giovedì 20 giugno 2024

Ambiente e inclusione sociale, dall'articolo di Marco Talluri ambiente e non solo

 tratto da https://ambientenonsolo.com/ambiente-e-inclusione-sociale/


Ambiente e inclusione sociale

E’ stato inaugurato nei giorni scorsi l’OrtoFrutteto Solidale realizzato presso la Casa Circondariale “N.C.P. Sollicciano”- Firenze –  grazie al sostegno di Estra, come misura di responsabilità sociale di impresa, e che fa parte della campagna OrtoFrutteto Solidale Diffuso, promossa da AzzeroCO2 e Legambiente.

L’iniziativa rientra tra le attività trattamentali promosse dall’istituto penitenziario volte a far acquisire ai detenuti competenze utili ai fini del reinserimento nella società e a migliorare la qualità della loro vita all’interno del carcere.

Il progetto, oltre a produrre effetti positivi da un punto di vista ambientale, avrà importanti ricadute socio-educative. I detenuti impiegati nel giardinaggio sono stati infatti coinvolti nelle attività di messa a dimora di 120 piante da frutto sotto la guida del responsabile del verde del carcere. A loro è stata inoltre affidata la cura e manutenzione degli alberi, al fine di acquisire competenze che potranno impiegare in futuro, ma anche per sensibilizzarli sulle tematiche ambientali incentivando una maggiore attenzione alla sostenibilità. L’esperienza maturata con la cura del frutteto sarà quindi utile per supportare il reinserimento nella società dei detenuti al termine del percorso presso la struttura. 

“Ho aderito con particolare entusiasmo all’iniziativa proposta da AzzeroCO2 ed Estra – ha dichiarato Antonella Tuoni, Direttore C.C. Sollicciano -.  Nel prevalente sentire comune il carcere è e deve essere un luogo di punizione. Credo viceversa che il carcere debba essere concepito come un luogo di vita di persone che devono scontare una limitazione della libertà personale e di operatori (poliziotti, funzionari giuridico pedagogici, personale amministrativo, operatori sanitari…) che trascorrono in quel luogo almeno otto ore della loro giornata. È giusto pertanto che il carcere sia accogliente, a dispetto dell’immaginario collettivo che lo vorrebbe tetro e lugubre e che il cemento e le sbarre regrediscano progressivamente a vantaggio di un’immagine più ‘green’. Inoltre la valorizzazione del verde e della natura è determinante nel riposizionamento dell’uomo rispetto alle politiche di uno sviluppo armonioso del pianeta e prendersi cura delle piante, oltre ad un benefico effetto sull’equilibrio individuale delle persone detenute può anche essere fonte di responsabilizzazione rispetto al tema dell’inquinamento ed un utile passepartout nel mondo del lavoro. “

Nel frutteto sono state messe a dimora varie specie di piante da frutto, tra

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