tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/09/24/natura/8136701/
dall'articolo di Elisabetta Ambrosi: "“Continua a lottare. Il controllo della natura si conquista, non si riceve in dono”. È da questa frase – che campeggia cinquanta metri sopra l’ingresso principale della sede della facoltà di Ingegneria di Laramie, nel Wyoming, costruita negli anni 20 – che la giornalista statunitense Elisabeth Kolbert parte per una riflessione su Antropocene e cambiamento climatico. Dopo il libro La sesta estinzione. Una storia innaturale, che le è valso il premio Pulitzer, è in libreria con Sotto il cielo bianco. La natura del futuro. E sarà in Italia, dopo dieci anni, il 28 settembre, al festival letterario di Neri Pozza Editore dal titolo Wunderkammer-Passioni, per una lectio dal titolo “La natura del futuro”.
Il controllo della natura è stato sempre considerato come una vittoria, un bene morale, qualcosa da conseguire a tutti i costi. Quando abbiamo cominciato a capire che si trattava di un problema?
Non sono sicura che ci sia stato un momento specifico. Credo sia stato piuttosto una crescente realizzazione, una presa di coscienza graduale, che i sistemi naturali sono estremamente complessi e che i nostri tentativi di controllarli hanno, quasi inevitabilmente, conseguenze impreviste. Questo è stato proprio il tema del libro Silent Spring di Rachel Carson, pubblicato nel 1962, il cui titolo originario era proprio Il controllo della natura."

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