 emendamenti alla legge di Bilancio “timbrata” dalla Camera. “Visti i tempi stretti, con l’Aula già convocata, sono pronto a chiedere di procedere senza dare mandato al relatore, ma l’auspicio è che questa sia l’ultima volta che accade una cosa del genere”, ha spiegato Guido Liris prima del via ai lavori in Commissione. Impossibile esaminare centinaia di emendamenti in poche ore: così la legge è consegnata ai senatori senza mandato del relatore. Di fatto, Palazzo Madama è obbligato ad approvare il testo senza modificarlo. Liris ha auspicato “il ritorno alla doppia lettura, che non viene più fatta dal 2018”. Stupore dalle opposizioni, in particolare dal Pd, con il capogruppo Francesco Boccia che chiede all’ex relatore meloniano: “Si dimette contro il governo Meloni? Si dimette in polemica con il suo partito che ha sottomesso i gruppi di maggioranza alla volontà ottusa del governo? Forse più semplicemente la maggioranza in Senato ha preso atto che questo livello di umiliazione non è mai stato raggiunto e provano a salvare la coscienza inscenando dimissioni a dir poco risibili”.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Alpinisti dispersi sul Gran Sasso, recuperati i corpi di Cristian Gualdi e Luca Perazzini. A segnalarne la presenza, il Sonar Recco a bordo degli elicotteri. Cristian Gualdi (48 anni) e Luca Perazzini (42 anni), entrambi di Sant’Arcangelo di Romagna, erano dispersi dal 22 dicembre. Un nuovo disperato tentativo di trovare in vita i due alpinisti era scattato questa mattina. Dopo giorni di tempo proibitivo, una squadra del Soccorso alpino e speleologico, composta da 15 soccorritori, era partita per una ricognizione visiva utile a provare il recupero dei due uomini.

Aereo caduto in Kazakistan, l’Azerbaijan ferma i voli verso sette città russe. Mosca incolpa Kiev: “Droni ucraini su Grozny in quelle ore”. Lo stop al servizio di trasporto nelle localoità della Federazione è stato deciso dalla compagnia Azerbaijan Airlines. Il giorno di Natale un Embraer 190 della sua flotta, diretto a Grozny in Russia, ha lasciato la rotta prevista precipitando nei pressi di Aktau, nel Kazakistan occidentalela . Bilancio: 38 morti a bordo. Nei giorni scorsi sulla stampa erano apparse indiscrezioni riguardo presunte responsabilità della contraerea russa. Il Cremlino nega le ipotesi, rifiuta commenti e allude a responsabilità di Kiev.

Bollette, gas vicino ai 50 euro/megawattora: vicino lo stop all’accordo Mosca-Kiev sul transito del metano in Ucraina. Tra 4 giorni scade l’intesa che prevede il passaggio del gas russo sul territorio ucraino. Zelensky ha già rifiutato il prolungamento dell’accordo. Così il prezzo del gas si riavvicina ai 50 euro al megawattora: attualmente è in rialzo ad Amsterdam del 5%, a 48 euro. I flussi a rischio rappresentano circa il 5% della domanda europea, ricordano gli analisti di Bloomberg, e “sebbene si tratti di una piccola fetta del mercato, la perdita di questi volumi costringerebbe i Paesi a fare più affidamento sui gasdotti dalla Norvegia o alle forniture di gas liquido che provengono dagli Stati Uniti”.

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