ROMA - Una pesca sostenibile, la lotta per gli abissi, mare pulito e la lotta ai cambiamenti climatici: sono alcuni dei punti chiave del decalogo messo a punto da Oceana, organizzazione internazionale per la conservazione marina, per un 2016 all'insegna della tutela degli oceani.
L'organizzazione chiede ai Paesi di passare all'azione dopo aver adottato l'accordo di Parigi al summit Onu sul clima (Cop21) sottolineando quanto sia importante garantire l'integrità di tutti gli ecosistemi, compresi gli oceani. "Il mare è la fonte primaria di vita sulla terra, ma noi continuiamo a saccheggiare con noncuranza le sue ricchezze e a compromettere il suo futuro e il nostro", spiega Lasse Gustavsson, direttore esecutivo di Oceana in Europa. "Oceana sta lanciando un chiaro avvertimento: i problemi creati dagli esseri umani possono essere risolti solo dagli esseri umani ed esistono azioni fondamentali che i leader a livello mondiale, i responsabili politici, le industrie e i cittadini possono attuare nel 2016 per iniziare a invertire il declino dei nostri oceani".
Tra le dieci azioni fondamentali che potrebbero cambiare il futuro del mare per Oceana in cima c'è l'ideazione di piani di gestione per gli habitat e le specie vulnerabili. Poi la necessità di non catturare più pesci di quelli che il mare può rifornire e la promozione dell'uso di pratiche di pesca che rispettino l'ambiente, in modo da evitare l'uccisione di specie non bersaglio. Occorre quindi eliminare la pesca illegale e dichiarare coloro che traggono profitto da questa attività legalmente responsabili. Altro punto chiave è la lotta per gli abissi, i cui habitat ospitano specie vulnerabili. Altra priorità l'azione contro il cambiamento climatico e per un mare pulito. Oceana chiede infine di muoversi verso le energie pulite, investire di più nella ricerca marina e sensibilizzare l'opinione pubblica sul mare.
L'organizzazione chiede ai Paesi di passare all'azione dopo aver adottato l'accordo di Parigi al summit Onu sul clima (Cop21) sottolineando quanto sia importante garantire l'integrità di tutti gli ecosistemi, compresi gli oceani. "Il mare è la fonte primaria di vita sulla terra, ma noi continuiamo a saccheggiare con noncuranza le sue ricchezze e a compromettere il suo futuro e il nostro", spiega Lasse Gustavsson, direttore esecutivo di Oceana in Europa. "Oceana sta lanciando un chiaro avvertimento: i problemi creati dagli esseri umani possono essere risolti solo dagli esseri umani ed esistono azioni fondamentali che i leader a livello mondiale, i responsabili politici, le industrie e i cittadini possono attuare nel 2016 per iniziare a invertire il declino dei nostri oceani".
Tra le dieci azioni fondamentali che potrebbero cambiare il futuro del mare per Oceana in cima c'è l'ideazione di piani di gestione per gli habitat e le specie vulnerabili. Poi la necessità di non catturare più pesci di quelli che il mare può rifornire e la promozione dell'uso di pratiche di pesca che rispettino l'ambiente, in modo da evitare l'uccisione di specie non bersaglio. Occorre quindi eliminare la pesca illegale e dichiarare coloro che traggono profitto da questa attività legalmente responsabili. Altro punto chiave è la lotta per gli abissi, i cui habitat ospitano specie vulnerabili. Altra priorità l'azione contro il cambiamento climatico e per un mare pulito. Oceana chiede infine di muoversi verso le energie pulite, investire di più nella ricerca marina e sensibilizzare l'opinione pubblica sul mare.
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