Le foreste "virtuali" - anche ribattezzate "cyberforeste" - potrebbero salvare quelle reali. A svilupparle, con una complessa simulazione informatica, è stato un team di ricercatori della Washington State University di Vancouver che spera così di capire più in fretta come siccità, aumento delle temperature, incendi più frequenti e altri effetti dei cambiamenti climatici impatteranno le foreste. Capire per prevenire.
Mentre a Madre Natura servono mille anni per far crescere una foresta, i ricercatori ne hanno ricreato una tutta virtuale - ma con lo stesso grado di complessità di una foresta reale, dalle radici alle chiome - in tre settimane. Finora, sottolineano, con altri simulatori era stato possibile ricreare virtualmente solo i sistemi di radici oppure le strutture delle chiome di ogni singolo albero. Ora per la prima volta è stato creato un modello che riesce a fare entrambe le cose contemporaneamente. Il simulatore combina le informazioni provenienti da diversi database nordamericani con immagini raccolte da droni. In questo modo sono state create delle rappresentazioni tridimensionali delle foreste per capire cosa accadrà loro in futuro. Riuscire a prevedere se una foresta sia a rischio di desertificazione, ad esempio, potrebbe aiutare a capire cosa va fatto per conservarla.
Lo studio si concentra in particolare sulle foreste nordamericane che tra l'altro, secondo una ricerca della Duke University da poco pubblicata, risultano quasi tutte minacciate dalla siccità e in generale dai cambiamenti climatici. Tanto che, come affermato dagli studiosi, è già difficile prevedere che tipo di foreste ci saranno sul territorio fra soli 20-40 anni.
Mentre a Madre Natura servono mille anni per far crescere una foresta, i ricercatori ne hanno ricreato una tutta virtuale - ma con lo stesso grado di complessità di una foresta reale, dalle radici alle chiome - in tre settimane. Finora, sottolineano, con altri simulatori era stato possibile ricreare virtualmente solo i sistemi di radici oppure le strutture delle chiome di ogni singolo albero. Ora per la prima volta è stato creato un modello che riesce a fare entrambe le cose contemporaneamente. Il simulatore combina le informazioni provenienti da diversi database nordamericani con immagini raccolte da droni. In questo modo sono state create delle rappresentazioni tridimensionali delle foreste per capire cosa accadrà loro in futuro. Riuscire a prevedere se una foresta sia a rischio di desertificazione, ad esempio, potrebbe aiutare a capire cosa va fatto per conservarla.
Lo studio si concentra in particolare sulle foreste nordamericane che tra l'altro, secondo una ricerca della Duke University da poco pubblicata, risultano quasi tutte minacciate dalla siccità e in generale dai cambiamenti climatici. Tanto che, come affermato dagli studiosi, è già difficile prevedere che tipo di foreste ci saranno sul territorio fra soli 20-40 anni.
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