domenica 5 gennaio 2025

anticipazioni de Il fatto quotidiano in edicola. Sardegna, gli atti su Alessandra Todde arrivano in Procura, ma lei assicura: "Vado avanti". Biden, ultimo atto: pacchetto di 8 miliardi in armi a Israele

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-4-gennaio-2025/

La giornata in cinque minuti

TODDE A RISCHIO DECADENZA, GLI ATTI ARRIVANO IN PROCURA. LA PRESIDENTE SARDA: “VADO AVANTI”. “Quello che posso dire è che ho la piena motivazione e la piena legittimazione di continuare a lavorare per i sardi e così farò”: così questa mattina Alessandra Todde, la presidente della Regione Sardegna sulla quale ieri si è abbattuto lo spettro della decadenza. Il Collegio di garanzia elettorale – formato dalla presidente della Corte d’Appello, Gemma Cucca, da altri due magistrati e da tre membri laici – ha notificato, infatti, ai vertici del Consiglio regionale un’ordinanza-ingiunzione con la richiesta di sanzionare la presidente del M5s eletta il 22 febbraio scorso nelle file del campo largo, facendo balenare lo spettro del commissariamento della Regione e di nuove elezioni. Il motivo: manca il rendiconto delle spese elettorali e non risulta neppure il mandatario-committente della candidata, come invece richiesto dalla legge. Errori grossolani che rischiano di mettere in crisi tutta la maggioranza in Consiglio regionale: oggi Todde ha fatto sapere anche di aver sentito al telefono la segretaria dem, Elly Schlein, e il leader dei 5S, Giuseppe Conte, e di aver incassato il loro pieno sostegno. Ma la vicenda è complessa e segue il doppio binario politico/giudiziario: il Collegio di garanzia, che ha ingiunto alla governatrice di versare la somma di euro 40mila a titolo di sanzione amministrativa, ha anche disposto la trasmissione degli atti in Procura. Sul Fatto di domani continueremo a occuparci della questione sarda e sentiremo le motivazioni della presidente dalla sua stessa voce.


CASO SALA, PER IL WALL STREET JOURNAL È UN BANCO DI PROVA PER IL GOVERNO MELONI. COME FUNZIONA IN EUROPA LO SCAMBIO DI PRIGIONIERI. L’eventuale liberazione dell’iraniano Mohammad Abedini “rischia di far arrabbiare il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump – che dovrebbe rinnovare la sua strategia di massima pressione sull’Iran – e di danneggiare lo sforzo di Giorgia Meloni di posizionarsi come uno degli interlocutori preferiti di Trump in Europa”: lo ha scritto poche ore fa il Wall Street Journal a proposito del caso di Cecilia Sala e della possibilità che la giornalista italiana venga “scambiata” con l’uomo d’affari arrestato per conto degli Stati Uniti e detenuto nel carcere milanese di Opera. Come abbiamo rivelato oggi, la Farnesina non ha avvisato via Arenula dell’arresto di Sala a Teheran e, il giorno dopo, il ministro Nordio ha firmato il provvedimento nei confronti di Abedini. Sul giornale di domani, oltre a seguire gli sviluppi della giornata, capiremo come si sono regolati i Paesi europei in casi analoghi a quello italiano.


BIDEN ULTIMO ATTO: PACCHETTO DI ARMI A ISRAELE PER 8 MILIARDI DI DOLLARI. Il Dipartimento di Stato americano ha informalmente notificato al Congresso la proposta di un accordo per la fornitura di armi da 8 miliardi di dollari a Israele, tra cui munizioni per aerei da caccia, elicotteri d’attacco e proiettili di artiglieria. “Il presidente Biden ha chiarito che Israele ha il diritto di difendere i propri cittadini – ha reso noto un funzionario statunitense –, in conformità con il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale, e di scoraggiare l’aggressione da parte dell’Iran”. Si attende ora l’approvazione del Congresso. Intanto sul campo continuano i bombardamenti israeliani: la Protezione civile di Gaza ha annunciato che almeno 31 persone, tra cui otto bambini, sono state uccise oggi in diversi attacchi sul territorio palestinese. Dall’inizio delle operazioni dell’Idf, secondo il ministero della Sanità di Gaza City, le vittime sarebbero quasi 46mila, oltre centomila i feriti. Oggi Hamas ha diffuso il video di una 19enne ostaggio dal 7 ottobre. Dal punto di vista diplomatico, a Doha i negoziati sono al loro secondo giorno, ma resta lo stallo sull’accordo per un cessate il fuoco. Sul Fatto di domani analizzeremo anche alcune delle conseguenze pratiche del cambio di presidenza Usa, previsto il prossimo 20 gennaio.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

La denuncia dell’Anm: “App penale, un fallimento annunciato”. “Malgrado le numerose criticità rilevate da tutti gli uffici chiamati alla sperimentazione del sistema si è proceduto non prendendo in adeguata considerazione la scarsità di risorse e di infrastrutture tecnologiche che consentano ai Tribunali di celebrare efficacemente i processi per il tramite delle tecnologie digitali”: lo si legge in una nota della giunta dell’Associazione nazionale magistrati. Dal primo gennaio è entrato in vigore il decreto che prevede il deposito con modalità esclusivamente telematica di atti e documenti. Che a quanto pare sta già creando numerosi problemi.

Campania, il centrodestra presenta ricorso contro la legge sul terzo mandato. I consiglieri regionali campani del centrodestra hanno presentato ricorso al Tar “per chiedere l’annullamento della seduta di Consiglio regionale dello scorso 5 novembre, durante la quale è stata approvata a maggioranza la legge cosiddetta del Terzo mandato che dà il via libera a una nuova candidatura dell’attuale presidente della Regione, Vincenzo De Luca”. Sul giornale vedremo cosa questo comporterà.

Gay Center, nel 2024 3.600 denunce di aggressione a Lgbt+. Nel giorno in cui a Roma cittadini e associazioni sono scesi in piazza in segno di solidarietà nei confronti della coppia omosessuale aggredita a Capodanno, Gay Help Line – servizio di Gay Center sostenuto anche dal Comune di Roma – ha fornito il numero delle denunce raccolte lo scorso anno: 3.600.

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