"Sono nervosa e stanca, ma anche molto orgogliosa ed ho grandi aspettative". Nasha Cuello Cuvelier, argentina di 25 anni, è uno dei due giovani che il 3 dicembre leggeranno un messaggio indirizzato ai leader politici nel vertice sul clima di Parigi. "Dal summit noi giovani ci aspettiamo soprattutto che gli impegni diventino azioni. Chiediamo di essere la generazione che concretizzi i cambiamenti" a favore del clima, ha detto al quotidiano La Nacion Nascha, studente di scienze ambientali a Buenos Aires.
Sul fronte climatico "il ruolo dei giovani è fondamentale su più piani, per esempio quello della vicinanza nelle aree di conflitto dove si trovano persone colpite dal cambiamento climatico: spesso sono i giovani ad essere presenti nelle zone dove si verificano inondazioni o che propongono applicazioni per il cellulare fondamentali per poter portare aiuti. E' in altre parole fondamentale essere vicini ai luoghi dove ci sono problematiche sociali, con idee innovatrici, sostenibili, economicamente redditizie e allo stesso tempo divertenti".
Nel ricordare d'altra parte "le grandi aspettative mondiali" nei confronti del vertice climatico, Nasha scommette a favore di un risultato positivo a Parigi: "l'idea è stata immaginare il futuro, quel che prevedi e quel che vuoi". Rispondendo alla domanda su quali saranno le tematiche alle quali farà riferimento nel suo discorso del 3 dicembre, Nasha ricorda che sarà presentato "un video che mostrerà temi quali la biodiversità, le pratiche locali e i disastri provocati dal cambiamento climatico. "Siamo una generazione che sa pensare a livello globale e agire a livello locale. Io ascolto la stessa musica di un cinese", afferma, sottolineando che oggi i giovani "siamo cittadini globali" ma anche locali: "capiamo quanto succede per esempio in Cina, Stati Uniti o Cile, e allo stesso tempo nel quartiere dove abitiamo".
Qualche critica nei confronti delle politiche internazionali circa i cambiamenti climatici? "Quel che direi ai leader di Parigi è che imparino da noi i modi per guadagnare consensi", precisa ricordando che i giovani "sono in grado di lanciare progetti che diventano azioni più facilmente di quanto lo facciano loro. E soprattutto direi - conclude - che non abbiamo molto tempo perché il pianeta non aspetterà i loro dibattiti".
Sul fronte climatico "il ruolo dei giovani è fondamentale su più piani, per esempio quello della vicinanza nelle aree di conflitto dove si trovano persone colpite dal cambiamento climatico: spesso sono i giovani ad essere presenti nelle zone dove si verificano inondazioni o che propongono applicazioni per il cellulare fondamentali per poter portare aiuti. E' in altre parole fondamentale essere vicini ai luoghi dove ci sono problematiche sociali, con idee innovatrici, sostenibili, economicamente redditizie e allo stesso tempo divertenti".
Nel ricordare d'altra parte "le grandi aspettative mondiali" nei confronti del vertice climatico, Nasha scommette a favore di un risultato positivo a Parigi: "l'idea è stata immaginare il futuro, quel che prevedi e quel che vuoi". Rispondendo alla domanda su quali saranno le tematiche alle quali farà riferimento nel suo discorso del 3 dicembre, Nasha ricorda che sarà presentato "un video che mostrerà temi quali la biodiversità, le pratiche locali e i disastri provocati dal cambiamento climatico. "Siamo una generazione che sa pensare a livello globale e agire a livello locale. Io ascolto la stessa musica di un cinese", afferma, sottolineando che oggi i giovani "siamo cittadini globali" ma anche locali: "capiamo quanto succede per esempio in Cina, Stati Uniti o Cile, e allo stesso tempo nel quartiere dove abitiamo".
Qualche critica nei confronti delle politiche internazionali circa i cambiamenti climatici? "Quel che direi ai leader di Parigi è che imparino da noi i modi per guadagnare consensi", precisa ricordando che i giovani "sono in grado di lanciare progetti che diventano azioni più facilmente di quanto lo facciano loro. E soprattutto direi - conclude - che non abbiamo molto tempo perché il pianeta non aspetterà i loro dibattiti".
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