La manina sulla bozza
Mentre si trattava sulla
Cirinnà, il regalo all’Ance
Meno vincoli alla qualità
e alle aziende innovative
Cosa salta A P PA LT I
Non c’è più
l’obbligo di
non superare
il 30% di
lavori in subappalto
per
chi vince una
gara pubblica IMPRESE
I N N OVAT I V E
Gli appaltatori
p o t ra n n o
evitare di
ricorrere alle
i m p re s e
“super
specialistiche”,
le più
innovative, in
grado di
e s e g u i re
lavori specifici
(tipo gli
ospedali) IL SOA
Non servirà
più il bollino di
qualità per i
lavori sopra i
150mila euro,
ma solo per
quelli sopra il
milione
» DANIELE MARTINI
S
ubappalto libero per tutti.
La riforma del codice
degli appalti di cui si parla
da più di un anno e che il
governo sta varando contiene una
novità sorprendente, un mostriciattolo
capace di fare danni
nel l’ambito delle costruzioni
delle opere pubbliche, uno sgorbio
contrabbandato come libertà.
Libertà concessa alle imprese
generali di costruzioni di accaparrarsi
gli appalti e di passare
tutti i lavori a ditte minori,
senza limiti e con assoluta discrezionalità.
Per le opere pubbliche
è una svolta che lascerà il
segno: c’è da aspettarsi un peggioramento
della qualità dei
manufatti. Per tante ragioni. Già
ora le imprese generali usano il
subappalto e spesso ne abusano,
ma con un limite: non possono,
per legge, superare la soglia del
30 per cento del totale.
È FACILEprevedere che cosa succederà
in futuro: cancellato ogni
limite, le aziende saranno incoraggiate
ad avventurarsi in una
specie di mutazione genetica, avendo
tutto l’interesse a trasformarsi
in agenzie di subappalto,
riducendo ai minimi termini operai
e dipendenti diretti e arruolando
invece una schiera di
“manager delle relazioni”, lobbisti
capaci di acciuffare i lavori
facendosi ascoltare con gli argomenti
giusti dalla politica, cioè
dai committenti delle opere. E
lasciando fisicamente sui cantieri
le ditte vassalle, scelte ovviamente
con il criterio del massimo
risparmio, tra quelle co
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