tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-8-gennaio-2025/
CECILIA SALA, LIBERATA DALL’IRAN, È RIENTRATA IN ITALIA. GLI STATI UNITI DANNO PER SCONTATO LO SCAMBIO CON ABEDINI, L’INGEGNERE DI TEHERAN FERMATO A MALPENSA DI CUI AVEVANO CHIESTO L’ESTRADIZIONE. La giornalista italiana è stata liberata dal regime degli Ayatollah dopo 20 giorni; le prime frasi sono state per i suoi colleghi di Chora Media: “Ciao, sono tornata”. Sala era stata arrestata il 19 dicembre con accuse generiche; secondo Teheran aveva “violato le leggi islamiche”. Una tesi fumosa, ben presto smentita dalla coincidenza di un altro arresto, quello di Abedini, l’ingegnere iraniano che era stato fermato solo qualche giorno prima all’aeroporto di Malpensa, su richiesta americana. Gli Stati Uniti accusano Abedini di fornire tecnologia militari ai Pasdaran, tecnologia servita poi a prendere di mira ed uccidere soldati americani. Giorni convulsi di trattative, ed un viaggio a sorpresa della premier Meloni negli Stati Uniti. Oggi, la notizia del rientro di Sala – salutata con soddisfazione in modo bipartisan e dal presidente Mattarella – con l’arrivo nel pomeriggio a Ciampino. La prima foto è stata pubblicata su Il Post da Daniele Raineri, il fidanzato di Cecilia Sala. Ad andare a prendere in Iran la giornalista è stato direttamente il capo dell’Aise (una delle due agenzie di servizi segreti), Caravelli. Fonti di Washington hanno legato la liberazione di Sala a quella di Abedini, a dispetto del parere negativo dato proprio dall’alleato a stelle e strisce, che invece ne ha invocato l’estradizione. L’Iran continua a ripetere che “i due casi sono separati”. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha smentito questo pomeriggio la notizia del suo arrivo a Palazzo Chigi per discutere del caso Abedini. Sul Fatto di domani leggerete la cronaca della giornata e i retroscena che hanno portato alla liberazione della giornalista. CONTRATTO MILIARDARIO A MUSK, IN SENATO LE OPPOSIZIONI CHIEDONO CHIARIMENTI A MELONI. LA LEGA: “TIMORI DELLA SINISTRA SONO INFONDATI”. IL MINISTRO CROSETTO: “NON C’È NESSUN ACCORDO”. Il caso Musk stamattina è arrivato in Senato, all’inizio della seduta. Il primo a porre la richiesta di fare chiarezza sulle ipotesi di accordo con Elon Musk per i satelliti Starlink – la notizia diffusa, e smentita dal governo, parla di un contratto da un miliardo e mezzo – è stato Antonio Nicita del Pd che ha chiesto che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, riferisca in aula. Con Nicita si sono schierati Italia viva, AVS e M5S, che hanno fatto interventi nella stessa direzione. Il ministro della Difesa, Crosetto, durante il question time alla Camera ha negato che il governo abbia firmato contratti: “Diversamente da quanto avrebbe riportato Bloomberg, la Difesa non ha approvato alcun accordo al riguardo”. Chi invece sostiene l’opportunità dell’accordo è la Lega. Andrea Crippa, vicesegretario, ad Affaritaliani dichiara: “I timori della sinistra che come al solito non fa l’interesse dell’Italia sono tanto infondati quanto pretestuosi. Musk è un innovatore e può garantire all’Italia di essere all’avanguardia in Europa su cybersicurezza, connettività ad alto livello e nuove tecnologie”. A livello internazionale non sono poche le perplessità sul ruolo di Musk. Oggi, dalla Spagna, il premier Pedro Sanchez ha usato toni molto duri: “I regimi autocratici stanno avanzando in mezzo mondo. Il fascismo è già la terza forza politica in Europa e l’internazionale dell’ultradestra, guidata dall’uomo più ricco del pianeta, attacca apertamente le nostre istituzioni, attizza l’odio, fa apertamente appello ad appoggiare gli eredi del nazismo in Germania alle prossime elezioni che ci saranno nel più importante paese economico in Europa”. Sul giornale di domani leggerete un approfondimento sulle tecnologie offerte da Musk, e un ritratto dell’imprenditore americano firmato da Pino Corrias. TRUMP ANNUNCIA “L’ANNESSIONE” DELLA GROENLANDIA, L’EUROPA SI RIBELLA. PARIGI: “FORMA DI IMPERIALISMO”. BERLINO: “LE FRONTIERE NON SI MODIFICANO CON LA VIOLENZA”. Le dichiarazioni del neo presidente americano Donald Trump sulle “annessioni” di Canada – di cui ha pubblicato una cartina sui social con le stelle e strisce americane – Panama e Groenlandia, anche a costo di usare la forza, hanno scatenato le reazioni europee. La portavoce del governo francese, Sophie Primas, ha parlato di “una forma di imperialismo”. Per la Germania “fa fede la Carta delle Nazioni unite” e il principio secondo il quale “le frontiere non possono essere modificate con la violenza”. Lo ha detto il portavoce del governo tedesco Steffen Hebestreit. Anche la Commissione Europea prende posizione: “La sovranità degli Stati deve essere rispettata, e questo vale anche per il Regno di Danimarca”, in riferimento alla Groenlandia. Sul Fatto di domani potrete leggere un approfondimento sulla vicenda che servirà a capire cosa c’è dietro la dichiarazione del presidente repubblicano. LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE Guerra Israele-Hamas, Netanyahu smentisce tregua in cambio di ostaggi. Due di loro recuperati senza vita nella Striscia, Così il premier israeliano Netanyahu ha negato che sia sul tavolo la possibilità di una tregua di sei-otto settimane con Hamas per sospendere i combattimenti nella Striscia in cambio della liberazione di un certo numero di ostaggi, tenuti prigionieri dai fondamentalisti da oltre un anno nell’enclave. Nella Striscia la guerra continua: secondo fonti palestinesi, sono stati 51 i morti nelle ultime 24 ore, tra loro anche bambini. Intanto sono stati localizzati a Rafah i corpi senza vita di Youssef Ziyadne, 53 anni, e di suo figlio Hamza Ziyadne, 22, entrambi rapiti il 7 ottobre 2023 e che finora erano ritenuti in vita. Accanto a loro c’erano i cadaveri di due miliziani di Hamas. Palermo, genitore si suicida: era ricattato dalla figlia sedicenne e dal suo fidanzato. La vittima aveva 48 anni; si è impiccata nel suo appartamento, a Palermo. Secondo una prima ricostruzione, il genitore non avrebbe retto alle richieste estorsive della figlia sedicenne e del fidanzato (all’epoca diciassettenne), andate avanti per tre mesi. I due minorenni sono accusati di estorsione aggravata e istigazione al suicidio. La figlia avrebbe minacciato il genitore di farlo arrestare inventando una violenza sessuale. Bari, informatico ucciso a coltellate in casa. Omicidio nel quartiere Santo Spirito del capoluogo. La vittima, Franco Dogna, 63 anni, viveva da solo e non aveva figli, era dipendente di una società di Molfetta (Bari) specializzata in software; ha perso la vita in seguito a numerose ferite inferte con un’arma da taglio. A dare l’allarme è stato un vicino. I carabinieri, che hanno avviato le indagini, stanno appurando se la vittima abbia aperto all’assassino, o se si sia trattato di un tentativo di rapina concluso nel sangue. |
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