FINCANTIERI dovrà risarcire 1,1 milioni
di euro ai tre figli di un ex operaio, originario
di Jesi (Ancona), morto a 55 anni il 28
aprile 2006 per un mesotelioma pleurico, una
patologia derivante dall’esposizione all’amianto.
La contestazione all’azienda, in particolare,
riguardava la mancata adozione di idonee
misure di sicurezza per impedire la dispersione
delle polveri killer.
Fincantieri sosteneva che la morte dell’ope -
raio non fosse riconducibile a mesotelioma
bensì a un sarcoma non ascrivibile all’espo -
sizione all’amianto. Nel procedimento sono
state eseguite diverse perizie, sulla base di
queste il giudice di Ancona ha accolto il ricorso.
L’operaio era entrato nel 1973 alla Fincantieri
come saldatore elettrico, addetto a lavorazioni
a bordo di navi o su blocchi a terra, e
almeno fino al 1990 era rimasto esposto alla
fibra killer che sarebbe stata presente nelle
coibentazioni delle pareti metalliche. Durante
le lavorazioni, secondo il racconto dei colleghi,
le uniche protezioni sarebbero state
semplici mascherine. Nel 2000 l’operaio andò
in pensione anticipata perché l’Inail aveva
riconosciuto l'esposizione all’amianto per 17
anni. Nel 2006 si ammalò e morì.
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