Perché l'Italia (il governo di Roma) non è stato condannato per la pianura padana camera a gas? Semplice, perché non inviava i dati. I furbastri intanto spingevano sulle biomasse.
Si è incentivato il riscaldamento a legna e sono state realizzate in pianura padana centinaia di centrali elettriche a biomasse che - a fronte di una misera produzione elettrica - presentano emissioni elevate di micro e nanopolveri. Ora Galletti propone di fermare l'uso di biomasse da riscaldamento come misura antismog. Fino ad ora, però, si sono comportati da delinquenti favorendo il business a discapito della salute e nascondendo i dati della tragedia dell'inquinamento atmosferico nella pianura padana alla UE.
30.12.2015
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-12-30/emergenza-smog-ieri-milano-pm10-aumento-galletti-incontra-sindaci-102807.shtml?uuid=ACviIq1B&p=3
1) Galletti:divieto bruciare biomasse
Sconti sui bus, abbassamento dei limiti di velocità di 20 km orari nelle aree urbane, riduzione di due gradi centigradi delle temperature massime di riscaldamento negli edifici pubblici e privati (oltre al divieto di bruciare biomasse per chi utilizza strumenti alternativi di riscaldamento). Sono queste le misure emergenziali condivise dal ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, in caso di sforamento per più di 7 giorni consecutivi dei limiti di smog, con governatori regionali, sindaci delle principali città metropolitane e dipartimento della protezione civile
2) In arrivo censura ufficiale di Bruxelles
Sull'Italia incombe poi il rischio, più che concreto, di una censura ufficiale dell'Unione europea per «violazioni incompatibili con salute cittadini», connesse alla mancata riduzione dello smog, e in particolare delle polveri sottili nelle maggiori città. La Commissione europea è infatti pronta a insistere seconda fase della procedura d'infrazione comunitaria (il «parere motivato»), che potrebbe portare poi a un ricorso alla Corte europea di Giustizia con la richiesta di condanna per l'Italia, con il pagamento di una sanzione forfettaria da 1 miliardo di euro, più sanzioni pecuniarie aggiuntive proporzionali alla durata ulteriore delle violazioni alla direttiva sulla qualità dell'aria.
I ritardi dell’Italia
Secondo fonti della Commissione europea, la procedura di infrazione in corso fa riferimento in particolare al superamento consistente delle soglie per la concentrazione di particolato Pm10 (la soglia media annuale di 40 microgrammi per metro cubo e quella giornaliera di 50 microgrammi/m3) in tutta la Pianura Padana (Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto), a Roma e a Napoli. In queste aree «siamo a circa 100 giorni di superamento del limite massimo giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo, il triplo della soglia di tolleranza di 35 giorni all'anno», hanno spiegato le fonti. Se il caso italiano non è ancora approdato davanti alla Corte di Giustizia è solo perché i dati delle concentrazioni di gas inquinanti relativi al 2014 non erano ancora pervenuti alla Commissione alla scadenza prevista del 30 settembre scorso, mentre non erano mai stati comunicati quelli del 2013; solo dopo una messa in mora dell'Italia da parte dell'Esecutivo Ue i dati di entrambi gli anni sono stati finalmente inviati a Bruxelles, il 30 novembre scorso. http://sgonfiailbiogas.blogspot.it/2015/12/aria-avvelenata-roma-nascondeva-i-dati.html
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento